Google Glass e occhiali da vista, la prima foto ufficiale

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Della prossima futura immissione sul mercato di una o più varianti dei Google Glass per coloro che portano gli occhiali d vistase ne era già parlato nei mesi scorsi ma laconferma effettiva circa la possibilità di sfruttare i chiacchieratissimi occhiali per la realtà aumentata anche da coloro che non possono fare a meno delle lenti correttive è giunta soltanto nel corso degli ultimi giorni.

 

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Jenny Murphy, attualmente a lavoro presso big G come sviluppatore del progetto Glass, ha infatti condiviso una foto su Google+ che, appunto, la ritrae mentre utilizza il dispositivo per la realtà aumentata di Google sopra una montatura tradizionale.

 

Si tratta della prima immagine, visualizzabile anche all’inizio di questo post, che mostra in via ufficiale un paio di Google Glass con lenti graduate e che sta ad indicare chiaramente come dopo tante indiscrezioni e dichiarazioni il progetto inerente la creazione di una variante degli occhiali per la realtà aumentata di Google si sia concretizzato.

 

È inoltre interessante notare come rispetto a quella classica la versione dei Google Glass per chi indossa già una montatura per lenti graduate prevede un sistema di aggancio tramite magnete e la possibilità di modificare l’inclinazione dello schermo attraverso un piccolo snodo a metà della stanghetta che regge schermo e fotocamera. Il colore, a quanto pare, sarà inoltre personalizzabile in modo tale da potersi adattare nel miglior modo possibile al tipo di montatura in uso.

Al momento, comunque, non si hanno ancora notizie certe in merito allacommercializzazione della variante dei Google Glass per occhiali da vista ma è molto probabile che segua di pari passo quella classica.

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Tra i migliori magazine dedicati all’innovazione, ecco il nuovo Wired

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All’epoca della terza rivoluzione industriale, quella digitale, Wired Italia si rinnova profondamente puntando sempre più sulle vie alternative che la tecnologia offre all’informazione del terzo millennio. Nel 2014, ci saranno meno numeri in edicola (10 anzichè 12), ma più appuntamenti in piazza – almeno 4 – a diretto contatto con il pubblico di lettori (se ha ancora un senso denominarlo ancora – solo – così), e più digital, il che non significa solo sito web (sebbene da 2 milioni di utenti unici al mese).

 

E’ la rivoluzione (“di metodo e di sostanza”) che apporta alla testata il nuovo direttore nativo di Venezia ma di formazione Usa, Massimo Russo. Il quale cambia anche il payoff di Wired: ora è “Make in Italy. Inventa, sbaglia, innova”.

 

“Il nuovo Wired – spiega il direttore – riparte dall’idea che nell’Italia del 2014 l’innovazione è l’unico modo per uscire dalla crisi”. Così, il nuovo Wired, alle soglie del quinto anno di vita, va oltre la “testata multipiattaforma”: il sito e la Rete diventano il punto di partenza nella costruzione del magazine.

 

Online, quindi, non ci saranno più solo anticipazioni dei contenuti del giornale. Bensì la condivisione sistematica di idee e spunti con i lettori. Wired diventa una piattaforma aperta, open source.

Sul sito, i prodotti ‘esploderanno’ in pagina con una grafica semplificata, ma con una migliore leggibilità.

 

Quanto al giornale, le nuove sezioni sono sei. Now, il quadro di tutti i fatti più rilevanti del passato e futuro prossimo, sui quali Wired promette di prendere sempre posizione. Next: innovazione, inventori, cultura, tendenze, divertimento, web, greentech, scienza, tutto ciò che ci aspetta domattina. Economix: uno sguardo oltre i mercati, un focus sull’innovazione, le tendenze economiche mondiali, la realtà dei mercati italiani e la finanza personale. Data: tutti i numeri del mondo, il Data Journalism, la digitalizzazione dei dati e lo sviluppo di Internet. Tanti numeri che rendono di rapida comprensione anche concetti complessi. Test: le prove dei migliori gadget. E infine Uaird: anche le forme di intrattenimento e relax si evolvono e rinnovano senza sosta. In questa sezione, quindi, tutto quel che può divertire i lettori e le lettrici con leggerezza e autoironia.

