Set 11, 2017 | News on Augmented, Mixed and Virtual Reality
Ormai sono sempre di più gli esercizi commerciali altamente tecnologici e completamente automatizzati. E il giro d’affari in Cina è di 3mila miliardi di dollari.
Che la tecnologia continui a fare passi da gigante e ci faciliti sempre di più la nostra quotidianità è ormai sotto gli occhi di tutti, ma cosa pensereste se vi dicessimo che in Cina sono sempre di più i negozi dove non c’è personale né soldi e si fa tutto grazie allo smartphone?
No, non è un progetto che deve ancora prendere piede, è la realtà quotidiana di esercizi commerciali altamente tecnologici e completamente automatizzati che si trovano sempre più numerosi in città come Pechino, Shanghai e Hangzhou. Lo smartphone funge sia da chiave di accesso al negozio che da “portafoglio”.
Grazie infatti al sistema di pagamento digitale di WeChat, app gemella di WhatsApp molto diffusa in Cina, e ad Alipay, la piattaforma di pagamenti online di Alibaba, è possibile acquistare praticamente di tutto grazie ad un click. E lo scorso anno, stando ai numero della Better Than Cash Alliance delle Nazioni Unite, il giro d’affari via mobile in Cina è stato pari a 3mila miliardi di dollari, 50 volte maggiore rispetto a quello negli Stati Uniti.
E così in Cina sono arrivati i Bingobox, una catena di negozi alimentari che vende birre, bevande, patatine, insalate, snack, noodles, etc. e permette di pagare con WeChat. Per ora ce ne sono 12 in tutto il Paese e assomigliano ai nostri piccoli alimentari, con la differenza che non esiste personale e che sono ad alto tasso tecnologico. Per accedere basta scansionare con il proprio telefono il QR Code all’ingresso e per pagare sono sufficienti i sistemi di pagamento online appena citati.
E per gli eventuali furti? Niente paura, i sensori del negozio sono in grado di prevenire i taccheggi e di accorgersi immediatamente se qualcosa è stato sottratto o non pagato, e la mancanza viene subito attribuita al cliente malandrino.
Alibaba, colosso cinese della vendita online, ha inoltre lanciato il Tao Café, qualcosa di simile ad un autogrill automatizzato, che si trova nella città di Hangzhou, nella parte orientale del Paese. Per accedere e acquistare basta avere l’app di ecommerce Taobao e il gioco è fatto.
Questi negozi non sono ancora “perfetti”: nelle scorse settimane alcuni store sono stati chiusi per via delle alte temperature che hanno messo a dura prova il normale funzionamento delle tecnologie a disposizione.
E mentre Amazon testa il suo Amazon Go, il “supermarket senza cassa” e Zara sta compiendo importanti passi per digitalizzare la “user experience” nei suoi negozi la domanda è legittima: è questo il futuro dello shopping al dettaglio? Con lo sviluppo sempre più veloce dell’intelligenza artificiale siamo pronti a scommettere che ne vedremo delle belle.
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Set 11, 2017 | News on Augmented, Mixed and Virtual Reality
Raggiungere la vetta dell’Everest è un’impresa unica ed estrema riservata a pochi, ma resta il desiderio di ogni alpinista. Nell’era di internet e del 3D, grazie alla realtà virtuale, tutti potranno vivere un’esperienza interattiva indimenticabile alla scoperta pendii del monte più alto del mondo.
Stiamo parlando di EVEREST VR, sviluppato da Solfar Studios: la più incredibile esperienza immersiva sull’Everest mai realizzata. Pensato per il visore 3D HTC Vive, Everest VR è a metà strada tra un gioco e un documentario, in grado di rendere lo spettatore protagonista di situazioni fortemente realistiche, tipiche di chi decide di intraprendere la scalata del Monte Everest.
Durante la “salita” virtuale si affrontano ghiacciai, crepacci, pareti verticali, per raggiungere il Campo 4 e in seguito arrivare alle cascate Khumbu sul versante nepalese e superare l’Hillary Step a 8790m. E queste sono solo alcune delle sfide da vivere in prima persona attraverso un’esperienza interattiva indimenticabile sulla cima del monte più inacelevato del pianeta terra.
Un modo per riscoprire la montagna, un’occasione per vivere virtualmente un’esperienza esclusiva e allo stesso imparare la storia e la geografia del monte che più di ogni altro ha da sempre affascinato sportivi e non.
