Diverse città che saranno presenti a SMART CITY EXHIBITION 2013 stanno affrontando il tema degli open data. Per esempio il Comune di Bologna pubblica online una parte dei propri dati in formato aperto, puntando sulla trasparenza e la partecipazione attiva dei cittadini con lo scopo di permettere ad aziende, associazioni e cittadini di utilizzare e valorizzare i dati dell’ Amministrazione, migliorando l’accessibilità delle informazioni e sviluppando nuove applicazioni a beneficio di tutta la comunità. Anche il Comune di Milano a tal proposito si è mosso lanciando il concorso App4Mi con l’obiettivo di stimolare lo sviluppo di applicazioni che facilitino l’accesso al patrimonio informativo pubblico della città accrescendone la trasparenza e aumentando al contempo il numero e il livello dei servizi digitali ai cittadini.
Tante sono poi le esperienze che utilizzano gli open data a livello territoriale come l’eccellente iniziativa di Open Ricostruzione, piattaforma che consente di tenere traccia di tutti i soldi (donazioni e finanziamenti) messi a disposizione dell’Emilia affinché ci sia una ricostruzione trasparente, partecipata e intelligente dei comuni colpiti dal sisma del 2012.
Se a livello territoriale si moltiplicano le inizative, dal livello internazionale arrivano alcune direttive e indicazioni chiare.
Infatti, Il G8 la scorsa settimana ha redatto 5 principi per l’adozione di Open Data in un testo.
Nel testo si riconosce come oggi le persone si aspettano di essere in grado di accedere alle informazioni e ai servizi per via elettronica, quando e come vogliono. Siamo arrivati ad un punto di non ritorno, annunciando una nuova era in cui le persone possono utilizzare dati aperti per generare intuizioni, idee e servizi per creare un mondo migliore per tutti.
Open data significa anche aumentare la consapevolezza su come vengono utilizzate le risorse naturali dei paesi, su come sono spesi i ricavi estrattivi, su come tenere l’inquinamento sotto controllo.
Tuttavia, abbiamo visto quanto sia difficile per i governi abbracciare questa cultura. Nel momento in cui ci troviamo ad affrontare una crisi di fiducia nella governance pubblica e privata, i dati aperti possono aiutare a costruire la fiducia a lungo termine, ma questo richiederà anche impegni per la qualità e l’usabilità.
Per questo i 5 principi dovrebbero aiutare ad andare in questa direzione :
> Open Data by default
> Qualità e Quantità di dati
> Utilizzo da parte di tutti
> Open Data per il miglioramento della governance
> Open data per l’Innovazione
I membri del G8 saranno, entro la fine di questo anno, impegnati a sviluppare piani d’azione, al fine di attuare la Carta e l’allegato tecnico per la fine del 2015 al più tardi.
E l’ Italia come si posiziona rispetto al tema? L’Italia è al settimo posto su otto su Open data secondo il rapport di Open Knowledge Foundation