EBOOK EDITORIA DIGITALE

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Ebook ed editoria digitale, ultime notizie Roma – Sono diversi anni che sentiamo parlare di e-book (electronic book): tutti sappiamo a cosa ci si riferisce con questa espressione, ma forse non se ne conoscono a pieno tutte le potenzialità..

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C’è molta diffidenza nei confronti di questa nuova modalità di comunicazione, proprio perché cozza fortemente con l’immagine tradizionale che noi abbiamo del libro. Il libro elettronico non va inteso come quel dispositivo elettronico che ci consente di leggere qualsiasi tipo di contenuto, bensì come quel contenuto stesso: infatti, qualsiasi contenuto è in grado, grazie all’editoria digitale, di adattarsi in modo fluido al dispositivo di lettura che noi utilizziamo. Di conseguenza qualsiasi dispositivo, sia esso nato per la lettura, sia utilizzato anche per questo scopo (come i moderni tablet), può potenzialmente caricare qualsiasi libro elettronico. Siamo di fronte ad una rivoluzione editoriale? Verosimilmente si, ma non dobbiamo dimenticare che questi strumenti ad oggi sono molto costosi ed escludono una consistente fetta di consumatori dal suo pieno utilizzo. Anche la proposta di rivoluzionare la didattica, principalmente nella scuola primaria, con l’ausilio degli e-book è una questione ancora molto controversa. Anche il fatto stesso di utilizzare il termine libro per definire questi contenuti è molto criticato, eppure è possibile farlo proprio grazie alle caratteristiche che presentano: a partire dal titolo, autore, codice identificativo, indice, introduzione e quant’altro. Insomma, forse i dispositivi fisici che adottiamo ancora non sono del tutto ergonomici o facili da utilizzare, ma non dobbiamo dimenticare che anche il libro tradizionale ha attraversato un periodo di assestamento di secoli prima di arrivare alla “perfezione”, che anch’esso è stato una nuova tecnologia.

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Istat: e-book frenati dal gap digitale

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La “scarsa alfabetizzazione informatica” e la “poca dimestichezza nell’uso delle tecnologie” sono tra i maggio ostacoli, secondo gli editori, della diffusione dell’e-book in Italia.

 

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Lo rileva l’Istat nel rapporto sulla “Produzione e la lettura di libri in Italia” elaborato su dati 2011 e 2012 e diffuso oggi.

Secondo il report, scarsa alfabetizzazione informatica e poca dimestichezza nell’uso delle tecnologie vengono additate dal 30,3%  come un problema per l’affermazione dei testi elettronici, seguito dall’immaterialità del libro digitale, che penalizza l’e-book rispetto al libro di carta (27,5%). Per molti intervistati (27,2%) pesa anche il costo dei dispositivi di lettura e per altri (18%) la “mancanza di un formato standard”.

Il rischio legato allo sviluppo della editoria digitale che viene avvertito con maggiore frequenza è poi quello di "svalutazione del ruolo d’intermediazione culturale dell’editore", che preoccupa il 33,5% degli intervistati (quota che sale al 41,3% tra gli editori del Sud). Il secondo rischio in ordine di importanza e’ rappresentato dalla "difficolta’ di tutela e protezione della proprieta’ intellettuale dei contenuti digitali" (34,6% degli editori attivi e il 41% dei grandi editori). Viene temuto anche il "possibile condizionamento del mercato da parte di software e formati proprietari" (31% degli editori attivi). Infine, la concorrenza con il mercato del libro a stampa tradizionale preoccupa il 23,9% degli editori attivi.

Guardando al futuro però solo un editore su quattro (il 26,5%) pensa che nei prossimi tre anni l’impatto della diffusione dell’e-book sul mercato editoriale sarà poco o per nulla rilevante, quindi il 73,5% dà loro una grande importanza Gli scettici si concentrano fra i grandi editori (che per il 32,6% attribuiscono una scarsa rilevanza all’impatto dell’e-book) e fra gli editori del Sud (25,6%). Al contrario, pronosticano un grande ruolo futuro per il libro elettronico soprattutto gli editori di medie dimensioni (per il 63% di essi l’impatto sarà molto o abbastanza elevato) e quelli che hanno sede nel Centro d’Italia (57,5%).