Everest VR sarà protagonista con Claudio Pedica, Senior Interaction Designer del progetto, a View Conference 2017, il più importante appuntamento italiano sul digitale che si terrà a Torino dal 23 al 27 ottobre.
Un evento unico nel suo genere dove i protagonisti sono i più grandi nomi del mondo dell’animazione, effetti speciali, realtà virtuale, digital design e videogiochi. Negli stessi giorni di View Conference, sempre a Torino, Claudio Pedica sarà protagonista anche di TedX Visioni –
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Set 11, 2017 | News on Augmented, Mixed and Virtual Reality
Tema caldo e decisamente attuale, l’interattività è una questione affrontata, e sperimentata, anche in campo televisivo. Ecco qualche esempio di format giocati sul coinvolgimento di utenti e spettatori, all’insegna della “mixed reality”.
La realtà virtuale, e più in generale il tema dell’interattività, sta diventando una cosa molto seria. Mentre Alejandro Iñárritu, dopo aver vinto due premi Oscar come miglior regista, ha presentato al Festival di Cannes Carne y Arena, un’installazione in realtà virtuale sul tema dei rifugiati (visibile alla Fondazione Prada di Milano fino al prossimo gennaio); mentre gli e-sports, ovvero le gare tra giocatori di videogame, sono state promosse a vere competizioni sportive, con tanto di medagliere a partire dai Giochi Olimpici Asiatici del 2022 (e a seguire probabilmente anche nelle stesse Olimpiadi); anche in tivù si è provato a non essere da meno.
La questione merita attenzione perché, nonostante in molti la continuino a dare per spacciata, la televisione rimane tuttora la più ricca e rilevante industria dell’intrattenimento che abbiamo su scala globale. E sappiamo che più soldi ci sono, maggiore è la possibilità di investire nella ricerca e nello sviluppo.
A tal proposito, recenti ricerche elaborate da Pwc hanno confermato che gli investimenti pubblicitari delle aziende e le spese dei singoli utenti continueranno a privilegiare il comparto televisivo ancora per molti anni. Il trend evidenzia infatti una crescita che rimarrà sostenuta in tutto il prossimo quinquennio, anche grazie all’arrivo recente dei servizi di streaming delle varie Netflix, Amazon, Sky ecc.
Il media televisione rimane inscalfibile proprio per la sua natura democratica e onnivora. Dal cinema al giornalismo, dal reality show al documentario d’arte, non c’è spettatore che non possa trovare il suo contenuto sul piccolo schermo e non c’è argomento che un network televisivo non possa inserire all’interno di uno dei tanti canali del proprio palinsesto.
“Dalle prime puntate sembra di assistere a un grande videogame in cui si vedono i concorrenti in carne e ossa calati dentro scenari molto curati, ma anche “troppo” virtuali”.
I primi veri tentativi di sperimentazione sul fronte della realtà virtuale li ha compiuti la multinazionale Sky plc che, in sinergia con Google, ha prodotto una prima serie di contenuti originali visibili dai propri abbonati esclusivamente tramite visori VR. Ce n’è per tutti i gusti: si va dal ciclo di mini-documentari sportivi Closer, in cui l’ex calciatore David Beckham ci guida dentro una serie di manifestazioni sportive, fino a Paul McCartney: Dance Tonight, in cui abbiamo la possibilità di essere di fronte all’ex Beatles mente ci presenta le canzoni del suo ultimo album, e Giselle VR, una vera e propria pièce virtuale curata dall’English National Ballet.
Nel caso non aveste ancora un visore VR per provare questi programmi, allora potete dare un’occhiata a un paio di titoli televisivi che hanno provato a lavorare in una direzione simile. Il primo si chiama Dance Dance Dance ed è un talent show di danza, visto di recente anche in Italia sul canale pay Fox Life e ideato da quel John De Mol che vent’anni fa creò il Big Brother, in cui un gruppo di ballerini viene catapultato in un mondo di realtà aumentata che dà loro la possibilità di rimettere in scena molto fedelmente le coreografie dei più famosi videoclip degli ultimi anni.
INTERACTIVE MIXED REALITY
L’altro format invece si chiama Lost in Time ed è stato creato grazie a corposi investimenti internazionali da un gruppo di creativi norvegesi capitanati da un esperto di effetti speciali che, tra la varie cose, ha lavorato anche alla trilogia cinematografica di Matrix. Quello che ci propongono è un game show in cui tre concorrenti devono affrontare prove di abilità viaggiando nel tempo.