 

E quindi: Wired vuole accompagnare l’Italia che rinnova, anche silenziosamente. E per questo, come ciliegina sulla torta, si è inventata anche un vero e proprio un borsino, uno strumento metodologico utile ad esaminare i numerosi fattori che svolgono una funzione centrale dell’innovazione: il Wired Next Index, calcolato sulla base di un algoritmo messo a punto da un comitato scientifico che raccoglie esperti degli atenei milanesi della Bocconi e della Statale.

 

Si tratta di un indice composto da due tipi di dati. Un primo gruppo di essi permette di misurare la crescita economica, l’occupazione, l’eccellenza e l’impatto della ricerca, l’imprenditorialità e il ruolo globale degli italiani. Un secondo è prodotto dalla misurazione dei segnali della Rete, dal sentiment dei social network all’analisi dei big data delle pagine dei blog e altre pubblicazioni per interpretare e misurare ciò che viene discusso online.

 

L’Italia, ad oggi, quanta voglia di ripartire ha? L’indice di attitudine all’innovazione creato da Wired è fermo a 54,4. Chi si rimbocca le maniche per portare l’asticella anche di un solo passo più avanti rientra nel target del direttore Russo e della sua squadra al motto ‘Digital first’.

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Librerie Ibs: quando editoria tradizionale e digitale si incontrano

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A ritmo accelerato la crescita dell’ecommerce di Ibs. Ma a quindici anni dall’inizio delle attività online, la scommessa dell’amministratore delegato Zerbini si gioca sui punti vendita fisici.

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La sua soddisfazione la aveva espressa già poche settimane fa, durante la presentazione dell’undicesimo rapporto sull’eCommerce in Italia curato da Netcomm e dalla School of Management del Politecnico di Milano.

 

Mauro Zerbini, amministratore delegato di Ibs, aveva raccontato infatti non solo di una crescita a due cifre in un contesto nel quale il mercato dei prodotti editoriali ha messo a segno un più contenuto +6 per cento, ma anche di quella scelta un po’ controcorrente di investire nelle librerie fisiche proprio ”mentre si preannunciava la tempesta perfetta”.

Una tempesta legata a più fattori, dalle difficoltà in cui versano i comparti della musica e dei film, alla crescita sempre più marcata del digitale per arrivare alla sempre più pressante presenza di Amazon sul mercato (tanto da parlare di ”polarizzazione tra due player, Ibs e Amazon”), dalla quale però Zerbini ritiene di uscire più che bene, a maggior ragione nell’anno in cui Ibs celebra i quindici anni dall’inizio delle sue attività online.

"Se in questo scenario noi cresciamo più del comparto – commenta non senza ironia – significa che qualcosa di buono l’abbiamo fatta”, soprattuto se in crescita risultano essere anche le librerie fisiche, acquisite nel maggio dello scorso anno rilevando i punti vendita della catena Melbookstore.

Al momento il giro d’affari di Ibs pesa ancora per tre quarti sull’online, ma Zerbini definisce la crescita del business delle librerie tradizionali ”un evento quasi unico”, sottolineando l’importsnzs di una riflessione seria e concreta sui nuovi possibili format delle librerie tradizionali.

Non pensa a ”esperimenti estremi” (così li definisce) Zerbini, ma di certo l’ecommerce può portare nuovi vantaggi al commercio tradizionale.

Come accade, proprio per passare dalla teoria alla pratica, nel punto vendita Ibs.it di Padova, inaugurato nel nuovo concept alla fine della scorsa settimana, nel quale online e offline si incontrano su un’unica superficie.

All’interno del punto vendita, infatti, i clienti potranno scegliere da una postazione pc dedicata i contenuti digitali di loro interesse, pagandoli direttamente in contanti alla cassa e scaricandoli sui loro dispositivi direttamente in negozio, utilizzando il WiFi gratuito disponibile, oppure con comodità una volta tornati a casa.
Un nuovo tassello sulla strada della multicanalità: editoria tradizionale ed editoria digitale si incontrano nel medesimo spazio fisico.

