Ministro Carrozza: Stop agli eBook scolastici

See on Scoop.itdigibook

I tempi per i libri scolastici digitali non sono ancora maturi. Bisognerà attendere forse il 2015-2016 per gettare nei rifiuti i testi cartacei. Intanto gli editori esultano.L’accelerazione della digitalizzazione del mondo scolastico subisce una brusca frenata per intervento del Ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza. Nella disputa tra Governo e editori, questa volta la neo – Ministra si è schierata dalla parte di quest’ultimi durante un incontro con loro avvenuto la scorsa settimana. Proprio la Carrozza ha deciso di favorire una linea di confronto e valutazioni che sembrava, la scorsa primavera, giunta al termine con Profumo. Gli editori esultano e i ragazzi vedono allontanarsi, almeno per il momento, la possibilità di sostituire i classici manuali cartacei con gli innovativi eBook. 

digital publishing‘s insight:

EPOPEA DELLA DIGITALIZZAZIONE – L’avanzata del libro digitale nel mondo dell’editoria, non solo scolastica, non ha incontrato troppi ostacoli negli ultimi anni. Stando ai dati attuali relativi al nostro Paese, oltre 4 novità su 10 del panorama editoriale vengono pubblicate nel formato digitale e nell’ultimo anno i lettori di eBook sono aumentati del 45,5%. Una rivoluzione che non poteva non interessare anche la realtà scolastica. L’ex Ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, aveva fissato la data dell’ingresso obbligatorio dei libri scolastici digitali al settembre 2014. Ma i piani sembrano destinati a tramontare a causa di una serie di circostanze di fondamentale importanza.

STOP AI LIBRI DIGITALI – Rallentare il percorso della digitalizzazione dei libri scolastici, senza tuttavia uscirne. Questa la posizione espressa dal Ministro Carrozza dopo l’incontro con gli editori. La scuola, infatti, non sembra ancora pronta ad una rivoluzione digitale di questo tipo a causa dellamancanza di infrastrutture adeguate a sostenerla. Esistono, insomma, delle emergenze da anteporre a questa questione. Poste le condizioni fondamentali al cambiamento, i tempi per gli eBook scolastici saranno finalmente maturi. Così l’ingresso obbligatorio dei libri scolastici digitali viene con buona probabilità posticipato alla stagione scolastica 2015-2016.

See on www.skuola.net

Mercato: gli ebook valgono il 15% del mercato editoriale mondiale

See on Scoop.itdigibook

Negli USA gli ebook si consolidano (+5% rispetto al primo trimestre 2013), molto bene anche il settore audiolibro che segna un +14% nello stesso periodo

 

 

digital publishing‘s insight:

L’AAP (Association of American Publisher) ha pubblicato un rapporto sulle vendite e lo sviluppo dei libri di lingua inglese nel mercato interno ed esterno, sottolineando come il digitale valga ormai il 15% del mercato editoriale globale. Naturalmente i mercati più dinamici sono quello americano e inglese, seguito dall’Australia. Per quanto riguarda i paesi non anglofoni la Germania è al primo posto, seguita da Francia, Norvegia e Svizzera. Nel rapporto viene sottolineata anche l’importante crescita del settore nel mercato italiano, anche se poi in termini di numeri assoluti la lettura in digitale nel nostro Paese resta ancora una nicchia.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti si parla già di saturazione del mercato digitale: i megaseller come le 50 sfumature ormai hanno fatto il loro tempo e non potremo più assistere ad una crescita a 2 o addirittura a 3 zeri. La crescita comunque c’è ancora e dopo il boom degli digitale negli USA il mercato è passato alal fase del consolidamento.

Il primo trimestre 2013 ha segnato infatti un +5% per gli ebook (394 milioni di dollari di fatturato). Significativo anche l’aumento del mercato degli audiobook che segna un ottimo +14%, nonostante il valore complessivo sia ancora inferiore ai 30 milioni di dollari.

In termini assoluti invece il primo trimestre 2013 non è andato bene con 1473,3 milioni di dollari di fatturato rispetto ai 1544,6 del 2014 (-4,7% complessivo). La crisi si fa sentire anche oltreoceano

See on editoria-digitale.com

Ebook e app cambieranno l’editoria scolastica?

