Jeff Bezos (Amazon) punta sull’editoria digitale: investe in Business Insider

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Jeff Bezos guida un investimento da 5 milioni di dollari in Business Insider: è un sito d’informazione dedicato alle tecnologie. Ha raggiunto 24 milioni di visitatori unici. È sbarcato in Australia e arriverà anche in India con il gruppo Times of India. Soprattutto negli Stati Uniti gareggia per trovare indiscrezioni e scoop con TechCrunch, All Things Digital, Cnet, 

 

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Business Insider è erede di Silicon Alley Insider che aveva radici nella scena tecnologica newyorkese e in particolare nella Silicon Alley di Manhattan dove sono riunite startup di internet fin dalla seconda metà degli anni Novanta. Ha visto la nascita e il decollo della piattaforma Meetup. È a New York che l’amministratore delegato di Amazon, Jeff Bezos, ha mosso i primi passi della libreria online dopo aver abbandonato il lavoro di analista finanziario a Wall Street e averne scritto una bozza di business plan durante un viaggio in automobile. L’investimento di Bezos su Business Insider è a titolo personale.

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Classi digitali. Il Miur e il decreto sull’editoria scolastica per tablet

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Ministro “tecnico” dell’istruzione con delega all’innovazione, Francesco Profumo è apparso interpretare il proprio ruolo con maggiore attenzione alle politiche industriali che allo specifico pedagogico e scientifico.

A proprio agio con interlocutori corporate, assai meno con insegnanti e studenti, più volte contestato dal mondo della ricerca, ha scelto di legare la propria attività di ministro all’introduzione del digitale nelle scuole.

Il processo conosce adesso una tappa significativa. Profumo ha appena firmato il decreto per l’adozione di libri di testo digitali per scuole elementari, medie e superiori (in formato misto o meno) a partire dall’anno scolastico 2014-2015. 

 

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La misura ha implicazioni rilevanti, e può contribuire alla trasformazione virtuosa della scuola italiana. Non appare tuttavia accompagnata da una discussione pubblica sufficientemente partecipe e informata su scuola, diritto allo studio e digitale. Proviamo ad articolare.

I dettagli di un quadro di Andrea del Sarto, Pontormo o Tiziano esplorati su tablet con schermo a alta definizione sono senz’altro più emozionanti dell’immagine a stampa della stessa opera, pubblicata su carta "povera" e sottile (come nel manuale tradizionale). Anche la battaglia di Zama o quella di Waterloo desteranno maggiore interesse qualora il testo iperlinkato rimandi a mappe politiche e militari, animazioni, video. Nessun dubbio dunque: le nuove tecnologie possono contribuire a rendere più divertente l’apprendimento, e al tempo stesso alleggeriscono non di poco gli zainetti di chi va a scuola.

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Editoria digitale: accordo tra Amazon e Goodreads

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Amazon ha annunciato di aver raggiunto un accordo che prevede l’acquisizione di Goodreads, piattaforma online dove gli utenti possono inserire recensioni, creare gruppi di discussione e condividere il proprio sapere sul mondo dei libri. Goodreads, fondata nel 2007, è una sorta di social network culturale che consente, dopo essersi registrati, di rilasciare la propria recensione sul libro appena letto, per dare una possibilità a tutti quelli che lo desiderano di entrare in contatto con i libri che amano e con le persone che condividono gli stessi interessi

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.I termini dell’acquisizione voluta da Amazon non sono ancora stati resi noti. Quel che è certo è che entrambe le parti puntano a concludere l’accordo entro il secondo trimestre del 2013. Amazon si impegna a non modificare la struttura di Goodreads, a partire dal suo quartier generale che rimarrà a San Francisco. “Amazon e Goodreads condividono la passione per reinventare la lettura. Goodreads ha contribuito a cambiare il modo in cui scopriamo e discutiamo di libri e, con il Kindle, Amazon ha contribuito a espandere la lettura in tutto il mondo“, ha così commentato Russ Grandinetti, Vice Presidente Amazon, Kindle Content.

