Editoria: sempre meno carta (stampata) e sempre più digitale

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In questi giorni la FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) ha presentato un rapporto dedicato allo stato del mercato editoriale italiano nel corso del biennio 2010/2012; dai dati raccolti emergerebbe un quadro in cui alla crisi della carta stampata si associa una crescita dei contenuti digitali.

Nel periodo considerato, l’advertising associato alla distribuzione dei contenuti in Rete avrebbe permesso di maturare ricavi per 664 milioni di euro con una crescita pari al 5,3%; per contro, il fatturato derivante dalla pubblicità nel suo complesso sarebbe sceso del 14,3%.

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Amazon svela la mappa dei lettori (digitali e non) italiani

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Amazon svela la mappa dei lettori (digitali e non) italiani: si legge sopratutto al nord, Milano capitale del libro e dell’ebook

 

 

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L’infografica riassume i dati comunicati da Amazon sulla distribuzione geografica dei suoi utenti italiani: com’era facile prevedere Milano domina la classifica in tutti i settori, sia per quanto la tipologia di acquisto (ebook o libri cartacei) sia per quanto riguarda i generi acquistati.

Ecco le cinque città in cui si comprano più libri su Amazon in Italia:

MilanoTrentoTriesteFirenzePadova

Per quanto riguarda gli ebook ecco il podio italiano:

MilanoCagliariTrieste

Per quanto riguarda l’acquisto di libri su Amazon (sia in formato ebook che cartaceo) l’Italia settentrionale ha un ruolo nettamente dominante, con il Centro-Sud che riesce a piazzare appena 3 città tra le prime 20 (Roma, Cagliari e Firenze).

L’analisi ha preso in esame le 48 città italiane aventi almeno 100 mila abitanti e il rapporto pro capite dei libri acquistati dal 1° giugno 2012 al 15 aprile 2013. 

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I miti da sfatare sull’editoria digitale

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Nell’editoria digitale», scrive Bill McCoy su Publisher Weekly, «il domani arriva presto. E buona parte di quella che oggi ci sembra saggezza condivisa, diventerà presto un qualcosa che potrebbe portarci fuori strada». 

Il presupposto di McCoy assomiglia molto ai ragionamenti che facciamo spesso su queste pagine: per sopravvivere a cambiamenti così rapidi dell’ecosistema editoriale è necessaria una comprensione tattica, di breve periodo, su quello che sta succedendo. Ma ancora di più è importante una visione strategica su come sarà il mondo domani. 

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 McCoy individua sette falsi miti su cui spesso indugiamo quando cerchiamo di disegnarci un quadro dell’editoria digitale. L’esempio forse più intuitivo è quello che riguarda i DRM. L’idea di dover proteggere i libri per ridurre la pirateria, scrive Bill, si sta dimostrando sbagliata. Si tratta di una scelta tecnologica «che crea solo frustrazione nei lettori».  Ci sono diversi esempi di editori che hanno scelto di non «bloccare» i libri senza per questo veder aumentare la pirateria. Un altro dei falsi miti è quello secondo cui «gli autori non hanno più bisogno degli editori». La posizione di McCoy è equilibrata: «un certo numero di autori hanno avuto successo utilizzando il self-publishing. E chiaramente non si tratta di una moda del momento: il self-publishing è destinato a rimanere una tendenza importante». Ma se «gli editori sono destinati a perdere molti dei privilegi da gatekeeper, tantissimi libri rimarranno il frutto di una collaborazione tra autore ed editore.»  

Poi Bill sfonda una porta aperta. Non nomina direttamente Amazon (come fanno molti, dicevamo la scorsa settimana) ma suggerisce che non ha tanto senso temere le posizioni monopolistiche. «Durante le forti transizioni», ricorda, «le cose possono cambiare in fretta». E fa l’esempio di AOL, che un tempo dominava in maniera assoluta l’accesso a Internet ma oggi è preistoria.   