See on Scoop.itdigibook

Se una buona percentuale di studenti Usa ha espresso poco interesse per i libri di carta, il 39% si è espresso a favore, ma soprattutto circa 1 su 5 non ha espresso preferenza

digital publishing‘s insight:

Un sondaggio eseguito presso gli studenti dal prof. Mark Kerrigan della Greenwich University, evidenzia una serie di rilevazioni interessanti. Infatti, se è vero che una buona percentuale (circa il 37%) di studenti intervistati ha espresso scarso interesse nei confronti del libro cartaceo e quindi una preferenza chiara verso l’editoria digitale, sono di più (il 39%) coloro che si sono espressi a favore del libro di carta, e soprattutto circa 1 su 5, sono coloro che non hanno espresso preferenza in nessun senso. Segno che probabilmente i cardini della questione si trovano da un’altra parte. 
Un altro esempio per capire l’evoluzione dell’editoria scolastica, è la notizia del boicottaggio che migliaia di accademici hanno operato nei confronti della casa editrice olandese Elsevier, numero uno al mondo nell’ambito dell’editoria scientifica e accademica, per protesta nei confronti delle politiche editoriali adottate, ritenute economicamente vessatorie verso gli atenei e le biblioteche. Ciò che gli scienziati chiedevano non è passare a una nuova tecnologia di pubblicazione, ma una trasformazione radicale della logica editoriale nel suo complesso: maggiore accessibilità da parte dei lettori e minore voracità da parte degli editori.

See on www.gildavenezia.it

Scuola: il digitale [non] può attendere

See on Scoop.itdigibook

Il punto è che la scuola è esattamente il canale dal quale occorre partire per alfabetizzare, finalmente, i cittadini all’uso delle nuove tecnologie.

Se si frena anche qui, se si torna indietro, se si rallenta il processo di digitalizzazione solo perché qualcuno rischia di rimetterci dei soldi, possiamo dire addio al futuro del Paese.

 

digital publishing‘s insight:

E’ dalla scuola che ci aspetta da tempo parte la rivoluzione digitale italiana e, ora, immaginare che parte attraverso i cari e vecchi libri di carta è davvero difficile.

Senza contare – ed uno degli ulteriori elementi per il quale la decisione del Ministro Carrozza è pericolosa e sbagliata – che nessuno potrà impedire agli studenti più fortuati di iniziare ad utilizzare tablet e libri digitali già domani mattina con la conseguenza che, in pochi mesi, avremo studenti di serie A, pronti a confrontarsi con le sfide del futuro e studenti di serie B, condannati a continuare a studiare come i loro padri e prima i loro nonni.

La scuola deve essere la sede per eccellenza, almeno, della democrazia culturale e formativa: pari possibilità di accesso al sapere per tutti.

Così, però, non sarà.

I più fortunati, ora, saranno online e pronti a confrontarsi con il futuro nello spazio di qualche mese mentre i meno fortunati dovranno attendere anni.

Al contrario di quello che pensa il Ministro Carrozza il digitale, nella scuole, non può attendere oltre e peccato se per portarcelo sarà necessario produrre effetti collaterali che si ripercuoteranno sulle tasche degli editori di carta.

Uno studente alfabetizzato in più vale ben qualche euro in meno nella tasca di un editore che, peraltro, se si ritrova in questa condizione lo deve, in buona misura, solo ed esclusivamente alla propria miopia ed alla pretesa di continuare a risparmiare sul futuro in danno dei suoi lettori.

See on scorza.blogautore.espresso.repubblica.it

Stop ai libri digitali a scuola

See on Scoop.itdigibook

No, i libri digitali a scuola non saranno obbligatori neppure nel settembre 2014, l’ultima data fissata dal decreto Profumo (che lo scorso 26 marzo aveva spostato in avanti l’inizio della nuova era, in un primo momento previsto per il settembre 2013). Il ministro dell’Istruzione in carica, Maria Chiara Carrozza, a metà di questa settimana ha incontrato gli editori, arrabbiati per la rapida evoluzione digitale della scuola (che assorbe un quinto del totale dei libri venduti in Italia, un fatturato di 650 milioni di euro), e ha comunicato loro: «Fermiamo tutto, l’accelerazione impressa all’introduzione dei libri digitali è stata eccessiva, voglio prendere in mano la questione ed esaminarla a fondo. Deponete le armi».

