Giu 26, 2013 | News ICT
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In risposta a uno scenario che vede un massiccio e ben documentato movimento delle aziende di ogni tipologia verso i servizi cloud, sta emergendo un trend meno evidente: i governi stanno promulgando una serie incoerente di leggi e regolamenti che di fatto definiscono l’utilizzo del cloud in relazione alle specifiche esigenze dei singoli paesi.
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Questo mosaico di normative così diverse tra loro, sta rendendo difficile il flusso dei dati attraverso le frontiere e i service providers internazionali non hanno accesso ad alcuni mercati locali. La netta conseguenza di questa situazione è abbattere le vere economie di scala che il cloud ha intenzione di promuovere. BSA | Software Alliance fornisce un’analisi dettagliata della situazione nel recente 2013 Scorecard Cloud Computing. Lo studio ha rilevato alcuni incoraggianti progressi nell’ambito delle normative legate al mondo cloud, ma è un’evoluzione a macchia di leopardo. Alcuni paesi stanno facendo passi da gigante per migliorare il loro ambito legislativo a favore del cloud, ma altri, tra cui alcuni dei mercati più grandi del mondo nel settore della tecnologia, sono in fase di stallo o addirittura fanno marcia indietro. Nell’analisi condotta da BSA, l’Italia si posiziona al decimo posto su ventiquattro Paesi, una regressione rispetto alla sesta posizione dello scorso anno. I servizi cloud dovrebbero produrre circa 14 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo entro il 2015 – e più della metà di questi posti di lavoro provengono da piccole e medie imprese. Si prevede che il cloud genererà fino a 1100 miliardi dollari di fatturato annui entro il 2015. La crescita globale è tuttavia subordinata all’esistenza di un contesto normativo che permetta alle aziende di sviluppare business in qualsiasi mercato e i clienti hanno accesso al meglio che il mondo cloud possa offrire.
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Giu 26, 2013 | News ICT
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“Big Data… è un bel nome, porta con sé solo connotazioni positive. Funziona! Ma in Italia, ci servono davvero?”. A chiederselo è Marco Russo , Strategy Development Manager EventHandler, tra i maggiori esperti di business intelligence in Europa. Seguendo la “moda” del momento, il trend dei Big Data è in crescita anche nel nostro paese, almeno a livello teorico. Carlo Vercellis, direttore dell’Osservatorio Big Data Analytics del Politecnico di Milano, che a novembre presenterà il primo rapporto sui Big Data italiani, ha sottolineato in una recente intervistacome spesso si ricorra al termine Big Data in modo improprio, definendo come tali anche i semplici dati contenuti nei data warehouse aziendali.
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Giu 26, 2013 | News ICT
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Come ogni anno la divisione Enterprise di Google fa il punto sulla situazione assieme ad alcuni partner che ogni giorno utilizzano le Google Apps per il business.
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Da 14 anni Google accompagna il mondo verso l’innovazione e mai come quest’anno possiamo essere fieri dei progressi fatti nel campo business" – sono le parole di Luca Giuratrabocchetta, Country Manager Enterprise di Google Italia che ha presentato oggi a Milano, in un intervento riservato a pochi giornalisti, una serie di case histories interessanti che fanno capire come le Google Apps siano entrate nelle aziende italiane. La serie di applicazioni dedicate all’enterprise si distinguono inApps for Business (che includono le soluzioni per la comunicazione aziendale di Gmail, Calendar, Google Plus, Hangouts, Drive, Groups, Sites); Google Search Appliance (per reperire informazioni all’interno di intranet azienali, siti web o sistemi di content management interni); Google Maps for Business (che permette di combinare le funzionalità del sistema mapping di Big G con specifiche esigenze del cliente) e Cloud Platform (per creare applicazioni e siti web conservati su una infrastruttura pubblica di Google.
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Giu 26, 2013 | News ICT
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Il mercato dei servizi di webhosting deve adattarsi costantemente alle richieste del mercato e al cambiare delle tecnologie web: anni fa il traffico sostenuto dalla maggior parte dei siti web esistenti era davvero molto ridotto, oggi qualsiasi blog WordPress o portale amatoriale può ricevere migliaia di visite grazie ai social networks e ad un incremento sostanziale del numero di persone connesse in rete.
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Negli ultimi 5 anni possiamo dire che il web sia letteralmente cambiato, la condivisione di contenuti e l’esplosione del mobile sono oggi i principali driver della crescita nel numero di visite (e quindi di ricerche) online; da sempre siti web e applicazioni che registravano un alto numero di utenti e un traffico elevato in termini di GB utilizzati sono stati orientati su soluzioni di server dedicati, veri e propri server fisici attivati in data center e totalmente dedicati al cliente. Questa soluzione ha consentito a milioni di siti web di poter realizzare nel tempo vere e proprie infrastrutture, composte da più server, per sostenere un volume di traffico sempre maggiore; i server dedicati sono rimasti ancora oggi la soluzione preferita da parte delle aziende e dei professionisti che devono provvedere all’hosting di più siti web all’interno di un solo account, aiutando webagency e software house a creare un vero e proprio mercato della rivendita delle soluzioni hosting. La virtualizzazione ha favorito ulteriormente questo aspetto consentendo ai clienti di partizionare le macchine fisiche in più server virtuali e aumentare così le possibilità offerte dai server dedicati: questo passo è stato consentito anche dall’aumentare dei GHZ di potenza dei processori, del numero di core e dei GB di RAM inclusi in ciascuna offerta. Ad oggi un server Quad-Core con processore Xeon e 16 GB di RAM può benissimo ospitare più macchine virtuali, con sistemi operativi e applicazioni diversi al loro interno.
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Giu 26, 2013 | News ICT
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Ibm vuole rafforzarsi nel cloud-computing. E’ questo lo scopo dell’acquisto di SoftLayer Technologies, il maggior fornitore di tecnologie per il clouding con sede a Dallas, per 2 miliardi di dollari. In base all’accordo, International Business Machines dovrà creare, e lo sta già facendo, una nuova divisione di servizi cloud all’interno del gruppo Global Services per piazzarci SoftLayer in qualità di azienda autonoma e riunirvi anche i servizi di cloud computing già esistenti.
dataumpa‘s insight:
All’inizio di quest’anno Ibm ha fornito il suo appoggio a OpenStack, una piattaforma di cloud computing open-source. I servizi cloud sono una delle maggiori scommesse di crescita per la società attiva nell’IT: i ricavi del business sono cresciuti dell’80% lo scorso anno e con il contributo di questa acquisizione Ibm stima di poter registrare entro il 2015 ricavi annui dal settore pari a 7 miliardi di dollari.
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Giu 26, 2013 | News ICT
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Fujitsu ha annunciato una nuova iniziativa finalizzata a semplificare, come mai prima d’ora, la gestione degli ambienti High Performance Computing (HPC) all’interno delle aziende, grazie a soluzioni che consentono un più rapido sviluppo dei prodotti e un time-to-market accelerato.
dataumpa‘s insight:
L’aumento delle performance di calcolo presenta nuove opportunità per le imprese: per esempio, la rapida convalida e la messa a frutto di ricerche teoriche, l’accelerazione dello sviluppo di prodotti tramite la modellazione via computer, l’identificazione sul mercato di vantaggi competitivi grazie a maggiori informazioni relativi al comportamento dei clienti, facendo leva sulla rapida analisi di più fonti di big data.
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