The Metaverse and quantum computing are two emerging technological frontiers destined to radically transform how we interact with the digital world and solve complex problems. The synergy between these two technologies promises to unlock new levels of virtual experience and computational capabilities. In this short article, we will explore the potential impact of quantum computing on the Metaverse, highlighting possibilities for enhanced virtual environments, complex interactions, and customized user experiences. We will also see how quantum computing can contribute to greater security in the Metaverse through quantum cryptography, protecting user transactions and communications. Finally, we will underline the promising potential of the synergy between Metaverse and quantum computing in revolutionizing our digital life.
Introduction
The Metaverse, a parallel digital universe where people can interact in immersive 3D environments, requires enormous computational power and data processing speed to operate smoothly and without interruptions. Currently, the limits of classical computing technology represent a significant challenge for the Metaverse, especially in terms of scalability and complexity of virtual environments. On the other hand, quantum computing offers exponentially superior computational power compared to traditional computers, thanks to the principles of quantum mechanics. Quantum computers can perform calculations that would be impractical for classical computers, especially in terms of optimization and simulation.
The Synergy between Metaverse and Quantum Computing
The most exciting aspect of the synergy between Metaverse and quantum computing is the possibility of using quantum computers to manage the vast amounts of data generated within the Metaverse. This could translate into more realistic virtual environments, more complex interactions, and deeper user experiences. Quantum computing could also allow new levels of security in the Metaverse, using quantum cryptography to protect user transactions and communications. This synergy not only improves the user experience in the Metaverse, but also has the potential to stimulate innovation in fields such as graphic rendering optimization, artificial intelligence, and data analysis.
Quantum Computing and the Challenges of the Metaverse
Despite the potential benefits of quantum computing for the Metaverse, there are challenges that need to be addressed. Firstly, the development of practical and scalable quantum computers is still ongoing and their availability for widespread use in the Metaverse is not immediate. Furthermore, integrating quantum computing into existing Metaverse infrastructure and platforms requires careful consideration and adaptation. Also, the implications on quantum computing security, such as the vulnerability of traditional encryption methods to quantum attacks, must be addressed through the adoption of post-quantum cryptographic algorithms and quantum-resistant security methods.
Quantum Computing and the Future of the Metaverse
As the Metaverse continues to expand, quantum computing could become the main driver to overcome current technical limitations, paving the way for otherwise unthinkable virtual experiences. The combination of Metaverse and quantum computing has the potential to revolutionize the way we live, work, and play in the digital world. The collaborative and decentralized nature of the Metaverse aligns well with the transformative capabilities of quantum computing, creating a powerful synergy that can shape the future of the digital world.
Una ricerca all’avanguardia suggerisce che è possibile ricostruire immagini ad alta risoluzione dall’attività cerebrale umana, aprendo la strada a una tecnologia rivoluzionaria che un giorno potrebbe leggere la mente.
Wim Wenders aveva già immaginato qualcosa del genere nel 1991 nel film “Fino alla fine del mondo”. In questo film lo scienziato Farber crea un avveniristico dispositivo per registrare i sogni direttamente da chi sta dormendo. Questo ha portato alla nascita di una nuova forma di dipendenza: Claire, il ricercatore e suo figlio sono ossessionati dalla necessità di vedere i loro sogni registrati sulla macchina digitale. Questa macchina sarebbe poi stata in grado di fornire immagini attraverso la stimolazione biochimica del cervello, permettendo alla vista di una persona cieca di vedere.
In un altro film di fantascienza, Minority Report del 2002, Steven Spielberg immaginava un futuro in cui un “dipartimento di polizia pre-crimine” preveniva i crimini prima che accadessero, grazie alle visioni di tre chiaroveggenti geneticamente modificati. Se questo concetto poteva sembrare al di là del possibile, i recenti progressi delle neuroscienze ci stanno avvicinando alla generazione di immagini direttamente dal cervello umano.