digital publishing‘s insight:

Già, gli editori, conservativi e conservatori, due mesi dopo avevano fatto un ricorso al Tar contro il decreto Profumo: temevano un crollo delle vendite dei libri cartacei e temevano il contenimento dei prezzi dei loro prodotti, sia cartacei che digitali. La Carrozza, che ha ispirato il suo inizio mandato a un prudente monitoraggio del sistema scolastico in attesa di riforme “a settore” di lunga durata, ha detto agli editori: il sentiero dei libri digitali è segnato e non vogliamo uscirne, i tempi, però, mi sembrano troppo rapidi e il ministero non vuole nuovi contenziosi. Presto, interverrà in maniera formale per rivedere le indicazioni del suo predecessore, che, va ricordato, impose il decreto agli editori dopo diversi scontri culminati in un’infuocata riunione lunga cinque ore in viale Trastevere. È fortemente probabile che l’obbligo di libri scolastici digitali (o misti) slitti alla stagione scolastica 2015-2016. Il Miur non ha ancora spiegato se alla frenata sui testi digitali corrisponderà lo sblocco del tetto sui costi imposti da Profumo alle aziende (con risparmi per le famiglie dal 20 al 30 per cento). 

 

L’Associazione editori non ricorda, tuttavia, che alcuni editori hanno già lanciato versione 2.0 dei manuali scolastici e che soprattutto l’Ocse, l’organizzazione che raggruppa i paesi industrializzati, ha bocciato la lenta progressione della scuola digitale italiana ricordando che in Inghilterra l’80 per cento delle classi è attrezzata per il digitale. Sul piano dei libri digitali (non solo quelli scolastici), a fine giugno è stato certificato che il mercato è in rapida crescita: i titoli in formato digitale sono 60.598, ovvero l’8,3% dei titoli in commercio, e il 44,6% delle novità italiane sono pubblicate anche in ebook. Rispetto al 2012, i lettori in digitale sono il 45,5% in più. Ma la scuola resta fuori.

See on www.repubblica.it

Cresce il mercato dell’editoria digitale in Italia

See on Scoop.itdigibook

60.589 titoli, ossia l’8,3% del totale di quelli in commercio, 44,6% l’incidenza rispetto al cartaceo, 1978 i marchi editoriali che producono (esclusivamente o insieme al cartaceo) eBook, ovvero circa un terzo delle case editrici attive in Italia. Sono i dati resi noti dall’AIE in occasione di Editech, la giornata dedicata allo studio e all’approfondimento sull’editoria digitale.

digital publishing‘s insight:

Gli italiani, come emerge dall’indagine, hanno anche aumentato gli investimenti rivolti all’acquisto di eReader del 650% in 2 anni per un totale di spesa che ammonta a circa 120 milioni di euro nel 2012. La spesa per i tablet è cresciuta del 390%, toccando i 798 milioni di euro. Cambiano anche i prezzi: un eBook mediamente costa 10,41€, contro i 18,00€ di un libro. Sono stati 925 mila gli acquirenti di eBook a fine 2012, in netta crescita rispetto all’anno precedente. molti In ogni caso il mercato di libreria digitale rimane ancora fortemente intero rispetto al totale di lettori e acquirenti di libri, l’1,8%. A leggere, secondo i dati forniti da AIE, sono poco più le donne degli uomini (nell’universo dei lettori del cartaceo il 51,7% è donna e il 48,3% uomo), tra i lettori di eBook è maschio il 61,5%, femmina il 38,5%. Diversa la situazione all’estero: negli Stati Uniti, ad esempio, il mercato degli ebook nel 2012 risultava in crescita del 44,2%, con un incremento forte per il settore ragazzi del 117%. L’acquirente tipico di ebook in America è donna. Anche in Francia sono triplicati i lettori di ebook nell’ultimo anno e oggi costituiscono il 15% dei francesi (in Italia siamo al 3,1%, lo ricordiamo). Per il 69% hanno letto un libro di carta nell’ultimo mese. E il 42% dei lettori in digitale ha un tablet. Il 27% legge persino di più da quando legge in digitale.

See on magazine.total-photoshop.com