 

Fonte: http://www.01net.it/librerie-ibs-quando-editoria-tradizionale-e-digitale-si-incontrano/0,1254,2_ART_156626,00.html

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Al via ‘Più libri più liberi’, la fiera nazionale della piccola e media editoria

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Si indagherà su politiche e prezzo dei libri a ‘Più libri più liberi’, la fiera nazionale della piccola e media editoria in programma dal 5 all’8 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’Eur.

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Si indaga su politiche e prezzo dei libri a ‘Più libri più liberi’, la
fiera nazionale della piccola e media editoria in programma dal 5 all’8 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’Eur nell’ambito dell’incontro ‘Il pricing è giusto? Prezzi digitali, istruzioni per l’uso’, a cura dell’Associazione Italiana Editori (Aie) in collaborazione con Simon Kucher & Partners e Ie-Informazioni editoriali (venerdì 6 dicembre, ore 12, Sala Rubino). Intervengono Alessandro Maggioni (Simon Kucher & Partners) e Simonetta Pillon (Ie- Informazioni editoriali), moderati da Cristina Mussinelli (consulente editoria digitale Aie).

Tra i principali argomenti del dibattito: come hanno influenzato, in
questi anni, le politiche di prezzo complessive degli editori, l’effetto
congiunto della crescita dell’offerta di titoli e-book con prezzi più
bassi (in media 55-56% in meno, nonostante i diversi regimi Iva) e
l’alleggerirsi del carrello della spesa. Il prezzo medio di copertina
(alla produzione e senza lo scolastico) dei libri pubblicati dalle case
editrici italiane era nel 2010 di 21,81 euro. Tre anni dopo (2012) lo
troviamo sceso a 20,09 euro (-7,9%). Quello degli e-book, nello stesso arco di tempo, è passato da 9,44 euro (Iva al 20% compresa) a 8,73 euro (Iva passata da ottobre 2011 al 21%). E’ qualcosa come il -8,4% (al netto dell’Iva).

Sullo sfondo resta quindi la necessità di armonizzare i regimi Iva tra i libri letti sulla carta e su device digitale (e-book reader o tablet che
siano). Senza dimenticare che il contenimento dei prezzi di copertina attuato in questi anni si configura come una delle più importanti campagne a sostegno della lettura. A settembre 2013 (rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente) a fronte di un calo della spesa del pubblico dei lettori nei canali trade del -5,4% corrisponde un -1% nelle copie vendute.

Tutto questo ha effetti, in tempi di crisi, sulla filiera editoriale, che
si reinventa, si riorganizza, esplora strade nuove. E’ dedicato proprio a ‘Nuove iniziative per tempi difficili’ il convegno organizzato da Aie per venerdì 6 dicembre, alle 14, nella Sala Rubino. Anche in questi anni di difficoltà la piccola editoria ha continuato infatti a sviluppare diverse iniziative di promozione della lettura per porre in evidenza la propria produzione. Intervengono su questo Marco Zapparoli (Letteratura rinnovabile), Pietro Biancardi (Iperborea) e Daniele di Gennaro (Minimum Fax – media), moderati da Giovanni Peresson (Ufficio studi Aie).

Raccontano la loro esperienza anche ‘Piccoli editori per nuovi shop’, nell’incontro di venerdì 6 dicembre, alle 15, nella Sala Rubino. Storie di piccoli editori che in questi anni hanno aperto e gestiscono una loro libreria. In questo caso intervengono Rosaria Punzi (Lapis), Pietro Corraini (Libreria 121 Corraini, Milano) e Emanuele di Giorgi (Temporary shop Tunuè), moderati sempre da Giovanni Peresson (Ufficio studi Aie).

Il 7 dicembre il focus è posto invece sull’e-commerce dei libri cartacei, che pesano quattro volte più del 2008. Allora la vendita di libri attraverso gli store on line valeva qualcosa come il 3,3% (dati Aie) delle vendite nei canali trade (librerie indipendenti e di catena, banchi libri della grande distribuzione). Oggi quel valore rappresenta il 12,2% del mercato di varia (adulti e ragazzi) negli stessi canali. Ed è anche l’unico canale che cresce (+3,8% nel periodo che va da gennaio 2013 a settembre 2013 rispetto al periodo corrispondente dell’anno precedente).

