Giu 26, 2013 | News ICT
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Orange Business Servicesha annunciato l’espansione di Flexible Computing, un’offerta di Infrastructure as a Service. Con 500 clienti già operativi sulla sua piattaforma europea, Flexible Computing è ora disponibile anche tramite i data center cloud-ready in Nord America e Asia. Flexible Computing risponde alla crescente domanda da parte delle multinazionali di servizi di infrastruttura di rete in cloud da un unico fornitore di servizi di comunicazione e IT.
dataumpa‘s insight:
Orange Business Services integra Flexible Computing con la sua rete globale per fornire un servizio end-to-end sicuro per trasferire le applicazioni aziendali nel cloud. Lavorare con un unico fornitore elimina la complessità e garantisce prestazioni e disponibilità del servizio attraverso rigorosi SLA basati sulle esigenze di business.
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Giu 26, 2013 | News ICT
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Oracle, SAP, le software companies che hanno dominato la scena nel ventennio passato hanno acquisito nel corso del tempo società che vantavano una leadership tecnologica in soluzioni complementari all’ERP, in particolare nell’area della Business Intelligence, mettendo a punto veri e propri conglomerati software per l’ambiente enterprise. Queste stesse aziende si trovano ora nella necessità di attualizzare la propria offerta coerentemente con quanto prospettato dal paradigma del cloud e del Big Data.
dataumpa‘s insight:
Fino a pochi anni fa SAP si vantava di essere un’azienda basata su una crescita organica, in grado di evolvere nel tempo attraverso sviluppo e risorse internet. Un’azienda fondamentalmente diversa da Oracle che invece aveva puntato su una crescita per acquisizioni, compiendo il passaggio da data base company a global IT company (si pensi all’acquisizione di Sun Microsystems). Nella sua storia SAP ha compiuto tre grandi acquisizioni, tra queste quella di Business Objetcs. Di controOracle, soltanto a partire dal 2005, ne ha acquisite decine per un valore complessivo di oltre 40 miliardi di dollari. Ma le due aziende stanno diventando sempre più simili e la loro evoluzione appare sempre più caratterizzata dalla necessità di importare tecnologia attraverso acquisizioni, grandi e piccole
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Giu 26, 2013 | News ICT
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La nuova versione delle Business Intelligence (BI) Applications di Oracle fornisce maggiore visibilità sul business grazie a capacità analitiche più rapide ed efficienti. Completamente ridefinita con l’obiettivo di incrementarne la produttività, la nuova versione presenta importanti miglioramenti sull’intera gamma delle BI Applications e introduce una serie di nuove applicazioni in-memory per la pianificazione delle spese indirette e l’analisi delle informazioni relative agli studenti. Grazie alle potenzialità di Oracle Data Integrator, Oracle GoldenGate e di nuovi strumenti per il setup e la configurazione, l’implementazione delle applicazioni avviene ora rapidamente, con costi ridotti e con un miglior reporting in tempo reale.
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Giu 26, 2013 | News ICT
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Il primo obiettivo che l’Italia deve darsi in materia didigitalizzazione, virtualizzazione e Cloud Computing è quello di trasformare tante realtà frammentate, che comprendono anche punte di eccellenza, in un sistema: parola di Agostino Ragosa, direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale.
L’occasione per fare il punto sullo sviluppo dell’Italia digitale è stato il convegno “PA and Enterprise Cloud Computing & Vurtualization 2013” organizzato da Business International il 23 maggio a Milano.
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E se fino a qualche tempo fa il problema infrastrutturale numero uno in Italia era rappresentato dalla banda larga ora, con la sempre maggior mole di dati da gestire e la diffusione del cloud computing, esiste una nuova esigenza: i data center. I progetti comunque non mancano, anzi: entro il 2015 bisogna assegnare, tramite gara, un commessa non indifferente, per la realizzazione dell’anagrafica unica nazionale. Si tratta di smantellare strutture distribuite in oltre 8mila Comuni, garantendo a tutti gli enti ocali l’accesso a un sistema centrale unico.