Due ricercatori giapponesi, Yu Takagi e Shinji Nishimoto, hanno recentemente pubblicato un lavoro innovativo che esplora l’uso dei modelli di diffusione (classe di modelli di apprendimento automatico in grado di generare nuovi dati sulla base dei dati di addestramento.), in particolare “Stable Diffusion” un innovativo algoritmo, per creare immagini ad alta risoluzione dall’attività cerebrale umana. Utilizzando la risonanza magnetica funzionale (fMRI), lo studio mirava a scoprire la relazione tra i modelli di visione computerizzata e il sistema visivo umano, ricostruendo le esperienze visive dall’attività cerebrale.
La fMRI misura i cambiamenti del flusso sanguigno nel cervello per rilevare l’attività neuronale. I ricercatori sono riusciti a ricostruire immagini ad alta risoluzione senza bisogno di un addestramento estensivo o di una messa a punto dei modelli di apprendimento profondo. Si tratta di un risultato significativo, poiché i precedenti tentativi di ricostruire immagini visive dalla fMRI si basavano sull’addestramento di modelli generativi profondi su grandi insiemi di dati, un compito impegnativo nelle neuroscienze a causa delle dimensioni ridotte dei campioni.
I modelli di diffusione latente (LDM) offrono una soluzione a questa limitazione. I modelli LDM possono imparare a creare immagini trasformando semplici modelli di rumore in immagini complesse, utilizzando un set di immagini per imparare a creare nuove immagini simili. Una volta addestrato, il modello può creare immagini partendo da un modello di rumore casuale e trasformandolo gradualmente in un’immagine che sembra appartenere al set di dati.
Nel loro studio, Takagi e Nishimoto hanno mappato componenti specifiche della diffusione stabile a regioni cerebrali distinte, fornendo un’interpretazione quantitativa dei LDM dal punto di vista delle neuroscienze. Questa mappatura delle regioni cerebrali potrebbe avere implicazioni significative per la ricerca futura su come il cervello umano elabora le informazioni visive.
Anche se la tecnologia di lettura della mente può sembrare ancora fantascienza, questa ricerca ci porta un passo più vicino a un futuro in cui sarà possibile – chissà forse un giorno non proprio lontano – una comunicazione diretta tra il cervello e le macchine.
C’è da sottolineare che lo studio non è più solo un preprint, ma è stato accettato da CVPR (Conference on Computer Vision and Pattern Recognition) conferenza annuale sulla visione artificiale e il riconoscimento dei modelli, considerata la più importante nel suo campo. https://cvpr2023.thecvf.com/.
Siete pronti a entrare in un mondo in cui l’arte non è solo qualcosa da vedere su una parete, ma un’esperienza coinvolgente che coinvolge tutti i sensi? Benvenuti nel Metaverso, un mondo virtuale in cui arte e tecnologia si fondono per creare una forma completamente nuova di espressione artistica. In questo articolo esploreremo il mondo della Metaverse Art e il modo in cui sta cambiando il modo in cui percepiamo e interagiamo con l’arte.
Cos’è la Metaverse Art?
La Metaverse art è una forma di arte digitale che esiste all’interno di ambienti di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR). È un’esperienza immersiva che permette allo spettatore di entrare e interagire con una mostra o una galleria d’arte virtuale. A differenza dell’arte tradizionale, la Metaverse art non è limitata allo spazio fisico e gli artisti hanno la libertà di creare senza vincoli di dimensione, forma o materiale.
Le origini
La Metaverse art affonda le sue radici agli albori di Internet, con lo sviluppo di mondi virtuali come Second Life, una delle prime piattaforme che ha permesso agli utenti di creare e condividere le proprie creazioni digitali in uno spazio virtuale. Con l’avanzare della tecnologia, anche il mondo del della Metaverse Art se si è evoluto: nuove piattaforme come Decentraland e Cryptovoxels sono diventate destinazioni popolari per artisti e collezionisti.