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A scuola meno pareti e più web

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La futura scuola digitale – tra ritardi, difficoltà e ristrettezze – prova a battere un colpo. Dopo la partenza sperimentale dei primi due progetti Miur sulla diffusione delle Lim (Lavagne interattive digitali) e per gli ambienti innovativi (Cl@ssi 2.0), ora sembra arrivato il momento del terzo indirizzo: quello dell’editoria digitale per fornire nuovi contenuti didattici da condividere tra ambiente classe e ambienti online.

 

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Nell’intenzione di spingere l’introduzione del libro digitale nella scuola, il ministro Profumo ha firmato un decreto per l’adozione nelle scuole elementari (prima e quarta), medie (prima) e superiori (prima e terza) di libri di testo in formato misto (digitale e cartaceo) o completamente digitale. Iniziativa che dall’anno scolastico 2014/2015 dovrebbe produrre un taglio netto sui tetti di spesa per le dotazioni librarie degli studenti. Le famiglie interessate potranno risparmiare il 20% se gli istituti scolastici propenderanno per la forma mista e fino al 30% se il formato prescelto sarà solo digitale. Inoltre, il Ministero metterà a disposizione una piattaforma con la quale gli insegnanti potranno «consultare e scaricare online le demo illustrative dei libri di testo in versione mista e digitale ai fini della loro successiva adozione».

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Dal 2014 ebook obbligatori nelle scuole italiane

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Dal ministro dell’Istruzione arriva l’ok ai testi in formato digitale o misto dall’anno 2014-2015. Previsti risparmi fino al 30% sul prezzo dei libri cartaceiLibri cartacei addio. Ancora un anno di tempo e nella scuola italiana entreranno solo libri digitali o nel formato misto. E’ stato firmato dal ministro Francesco Profumo il decreto ministeriale in materia di adozioni dei libri di testo.

Tra le principali novità – si legge in una nota del Miur – la disposizione per i collegi dei docenti di adottare, dall’anno scolastico 2014/2015, solo libri nella versione digitale o mista. Inizialmente, l’innovazione riguarderà le classi prima e quarta della scuola primaria, la classe prima della scuola secondaria di I grado, la prima e la terza classe della secondaria di II grado.

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Libri di testo digitali – Dubini: «Sì al cambiamento. Serve un’alleanza scuola-editori»

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L’approvazione del decreto Profumo sui libri di testo sta suscitando molti commenti. È inevitabile che sia così, visto l’impatto che è destinato ad avere sulla società e sulle famiglie italiane; nel 2014 saranno coinvolti dalle conseguenze del decreto circa 551.000 alunni di prima media, circa 555.000 di prima superiore e altrettanti di terza superiore (Fonte ISTAT), oltre a buona parte dei  178.000 insegnanti delle scuole medie e dei quasi 255.000 insegnanti delle superiori. Un po’ meno di due milioni di cittadini quindi accederanno attraverso la scuola a device e saranno stimolati a utilizzare contenuti digitali per lo studio.

 

digital publishing‘s insight:

È importante che il cambiamento avvenga per almeno tre motivi: la possibilità di contrastare  il digital divide in una fascia di popolazione critica per lo sviluppo del paese,  la possibilità di educare alla comprensione non solo dei testi scritti ma anche delle immagini (oggi siamo molto poco educati a guardare, in una società che invece comunica moltissimo attraverso le immagini), e infine la possibilità di contrastare il cultural divide grazie a un adattamento progressivo dei contenuti alle capacità di apprendimento degli studenti (si pensi ad esempio alla possibilità di fornire batterie di esercizi o materiali extra da studiare in risposta a specifiche carenze).
Schiere di appassionati insegnanti hanno preparato ragazzi con potenziale e capacità diverse ben prima che arrivassero i contenuti digitali, ma è indubbio chela tecnologia permette oggi di fornire strumenti molto più ricchi che in passato per stimolare i ragazzi ad  essere più curiosi, preparati e partecipi.

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