 

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Come gli ebook stanno cambiando l’editoria

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È una riproposizione del vecchio dibattito tra apocalittici e integrati, di echiana memoria: l’ ebookucciderà l’editoria su carta stampata o i due mezzi riusciranno a convivere, ciascuno con il proprio pubblico e modalità di fruizione? Gli ultimi dati di settore provenienti dagli Usa sembrano dare ragione alla seconda ipotesi. È vero, le vendite di ebook crescono a ritmi più elevati rispetto a quelle del canale tradizionale. Stando al report annuale 2013 di BookStats Survey, il giro d’affari per i romanzi e la narrativa in formato digitale vale circa 1,8 miliardi di dollari negli Stati Uniti, con un aumento del 42% nell’ultimo anno. I saggi e i volumi non-fiction, invece, sono cresciuti del 22% e generano un fatturato di 484 milioni di dollari. Ma soprattutto nell’ultimo anno si è raggiunto un traguardo importante: in America, un libro su cinque viene venduto in formato ebook.

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Se i libri digitali crescono, non vuol dire che la carta stampata soffra. Secondo il report, paperback e brossurati non hanno perso quote di mercato. Al contrario, le vendite sono salite nel 2012 a 5 miliardi di dollari dai 4,9 miliardi del 2012. Quel che è certo, invece, è che le librerie tradizionali stanno soffrendo dinanzi al boom dei rivenditori online. Non importa che il formato sia cartaceo o digitale, i grandi marketplace sul web hanno registrato un boom delle vendite di libri del 21% a 240,7 milioni di dollari. Viceversa, i rivenditori fisici hanno visto il giro d’affari contrarsi del 7% a 7,5 miliardi di dollari. 

E in Italia? Gli ultimi trend di mercato sono descritti da una ricerca Nielsen presentata dall’Associazione italiana editori al recente Salone del Libro di Torino. Le vendite di ebook sono cresciute del 300% tra gennaio e aprile. Il boom è innegabile, ma il mercato italiano è ancora arretrato rispetto alle controparti anglosassoni e così gli ebook rappresentano una fetta marginale delle vendite di libri, pari ad appena il 3% del totale. Gli acquirenti che utilizzano il canale online sono 1,9 milioni in tutta Italia, e circa 14,5 milioni leggono notizie e riviste direttamente via Web. 

La diffusione degli ebook ha anche un effetto collaterale benefico per il mercato dell’editoria: il ritorno delle piccole case editrici, che proprio grazie al formato digitale sono oggi in grado di tradurre, distribuire e vendere libri sul mercato internazionale a prezzi competitivi rispetto ai grandi colossi dell’editoria tradizionale. Insomma, non sarà l’ebook ad uccidere l’editoria: al più, determinerà uno spostamento di risorse verso il digitale. Ma di certo a risentirne saranno le librerie vecchio stile. Tanto che il re dell’horrorStephen King ha deciso di non cedere i diritti per la versione ebook del suo nuovo libro, Joyland, in uscita a giugno. La ragione? Secondo lo stesso King, è da ricercarsi in un mix di nostalgia per il buon vecchio libro e di volontà di aiutare le librerie tradizionali a non perdere parte degli incassi a vantaggio

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La nuova frontiera dell’editoria per ragazzi: le favole digitali

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Da sempre la favola è uno strumento per raccontare ai piccoli il mondo che li circonda, le mille sfaccettature della vita attraverso i sogni, i desideri e le paure dei protagonisti di storie fantastiche, immaginarie. Se ieri i bambini restavano incantati ad ascoltare chi raccontava loro una favola senza mai staccare gli occhi dalle illustrazioni del racconto, oggi i piccoli vengono catturati dagli schermi colorati dei tablet che, oltre a offrire loro splendide rappresentazioni, danno anche la possibilità di interagire col racconto attraverso un tocco che può riprodurre un suono, un movimento, dando vita ai personaggi.

 

