Quando Apple mette il suo zampino in una nuova tecnologia schizzano le vendite stimate di un determinato prodotto: è quello che succederà anche con i visori AR e VR. Secondo IDC, complice l’annunciato interesse di Apple, le vendite di questi visori è stimata in 100 milioni, entro il 2021.
E così, è bastato l’annuncio del supporto Apple alle tecnologie di realtà aumentata e realtà virtuale con il prossimo iOS 11 e ARKit, oltre ai Mac più potenti, per far aumentare le previsioni delle adozioni di questi visori. Lo studio condotto da IDC rivela anche altre curiosità: generalmente sono stati i visori per smartphone ad avere avuto un picco di vendite durante tutto l’anno scorso, mentre i visori con schermo integrato, come quello Sony, HTC o Oculus, sono diventati popolari solo verso la fine dei 365 giorni appena trascorsi.
Peraltro, scommette IDC, nei prossimi 18 mesi il mercato premierà ancor di più i visori VR per PC, grazie al maggior numero di produttori che si è deciso, o che si deciderà, ad entrare in questo settore. Il maggiore successo di questi visori dipenderà, da un lato, dai requisiti hardware sempre meno stringenti per il corretto utilizzo di queste periferiche, dall’altro dai prezzi molto più contenuti.
Come già anticipato, Apple ha contribuito a far ritoccare le stime di vendita dei visori verso l’alto, dimostrando alla WWDC 2017 di come i nuovi Mac potranno supportare al meglio queste piattaforme, anche grazie alle nuove API grafiche Metal 2. Anche i prossimi iPhone contribuiranno ad incrementare l’interesse da parte del pubblico in queste tecnologie, con ARKit che semplifica il processo di creazione delle applicazioni di realtà virtuale o realtà aumentata per piattaforme iOS.
In ultimo, a conclusione del rapporto, IDC indica che, sebbene i visori VR continueranno a rappresentare la fetta maggiore di questo business, sarà il segmento AR a generare una crescita di volume maggiore. Ed è qui che, probabilmente, viene fuori il merito di iOS 11 e di Apple, che ha già dimostrato le incredibili capacità dei suoi iPhone in questo nuovo settore.
Amazon’s retail plans could extend well beyond books and groceries. New York Times sources hear that the internet giant is “exploring” the possibility of appliance and furniture stores with a technological angle.
You’d use augmented or virtual reality to see how items would look in your own home, making it easier to pull the trigger on that new couch or stove. And there’s a chance that Amazon might challenge some of its tech rivals more directly in retail, too.
Reportedly, Amazon is mulling an electronics store that would be similar in concept to Apple’s shops. While Amazon’s bookstores already carry some of its devices, these would have a “heavy emphasis” on hardware and services like Echo speakers and Prime Video.
The Times is quick to point out that talking about stores isn’t the same as definitive plans. There’s a chance that Amazon will scrap the ideas if they prove to be unworkable. Even if that happens, this still shows just how much Amazon’s philosophy has changed over the years. It was originally known for rendering physical stores obsolete — now, it seems bent on reinvigorating retail by using its internet expertise as an advantage.
The furniture and electronics stores in particular would represent an admission that shoppers still want hands-on time with products when possible, even if they’re happy to purchase online.
Israele: 1000 ingegneri sviluppano realtà aumentata per il nuovo iPhone. Apple Israel, secondo indiscrezioni, sta lavorando allo sviluppo di una nuova tecnologia della realtà aumentata per il prossimo iPhone.
Secondo alcune fonti del settore, la società avrebbe a disposizione più di 1.000 ingegneri che stanno lavorando duramente a questo progetto, legato alla realtà aumentata.
La realtà aumentata (AR) permette agli utenti di interagire con l’ambiente e le persone intorno (basti pensare al successo di Pokemon Go). Apple ha acquisito diverse aziende israeliane che potrebbero essere coinvolte nel progetto, tra cui:
PrimeSense: azienda specializzata nello sviluppo di hardware e software in grado di rilevare il movimento in 3 dimensioni; RealFace: azienda che ha sviluppato un software di riconoscimento facciale che offre agli utenti un accesso biometrico intelligente. In questo modo le password utilizzate per accedere a dispositivi mobili o PC saranno superflue.
Indiscrezioni anonime recenti hanno affermato che vi sono numerosi ricercatori israeliani che stanno segretamente sviluppando il nuovo iPhone8 presso gli uffici Apple a Herzliya.
Queste le parole di Tim Cook, CEO di Apple:
Apple Israel è il secondo più grande ufficio di ricerca e sviluppo della società in tutto il mondo.
Visori, ologrammi, big data e machine learning, questi secondo Microsoft, i pilastri del futuro della sanità. Tecnologia al servizio della medicina per rendere più efficaci le cure ma anche più produttiva l’attività degli operatori sanitari. A raccontare quanto la scienza tecnologica guardi con rinnovato interesse il settore medico è Veronica Jagher, Healthcare Industry Business Development Manager per Microsoft.
«Microsoft ragiona suI pillar, uno di questi pilastri è la ‘digital transformation’ che si concretizza nel mondo della sanità attraverso una maggiore collaborazione tra i team che si occupano di salute» spiega la dottoressa Jagher.