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Giu 26, 2013 | News ICT
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Nella maggior parte dei casi l’uso del linguaggio, scritto o parlato, ha un unico obiettivo: trasmettere informazioni. Il nostro mondo è percorso da una miriade di flussi di notizie in costante interscambio, che scorrono tra snodi e incroci lungo una rete che avvolge tutto il pianeta.
Contrariamente a quanto avviene nella percezione di suoni, colori o odori, non possediamo un organo di senso che riconosce l’informazione. Per gestire le informazioni usiamo il cervello che, molto più di orecchie, occhi e naso, consente alla mente di conoscere il mondo esterno e di capirne il senso.
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Ecco perché la comprensione di un messaggio o di un testo non si può ricavare meccanicamente dalla comprensione delle singole parole, ma è sempre frutto di un’interpretazione del contesto in cui queste parole si inseriscono. "Comprendere", "farsi capire", "comunicare" e "apprendere" sono tutte azioni umane qualificanti e non sempre ovvie, anche se per tutti noi risultano abbastanza innate e naturali: sappiamo farlo, punto e basta. Ci risulta più difficile spiegare "come" abbiamo fatto, ma qualunque sia la nostra risposta, ci siamo riusciti perché abbiamo capito il significato, cioè abbiamo fornito un’interpretazione corretta dei concetti e delle azioni.
Per avere successo sul terreno delle informazioni occorre dunque catturarne il senso e individuare solo le informazioni giuste, scartando quelle meno pertinenti che fanno perdere tempo e risorse. La nostra sfida quotidiana (in qualunque attività) è proprio usare solo la conoscenza che serve, dove serve e quando serve per ricavarne il massimo valore, che sarà tanto maggiore quanto importanti sono le decisioni da prendere. Capire la realtà è un processo articolato, che può compiersi per affinamenti successivi, salendo lungo una scala composta da livelli crescenti di informazione.
Consideriamo un semplice esempio di ricerca di informazioni. In termini generali, al livello più elementare si collocano i dati: immaginiamo di selezionare semplici sequenze di numeri a 10 cifre che, lì per lì, non ci dicono nulla. Al primo cenno di comprensione da parte nostra, questi dati si trasformano in una debole informazione e siamo in grado di identificare il contesto di riferimento: sono numeri telefonici. Scalando a un livello successivo, aumenta il contenuto di informazione: sono numeri di Milano e fanno riferimento a studi medici. Raggiungiamo il massimo valore informativo quando il contesto diventa così vicino ai nostri obiettivi che possiamo basare una decisione su di esso: sono a Milano e ho un forte mal di denti, seleziono nella lista il numero di un dentista, chiamo e prendo un appuntamento. Questa è informazione utile per prendere decisioni e un buon esempio di quello che abbiamo definito conoscenza.
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Giu 26, 2013 | News ICT
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Racconta il Boston Globe che il sindaco della città del Massachusetts Institute of Technology non abbia neppure un computer sulla scrivania, eviti l’utilizzo della posta elettronica, abbia vietato la posta vocale in municipio fino a poco tempo fa e fatichi a orientarsi dentro un iPhone.
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Ciò non gli ha impedito comunque di approvare il passaggio della municipalità – e dei suoi ventimila dipendenti – a Gmail e alle Google Apps, abbandonando il preesistente Microsoft Exchange. Ventimila dipendenti, il cloud: Software as a Service, anyone? Come sempre, dove c’è nuvola ci sono risparmi. La migrazione dell’infrastruttura attuale verso i servizi di Google costerà alla città di Boston 800 mila dollari secondo il Globe; tuttavia la dismissione degli strumenti Microsoft genererà risparmi per 280 mila dollari l’anno. In altre parole, nel giro di un triennio sarà risparmio e pure consistente. Altro elemento determinante per la scelta – su cui tanti fornitori cloud farebbero bene a riflettere con attenzione – sono stati i termini contrattuali, molto più semplici di quelli adottati da Microsoft. E ovviamente tutta la problematica degli aggiornamenti e delle relative applicazioni desktop che rimangono in funzione per anni in stato di obsolescenza, dove invece una cloud app è sicuramente aggiornata, in modo trasparente e indolore per chi la utilizzi.
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