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L’eBook sta invadendo anche il mercato dell’editoria per ragazzi. Diversi sono gli esempi proposti dai vari Book Store. I più semplici spostano le favole illustrate sul dispositivo elettronico, offrendo al piccolo un nuovo tipo di fruizione del testo. Ieri il piccino sfogliava le pagine cartacee di un libro, oggi scorre le pagine di un libro digitale. Gli eBook più complessi offrono accanto al racconto un percorso interattivo che permette al bambino di sperimentarsi. Le modalità utilizzate sono varie, dal memory, alla colorazione, per passare all’associazione tra suoni e oggetti e finire con la possibilità di inventare nuove storie attraverso i personaggi. Per i nativi digitali l’educazione digitale inizia dalla prima infanzia. Nell’era della rete, della condivisione, della multimedialità, del web 3.0 non si può fingere di ignorare che il futuro sarà digitale. Occorre inventare nuovi modi di affascinare il piccolo coniugando l’apprendimento e i nuovi strumenti offerti dallo sviluppo tecnologico. Il nuovo modo di raccontare proposto dall’editoria digitale prevede che il bambino non subisca passivamente il racconto ma interagisca con la storia attraverso giochi in grado di stimolare le sue capacità. Il piccolo lettore non subisce passivamente il racconto ma diventa protagonista della storia sperimentandosi nei percorsi che di volta in volta gli vengono proposti. Il bambino impara giocando, colorando, riconoscendo i suoni, ragionando sulla possibilità di avere finali alternativi. Un apprendimento basato sul gioco e sul protagonismo del ragazzo.

La combinazione tra letteratura e tecnologia stimola l’apprendimento da più punti di vista: da un lato si agisce sulla capacità di comprensione e analisi del testo facilitando il processo di memorizzazione, lo sviluppo della capacità di elaborazione delle informazioni, dall’altro si interviene sull’acquisizione di competenze informatiche e digitali.

Tra le applicazioni da annoverare tra quelle presenti nella rete occorre segnalare The fantastic flying books of Mr. Morris Lessmore, realizzata da MoonBoot Studios. Si tratta di uno story book interattivo, spettacolare, una reinvenzione della narrazione digitale dove è possibile riparare libri, cadere attraverso una tempesta, volare nel magico mondo delle parole, imparare a suonare il pianoforte, fare un viaggio fantastico nella storia.

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Editoria Digitale: inaugurata in Texas, la prima biblioteca al mondo completamente paperless

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“Per noi si è trattato di un’ovvia risposta a un problema crescente di tipo sociale” spiega Laura Cole, coordinatrice del progetto BiblioTech o, come lei preferisce chiamarlo, Digital Library.

 

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La Cole fa notare come, negli ultimi anni, si è registrata in Texas una vera e propria esplosione demografica nella zona di San Antonio, che ha portato a un fortissimo incremento della popolazione nei suburbs e nelle cittadine limitrofe, situate bene oltre il perimetro urbano.

“Molti dei cittadini non hanno una biblioteca, né una libreria nel loro quartiere” specifica Cole. L’idea di una Digital Library è stata partorita quindi, non come guerra aperta al mondo dell’editoria su carta, bensì come risposta alla mancanza di librerie e biblioteche nella zona. “Le grandi biblioteche cittadine, situate nei quartieri più prestigiosi di San Antonio, non verranno scalfite dall’apertura della Bookless Library”. Biblio-Tech è un progetto low-cost con forti ambizioni sociali, volto a migliorare e aumentare la quantità di risorse educative nel distretto più povero di San Antonio, situato a sud della città. La prima biblioteca completamente paperless al mondo, verrà inaugurata quest’estate: con 100 e-readers in prestito e decine di schermi dove studiare, leggere e imparare.

In più, 10 mila titoli digitali a disposizione dei cittadini, fruibili anche direttamente dalle loro case. Oltre ad offrire libri digitali a ben 1,7 milioni di cittadini, la biblioteca perseguirà un vero e proprio progetto educativo per la comunità. In partnership con le scuole locali, offrirà corsi di letteratura digitale e rimarrà aperta fino a tarda serata, offrendo agli studenti la possibilità di sfruttare le sue risorse per completare i loro doveri scolastici.

Stimolata dal buon esito della biblioteca paperless della facoltà d’Ingegneria della University of Texas San Antonio (UTSA), BiblioTech mira a replicare questo servizio nelle zone socialmente più disagiate e dotate di scarse risorse, per quanto concerne l’offerta scolastica ed educativa.

Come rimarca Nelson Wolff, un entusiasta collezionista di prime edizioni e delle pubblicazioni su carta, nonché ideatore stesso del progetto BiblioTech, non si tratta di disprezzo verso lo strumento cartaceo, bensì di un approccio differente, per sviluppare ulteriormente la fruizione del sapere nelle zone più periferiche della città.

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