Microsoft si impegna da anni per la crescita della componente digitale nella sanità e mette l’accento soprattutto su «la ‘machine learning’ (apprendimento automatico) – prosegue – ossia la possibilità di fornire ai computer l’abilità di apprendere senza essere stati esplicitamente programmati.
Quindi con l’ausilio delle macchine arrivare a fare diagnosi molto più velocemente. Inoltre diamo priorità all’empowerment del paziente, quindi lavoriamo sugli strumenti che permettono al cittadino di avere a portata di mano tutti i suoi dati per essere attore primario nella cura nella propria persona. Questo è il futuro».
Ma Microsoft nel dettaglio cosa sta facendo in campo sanitario? «Progetti vari in giro per il mondo -risponde la Jagher – dall’applicazione del ‘machine learning’ alle ‘HoloLens’ (piattaforma di realtà aumentata), alla ‘mixed reality’ (ologrammi).
Facciamo un esempio concreto: quanto sarebbe rivoluzionario per gli studenti di medicina, in fase di formazione, invece di andare ad operare su un cadavere o studiare sui libri, analizzare il corpo umano ricostruito virtualmente?
Una realtà virtuale smontabile in tutte le sue parti per analizzarla nel dettaglio». «Dobbiamo pensare a un sistema socio-sanitario diverso – prosegue la Manager – perché i paradigmi sono cambiati e l’accelerazione a cui assistiamo, spinta dalla tecnologia, non ci permette di prendercela con calma. I pazienti, come tutti noi, vogliono risposte, abbiamo nelle nostre mani le informazioni e allora bisogna sfruttarle al massimo».
In quest’ottica futura, visto che il medico avrà sofisticate tecnologie a supportarlo nelle attività, dovrà prepararsi a saperle gestire «ed è infatti fondamentale che il professionista sanitario segua il driver del cambiamento – ribadisce la dottoressa Jagher -. Soprattutto per quel che riguarda la gestione dati che adesso ha un’importanza capillare in tutti i settori e soprattutto nella sanità. Io cittadina devo poter avere accesso ai miei dati e le persone che si prendono cura di me, devono poterne disporre in qualsiasi momento.
Per esempio, se una persona viene coinvolta in un incidente e giunge al pronto soccorso dove nessuno è in grado di identificarla, la tecnologia permetterebbe di riconoscere il soggetto utilizzando i suoi parametri biomedici. Mi sembra evidente che utilizzare tecnologie sofisticate può aiutare i processi socio-sanitari a divenire più efficaci e dunque il sistema più sostenibile».
Questo è il futuro «e bisogna anche affrettarsi a seguirlo – conclude la dottoressa -. Se il Sistema Sanitario non andrà in questa direzione, altri player lo faranno, e il mondo della sanità potrebbe rimanere indietro».
Adobe e Microsoft stanno collaborando insieme per realizzare lo shopping del futuro, basato ovviamente sull’utilizzo di HoloLens e della Mixed Reality. Quest’ultima piattaforma infatti sta riscuotendo sempre più successo tra le aziende grazie alla sua versatilità in ogni campo tecnologico e durante l’Adobe Summit 2017 è stata presentata una nuova idea molto interessante
Gli HoloLens faticano ad arrivare sul mercato complice sopratutto il prezzo elevato ma abbiamo visto come i primi partner stanno realizzando nuovi visori più economici. Tutti godranno della Mixed reality e tutti potranno sfruttarla per fare shopping in un negozio di nuova generazione.
Grazie al visore, un cliente sarà in grado di avere molte più informazioni circa l’oggetto da acquistare semplicemente puntando lo sguardo verso quest’ultimo. Di contro, ai venditori verranno forniti tutta una serie di dettagli circa la scelta del cliente, le sue preferenze e gli interessi più in voga. I dati saranno contenuti sui server di Adobe Marketing Cloud, i quali resteranno a disposizione dei negozianti.
Insomma si tratta di una piattaforma che potrebbe avere numerose applicazioni nel campo manifatturiero o in quello alimentare. Di seguito trovato un filmato realizzato dalla stessa Adobe che mostra come funzione questa nuova tecnologia.
Nel corso di questi mesi abbiamo visto davvero tanti impieghi professionali della Mixed Reality di Microsoft HoloLens, specialmente nella progettazione di auto, edifici e sale operatorie. Oggi scopriamo il suo enorme potenziale anche nel controllo del traffico aereo, grazie a 360world, sviluppatore molto attivo nel campo AR/VR/MR a tutto tondo.
L’applicazione si chiama Clairity HoloTower, e permette ai controllori che indossano HoloLens di visualizzare informazioni cruciali di ogni aereo semplicemente inquadrandoli, tenere sempre sotto controllo la situazione meteo dei dintorni dell’aeroporto e perfino visualizzare una mappa precisa, con spostamenti di veicoli e aerei in tempo reale, dell’intero aeroporto, molto utile in caso di nebbia. Tutti i pannelli possono essere spostati a piacimento nello spazio virtuale.
Clairity HoloTower è anche in grado di visualizzare i feed delle videocamere, incluse quelle a 360 gradi. È possibile regolare zoom e angolazione nelle unità compatibili. A questo proposito, è stato realizzato un visore apposito con comandi simili a quelli di un binocolo; associato alla giusta videocamera PTZ, garantisce uno zoom ottico fino a 30x. Anche in questo dispositivo è possibile abilitare la visualizzazione di informazioni aggiuntive, come i callsign degli aerei quando vengono inquadrati.