Dalle prime puntate sembra di assistere a un grande videogame in cui si vedono i concorrenti in carne e ossa calati dentro scenari molto curati, ma anche “troppo” virtuali. Sembra uno di quei film dove pensi che gli effetti speciali siano così tanto presenti che finiscono per non farti credere più alla storia.
Poi, dopo aver visto anche il making of del programma, ci si rende conto che per i giocatori, costretti a giocare quasi sempre davanti a un fondale tutto verde su cui poi è stata ricostruita l’ambientazione in computer grafica, l’esperienza deve esser stata ancora meno divertente.
Si può giocare allo stesso gioco pure da casa, tramite app per tablet e smartphone, ma anche stavolta la resa pare meno accattivante di un qualsiasi medio videogame attualmente in commercio. I creatori hanno chiamato questa nuova frontiera di intrattenimento televisivo con il termine “interactive mixed reality”. A noi è sembrata soprattutto uno strano tentativo di videogame televisivo, ancora molto migliorabile.
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Set 11, 2017 | News on Augmented, Mixed and Virtual Reality
Il Fall Creators Update di Windows porta novità per i pionieri di VR e AR, mentre Acer, Dell, HP e Lenovo sono pronti a commercializzare il loro visore.
Berlino — Come di consueto, la presenza di Microsoft all’IFA non è stata particolarmente aggressiva rispetto a quella di altri grandi nomi del mondo tecnologico. Il colosso di Redmond in Europa però resta pur sempre lo sviluppatore di Windows 10 — la piattaforma sulla quale si basa la quasi totalità dei PC e dei laptop immessi sul mercato ogni anno — e durante la conferenza tenutasi a margine della fiera ha avuto modo di delineare il futuro di questi dispositivi, parlando più dettagliatamente del prossimo aggiornamento del suo sistema operativo: il Fall Creators Update.
Innanzitutto il software ha finalmente una data di arrivo: è il 17 ottobre. Sarà gratuito e arriverà automaticamente su tutti i PC Windows 10 compatibili, portando con sé nuove funzionalità in diversi ambiti.
Windows Ink permetterà ai pennini digitali di scrivere direttamente sui documenti in formato PDF e nel caso di apporrvi firme in modo facile e veloce; il nuovo Game Mode indirizzerà tutta la potenza a disposizione di processore e adattatore grafico in direzione dei giochi in esecuzione con la pressione di un pulsante, per ottimizzare prestazioni ed esperienza finale; Windows Defender si coordinerà in cloud con i server Microsoft per gestire al meglio le minacce di sicurezza, rimanendo attivo sullo sfondo delle normali applicazioni; nuove funzioni di accessibilità permetteranno agli utenti affetti da SLA o altre patologie di controllare il mouse e di digitare utilizzando soltanto il movimento degli occhi, senza bisogno di software aggiuntivo.
Raccontare senza parole: Last Day of June è una poesia di gioco
Tra le novità in arrivo con il Fall Creators Update ce n’è anche una sulla quale il gruppo di Redmond sembra puntare molto: la mixed reality. È da tempo ormai che la società promette l’arrivo su Windows 10 di visori e app per la realtà virtuale e aumentata più abbordabili di quelli proposti da Oculus e HTC, e finalmente sembra essere arrivato il momento. Acer, Dell, HP e Lenovo hanno tutti annunciato in questi giorni il loro gadget in arrivo nelle prossime settimane (quello di ASUS è previsto per il 2018), ognuno realizzato secondo le specifiche fornite da Microsoft affinché giochi e software possano funzionare ovunque.
Al loro interno saranno presenti display indipendenti, almeno due fotocamere sulla scocca per rilevare l’ambiente circostante e un chip per comprendere la posizione in relazione allo spazio senza bisogno di accessori esterni. Ciascun visore avrà però il suo design e le sue peculiarità in termini di design, risoluzione dei display, ergonomia e soprattutto prezzo: il gadget più economico, quello di Acer, costerà 299 dollari, mentre alcuni includeranno due controller (simili nel design a quelli di HTC Vive) che in altri casi sono acquistabili separatamente.
Microsoft ci metterà una suite di app realizzate appositamente per l’uso con il visore addosso — come il pacchetto Office, il browser Internet e il lettore multimediale — e il supporto alle app e ai giochi degli sviluppatori esterni, che potranno distribuire il proprio software agli utenti attraverso il Windows Store, aggiungendo al tutto anche la compatibilità con tutto il catalogo Steam VR.