Artisti e collezionisti
La Metaverse Art offre una serie di vantaggi sia per gli artisti che per i collezionisti. Per gli artisti, fornisce un nuovo mezzo di espressione creativa che non è limitato dallo spazio fisico o da vincoli materiali. Inoltre, consente agli artisti di raggiungere un pubblico globale, poiché le mostre virtuali sono accessibili da qualsiasi parte del mondo. Per i collezionisti, la Metaverse Art offre un nuovo modo di sperimentare e interagire con l’arte, con l’ulteriore vantaggio di poter vedere e collezionare rare opere d’arte digitale che possono rivalutarsi nel tempo.
Uno degli sviluppi più significativi nel mondo della Metaverse Art è stata l’ascesa dei token non fungibili (NFT). Gli NFT sono beni digitali unici memorizzati su una blockchain e possono rappresentare qualsiasi cosa, da opere d’arte a musica a immobili virtuali. Gli NFT sono diventati sempre più popolari nel mondo dell’arte, con alcune opere d’arte digitali vendute all’asta per milioni di dollari.
Il futuro
Con l’avanzare della tecnologia, le possibilità della Metaverse Art sono virtualmente illimitate. In futuro potremo assistere a esperienze virtuali ancora più coinvolgenti, con l’integrazione di tecnologie come il feedback aptico e la simulazione degli odori. Inoltre, ci aspettiamo di vedere un numero maggiore di collaborazioni tra artisti e tecnologi, che lavoreranno insieme per spingere i confini di ciò che è possibile nel Metaverso.
L’impatto della Metaverse Art va ben oltre il mondo dell’arte. Ha il potenziale per cambiare il modo in cui pensiamo alla creatività, all’innovazione e alla collaborazione. Ha anche il potenziale di democratizzare il mondo dell’arte, rendendolo più accessibile a un pubblico più vasto. Continuando a esplorare le possibilità della Metaverse Art, possiamo aspettarci di vederla giocare un ruolo sempre più importante nel plasmare il nostro panorama culturale.
Conclusione
In conclusione, la Metaverse Art è un campo eccitante e in rapida evoluzione che offre una nuova forma di espressione artistica non limitata dallo spazio fisico o da vincoli materiali. Offre agli artisti nuove opportunità di creare e condividere le loro opere e ai collezionisti nuovi modi di sperimentare e interagire con l’arte. Con l’avanzare della tecnologia, possiamo aspettarci di vedere sviluppi ancora più entusiasmanti nel mondo della Metaverse Art, con il potenziale di trasformare il nostro panorama culturale in modi che possiamo solo immaginare.
Il Metaverso è uno spazio virtuale in cui le persone possono interagire, lavorare, giocare e persino acquistare terreni o opere d’arte virtuali. È un’evoluzione degli ecosistemi Internet e digitali, resa possibile dai dati, dall’XR (realtà estesa), dalla blockchain, dall’AI.
Possiamo immergerci in questo universo virtuale utilizzando visori di realtà virtuale, occhiali di realtà aumentata, app per cellulare e altri dispositivi. Il Metaverso rappresenta la convergenza tra il mondo digitale e quello fisico, comprensivo dell’utlizzo dell’attuale tecnologia, come la lettura di email sul cellulare, l’invio di messaggi, gli acquisti e l’ascolto di musica.
Il Building Information Modeling (BIM) è mira a creare e gestire rappresentazioni digitali dettagliate di edifici, infrastrutture e altri beni costruiti. Viene utilizzato per progettare, costruire e gestire queste strutture ed implica la creazione di un modello digitale di un edificio o di un’altra struttura che include informazioni sulla progettazione, la costruzione e il funzionamento. Questo modello può poi essere utilizzato per supportare diverse attività, come la progettazione, la costruzione e la gestione della struttura.