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Scuola digitale, il decreto Profumo sbarca al Salone del Libro di Torino: “La gradualità chiave per il successo”

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Il 17 maggio guru dell’editoria a confronto sulla rivoluzione 2.0 nelle aule. Il presidente Anarpe Piemonte: «Strutture inadeguate e docenti ancora senza esperienza»

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E’ giusto che la scuola sostituisca il libro cartaceo con il libro digitale? Il dibattito sulla rivoluzione firmata Francesco Profumo sbarca alla Fiera Internazionale del Libro 2013. Venerdì 17 maggio, a partire dalle ore 15.30 presso la sala Business del Lingotto Fiere di Torino, guru dell’editoria si confronteranno sul decreto tanto voluto dall’ex ministro dell’Istruzione. L’incontro, dal titolo “Editoria scolastica – creatività e progetto. Il libro: la struttura di un’idea”, è stato organizzato dall’Associazione Nazionale Agenti Rappresentati Promotori Editoriali (ANARPE) che, insieme all’Associazione Italiana Editori (AIE) e all’Associazione Librai Italiani (ALI), fin da subito ha assunto una posizione molto critica nei confronti di Profumo. Al dibattito parteciperanno Angelo Roncoroni e Giovanni Reale (autori di libri), Giulio Gorello (direttore della collana “Scienza e idee”), Cristina Vernizzi (direttore editoriale RCS spa), Giuseppe Ferrari (direttore editoriale Zanichelli spa), Davide Guarneri (presidente AGE, Associazione Italiana Genitori), Angela Nava (presidente CGD, Coordinamento Genitori Democatici), Lucia Maurenzi ed Eva Giuliano (insegnanti). Presenterà Alessandro Carta, presidente ANARPE. Un’anticipazione sui temi che verranno trattati, intanto, ce la dà Paolo Barbero, presidente ANARPE Piemonte.  

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Al Salone del Libro di Torino 2013 si parla di editoria digitale con Book to the future

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Book to the future è un’intera area del Salone del Libro di Torino dedicata all’editoria digitale e alle nuove tecnologie che permettono la fruizione culturale. Quella di quest’anno è la terza edizione. Possiamo dire che è la sezione più frizzante di tutto il Salone del Libro sia per i contenuti che per i partecipanti. Si parla di eBook ed eReader, naturalmente, ma anche di blog, di nuove forme di lettura e di scrittura che, volenti o nolenti, rappresentano il presente e il futuro del libro.

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Sono oltre quaranta gli incontri in programma per Book to the future. Ve ne segnaliamo alcuni, a cui parteciperemo anche noi di Bookbslog. Da sottolineare il debutto del colosso canadese Kobo, produttore di ereader e piattaforma di distribuzione ebook con oltre 2,5 milioni di titoli in vendita, protagonista a Book to the Future.

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App per imparare giocando, la trovata di mamma startup

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Giovanna Pellizzari, tre figli e tanti impegni, ha dato vita, insieme al marito, a una società di editoria digitale che realizza applicazioni didattiche per bimbi da 2 a 10 anni. Disponibili per tablet e smartphone, presto lo saranno anche per i pc. Così, spiega, la touch screen generation può esercitare logica e memoria, ma anche lettura e matematica.

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COLORI accesi e disegni accattivanti, personaggi spiritosi e tanto divertimento. Ma soprattutto moltissime cose da imparare. E dato che tablet e smartphone ormai sono nelle case di tante famiglie e visto che, stando a quello che rivelano i dati, il 70% della popolazione al di sotto dei 12 anni ama utilizzare le più moderne tecnologie per giocare, ma anche per studiare, perché, dopo le favole, non realizzare uno strumento pensato apposta per i più piccoli? Così, mettendo insieme tutti questi ingredienti, Giovanna Pellizzari, insieme al marito Massimo Mauri e un team di giovani esperti, ha pensato di sfidare i giganti dell’informatica (finora di libri-gioco si sono occupate solo due aziende, una norvegese e una americana) e di lanciare sul mercato Ebook&Kids, società di editoria digitale che ha realizzato una serie di app (per ora disponibili per iOs, ma presto anche per Android e Windows Mobile) made in Italy. Le prime 15, dal titoloWee Kids, vedranno la luce il 7 maggio: si tratta di applicazioni animate e interattive che propongono giochi con difficoltà crescenti, per imparare divertendosi.

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Le vendite nell’editoria digitale crescono di oltre il 66% in UK

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Richard Mollet, chief executive della “Publishers Association” ha dichiarato che il settore dell’istruzione è quello che stra mostrando la maggiore crescita “siamo ancora all’inizio col settore scolastico, ma le vendite digitali sono aumentate del 50%, anche se costituicono solo il 4% del mercato globale” ha affermato “Nel mondo accademico, le vendite digitali sono cresciute del 23% portandole al 16% del mercato globale che vale 1 miliardo di sterline, in crescita dello 0,5% rispetto all’anno precedente. 

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Considerato che siamo un settore così diversificato, ci sono molte aree in cui le cose possono andare per il verso giusto e raggiungere lo stesso risultato l’anno prossimo.” Anche in questa crescita, tuttavia potrebbe aver avuto un peso il fattore “Cinquanta sfumature di grigio”. Sono state proposte in UK molte promozioni che proponevano e-reader con l’intera trilogia caricata sul dispositivo. Ma le prospettive presentate da Richard Mollet sono concrete, oltre che auspicabili. Con una avvertenza: resta solo da vedere se il momento negativo attraversato da Barnes & Noble, altro probablile player nella crescita digitale UK, non influirà in maniera negativa sui risultati del prossimo anno.

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