L’editoria cartacea continua inesorabile il suo declino mentre quella digitale cresce in maniera esponenziale anche se ancora non si può dire “a passi da gigante”.
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È una vera svolta culturale, ma rimane nascosta in poche righe del Decreto Crescita. Investe le generazioni future, l’intero corpo degli insegnanti, le famiglie, l’editoria, il modo di concepire la didattica, i processi cognitivi dei ragazzi, però rischia di passare inosservata nel grande calderone dell’agenda digitale. Un cambiamento radicale previsto dall’articolo 11 del disegno di legge che dovrebbe essere approvato in Parlamento entro dicembre.
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Parlare di editoria digitale e scuola significa prima di tutto inserirsi nella più ampia riflessione sul ruolo e sulla natura della conoscenza e sulle nuove competenze necessarie per vivere pienamente in una società che le tecnologie hanno profondamente cambiato
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El Pais, il maggiore quotidiano spagnolo, licenzia 149 lavoratori. Juan Luis Cebriòn, presidente di Prisa (gruppo editoriale che controlla El Pais): «Bisogna spostare le risorse verso il digitale». Intanto EPresse, la prima edicola online francese, si arricchisce di 70 nuovi giornali. E negli Usa aumenta la diffusione dell’editoria multimediale: dal 9,8% del totale nel 2011 al 15,3% nel primo semestre del 2012. Fra tutti spicca il New York Times con un aumento del 40,3% degli abbonati online in un anno.
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L’abbandono della carta sembrerebbe inevitabile, soprattutto considerata la rapidità con cui si diffonde l’uso dell’iPad e dei tablet in generale, ovvero gli strumenti più adatti per la lettura di notizie e approfondimenti. I problemi da risolvere sono però ancora numerosi. Per gli editori, le entrate “digitali” crescono ad un ritmo troppo blando: si è calcolato che per ogni dollaro guadagnato con le edizioni virtuali, da 5 a 7 dollari vengono persi dalle edizioni cartacee. Di questo passo la domanda di fondo resta quella relativa alla qualità giornalistica
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Divergenza o convergenza del digitale? Questo è il dilemma che, per gli organizzatori di Engaging the reader, la conferenza sul mondo dell’editoria digitale realizzata dai ragazzi del Master Professione editoria e del corso di laurea specialistica in Filologia Moderna dell’Università Cattolica di Milano, si risolve decisamente in favore della seconda opzione.
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