Infine, anche i PC necessari a generare le immagini secondo Microsoft inizieranno a diventare più abbordabili: le ottimizzazioni a bordo di Windows 10 studiate da Redmond con i partner costruttori faranno in modo che gli stessi giochi che fino ad oggi erano appannaggio esclusivo di hardware costoso diventino accessibili anche su macchine meno potenti.
Il gruppo certificherà come Mixed Reality PC i prodotti in grado di garantire ai visori collegati una fluidità delle immagini da 60 fotogrammi per secondo, e come Windows Mixed Reality Ultra PC quelli con scheda grafica aggiuntiva capaci di portare il conteggio a 90 fotogrammi per secondo. Il gruppo parla di 499 dollari come prezzo di partenza, ma in Italia le cifre potrebbero variare.
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Set 11, 2017 | News on Augmented, Mixed and Virtual Reality
For all of its impressive effects, marketers have been holding back to some extent from applying mixed reality to their campaigns. That made sense in light of the fact that most people were not equipped to view it properly. But that’s set to change by the end of this year.
At the end of August, Microsoft announced a lineup of mixed reality equipment for the holiday season that is expected to put it in the hands of a lot more people, thanks to the triple appeal of an affordable price, easy setup, and portability. Mixed reality refers to the merging of virtual and real worlds; AR is one kind of mixed reality.
On affordability, Microsoft said: “Headset and motion controller bundles will start as low as $399 and will be compatible with existing and new PC models starting at $499. Along with our partners, we are committed to making mixed reality affordable. “
The offerings fall into two categories: for PCs, and for Windows Mixed Reality Ultra PCs. The former runs on computers with integrated graphics, and enables the immersive headset to run at 60 frames a second. The latter works on computers with discrete graphics, and allows 90 frames per second on immersive headsets.
Microsoft insists that even the slower version “will support today’s immersive video and gaming experiences such as traveling to a new country, exploring space, swimming with dolphins, or shooting zombies.”
While there may not be all that much marketing potential in shooting zombies beyond the sales of the games themselves, some of the other items described could be very effective marketing tools to sell travel packages that make people want to experience in real life what they’ve tasted in virtual form.
Going the AR rather than VR route also makes it possible to show how the virtually represented products fit into a person’s existing setting. That’s very effective for selling household décor or furniture — something IKEA has already capitalized on.
A Techcrunch review of the AR experiences available for iPhone and iPad on Apple’s ARKkit says that it will allow users to see as many as 2,000 IKEA products appear in their homes in what appears to be full size and 3D. It works off of the 3D scans IKEA made for its catalogs.
Perhaps IKEA will also come out with an Android-compatible version, because Google just released a preview of its new software development kit (SDK) called ARCore for Android devices. Here’s a video showing some Wizard of Oz inspired effects:
Popular characters also be adapted to marketing in a mixed reality environment, for example letting people interact with personae linked to brands, like Tony the Tiger, or Mr. Clean. That would mean that anyone could have the experience shown in cleaner’s Super Bowl ad last year (except for getting the actual cleaning done, of course).
Then again, maybe some things should not be brought to life. Marketers will need to do their own research and testing before virtualizing everything — just because they can.
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Set 11, 2017 | News on Augmented, Mixed and Virtual Reality
Prosegue la collaborazione de Imille con Pan di Stelle che anche quest’anno lancia la nuova raccolta punti ‘Magici Premi’ che permetterà ai fan della marca di collezionare due oggetti esclusivi dedicati a Pan Pan, l’amico dei sogni: l’esclusiva sciarpa di Stelle e il libro, edito da Gribaudo, ‘Il Richiamo dei Sogni’ con una storia molto speciale.
La raccolta punti come l’anno scorso avverrà tramite l’app ufficiale di Pan di Stelle, iSogni, e inizierà il 6 settembre: la prima soglia a 4 punti permetterà di ricevere il libro, la seconda, a 8 punti, la sciarpa esclusiva e la terza, a 11 punti, entrambi i premi.
Da otto anni, Imille si distingue per promuovere e realizzare progetti altamente innovativi. Ultima dimostrazione è la novità importante introdotta quest’anno: l’Augmented Reality applicata alle pagine del libro ‘Il Richiamo dei Sogni’, destinato al pubblico più piccolo, per i contenuti e le illustrazioni e ad un pubblico più trasversale e maturo per l’usability.
Attraverso all’app iSogni, gli utenti potranno inquadrare un marker e attivare per alcune pagine una vera e propria avventura magica con particolari sorprendenti. ‘Il Richiamo dei Sogni’, arricchito dell’AR è una vera e propria novità in campo editoriale italiano in grado di coniugare magia e innovazione.
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