C’è una certa sovrapposizione tra il concetto di metaverso e BIM, poiché entrambi utilizzano tecnologie digitali per creare e gestire rappresentazioni virtuali di oggetti o spazi fisici. Proviamo a immaginare quali potrebbero essere i punti di incontro e di combinazione tra i due.
Progettazione e visualizzazione di edifici in 3D. Utilizzando il BIM, è possibile creare modelli digitali accurati degli edifici che possono essere esplorati in modo interattivo all’interno di un metaverso. Questo può essere utile per la progettazione di edifici e per la presentazione di progetti ai clienti.
Collaborazione e coordinamento dei progetti. Il metaverso può essere utilizzato come piattaforma di collaborazione per i progetti di costruzione, permettendo ai team di lavorare insieme e condividere i modelli BIM in tempo reale.
Simulazione e analisi della performance. Utilizzando il BIM e il metaverso, è possibile creare simulazioni di come un edificio funzionerà in diverse condizioni climatiche e di utilizzo, permettendo di valutare la performance dell’edificio e identificare eventuali problemi prima della costruzione.
Gestione e manutenzione degli edifici. Il metaverso può essere utilizzato come piattaforma per la gestione e la manutenzione degli edifici, permettendo di monitorare le prestazioni degli edifici e pianificare gli interventi di manutenzione necessari.
Formazione e istruzione. Il metaverso può essere utilizzato come strumento di formazione per gli studenti di architettura e ingegneria, permettendo loro di esplorare edifici virtuali e imparare come funzionano in modo interattivo.
In sintesi, l’utilizzo sinergico del BIM e del metaverso può contribuire a rendere la gestione e la manutenzione degli edifici più efficiente e meno dispendiosa, permettendo di identificare e risolvere i problemi in modo tempestivo e garatendo allo stesso tempo sia la sicurezza che il funzionamento ottimale degli edifici.
Il CEO di Mojo Vision, Drew Perkins, ha indossato per la prima volta il prototipo di lente a contatto in realtà aumentata.
“Il futuro è molto più vicino di quanto la maggior parte delle persone pensi. Anzi, il futuro è già qui. L’ho visto. L’ho indossato. Funziona. È successo tutto nei laboratori di Mojo Vision a Saratoga, in California, il 23 giugno 2022, ed è stata la prima dimostrazione di una lente a contatto in realtà aumentata completa di funzioni. Con mia grande gioia, ho scoperto che potevo interagire con una bussola per orientarmi, visualizzare immagini e utilizzare un teleprompter sullo schermo per leggere una citazione…” Queste sono le parole di Drew Perkins CEO della Mojo Vision startup americana che con il proprio team di ingegneri ha lavorato ai confini della fisica e della miniaturizzazione dell’elettronica riuscendo a realizzare uno schermo microLED (da 14.000 pixel per pollice e con un diametro inferiore a 0,5 mm e un pixel-pitch di 1,8 micron) delle dimensioni di un granello di sabbia.
Di recente è stato annunciato il prototipo avanzato di Mojo Lens, che integra una serie di nuove funzionalità hardware e tecnologie innovative integrate direttamente nella lente, tra cui un nuovo e avanzato display, il tracciamento oculare e le comunicazioni. L’ultimo ostacolo tecnico per indossare la lente è stato quello di garantire che i sistemi di alimentazione e di comunicazione radio funzionassero senza fili.
L’interfaccia delle Mojo Lens è basata sul tracciamento degli occhi, che consente agli utenti di accedere ai contenuti e selezionare gli elementi senza l’ausilio di controller manuali o gestuali, ma solo con il movimento naturale degli occhi.
Dopo aver completato i test preclinici e ridotto i potenziali rischi per la sicurezza, si è potuto procedere alla sperimentazione dell’utilizzo della lente in realtà aumentata. I prossimi passi della Mojo Vision sarà quello di perfezionare le sue lenti per sottoporli alla FDA (Federal Drug Administration) e ottenerne l’approvazione per il mercato.