Terminati quindi un iniziale periodo di apprendimento (come si cerca e come si compra) e la diffidenza verso le forme di pagamento elettronico, i lettori hanno iniziato ad apprezzare i servizi che le librerie on line mettono loro a disposizione, ovvero non più solo la possibilità di avere a disposizione un catalogo di 731mila titoli italiani, ma anche libri stranieri, musica e cinema (e i device per gli e-book), forme e tempi di consegna, oltre all’opportunità di condividere letture e pareri e di comprare in mobilità dal tablet. A questo tema è dedicato l’incontro ‘Quando l’on-line vale il 12%’, in programma per sabato 7 dicembre, alle 11 nella Sala Rubino del Palazzo dei Congressi dell’Eur.

 

In questo scenario, nonostante l’Italia abbia tra i grandi mercati il più
basso indice di uso del web e di pratica dell’e-commerce, presentare e mostrare il libro online non è come farlo nei canali fisici: vanno ripensate le forme di comunicazione e di passaparola, le copertine si francobolizzano, diventano importanti i metadati (in altre parole la qualità di quelle informazioni che permettono appunto di trovare i libri sulla rete e agli store di collegare i titoli tra loro).
Proprio ai metadati è dedicato il workshop successivo, ‘Migliorare i
propri metadati in 5 mosse’, previsto sempre nella giornata di sabato, alle 12 in Sala Rubino, a cui partecipano Simonetta Pillon (Ie- Informazioni editoriali) e Cristina Mussinelli (Aie). Visto che ai libri si arriva sempre più attraverso motori di ricerca e librerie on line, mettere la copertina, l’abstact del libro, e collegarla a recensioni migliora la vendibilità di un titolo di circa il 70%: anche questa è una strada per migliorare le proprie performance economiche ed essere più efficaci sulla rete.

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“futurText”, il futuro della scuola e della formazione nel segno del digitale.

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L’iniziativa si svolgerà nelle suggestive sedi della chiesa di San Francesco e del Complesso di San Micheletto.

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Lucca, 4 dicembre 2013 – Il futuro della scuola e della formazione diventa il presente. Grazie a "futurText". Il primo festival internazionale che riflette sul testo digitale come trama che riscrive i nuovi stili di apprendimento e insegnamento. Ed è Lucca, nelle suggestive sedi della chiesa di San Francesco e del Complesso di San Micheletto, ad ospitare questa rassegna di respiro mondiale, la prima e l’unica, in programma il 6 e il 7 dicembre prossimi, grazie ad una iniziativa di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Indire ed European Schoolnet, con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e dell’Ufficio Scolastico Provinciale, e il patrocinio del Miur, del Comune e della Provincia di Lucca e con la sponsorship di ENI e Var Group.

 

Il testo del futuro: visionario e digitale. Indagato, smontato e rimontato in tutte le sue possibili trame digitali e social del XXI secolo: testo immagine, testo parlato, testo scritto, testo audiovisivo, testo ambiente, testo aumentato, cioè arricchito della percezione sensoriale umana mediante informazioni non percepibili con i cinque sensi, testo virtuale. L’iniziativa si snoda all’interno di un universo affascinante e in continua evoluzione, propone novità e metodi, studia le applicazioni possibili per trasformare la scuola in un laboratorio del futuro, dove il cuore antico, pulsante di storia, filosofia, letteratura e matematica, viene pompato dalla scienza e dall’innovazione tecnologica sempre più a misura di studenti “nativi digitali”. E fa qualcosa in più: divulga le conoscenze con voci nazionali e internazionali in una ‘due giorni’ interamente dedicata alla scuola, un momento di aggiornamento e di scambio tra docenti, dirigenti scolastici, studenti, famiglie e tutti coloro che gravitano intorno all’istruzione e alla formazione, provenienti da ogni parte d’Italia.

 

Un evento, quello di futurText, che si inserisce nel più ampio disegno di attenzione alla Scuola, particolarmente centrato sulla didattica con le nuove tecnologie, che la Fondazione Crl finanzia con azioni mirate anche alla formazione dei docenti. Come il progetto UiBi, un inedito "hub" di esperienze, laboratori, Corsi di formazione (alcuni in collaborazione con l’Università di Pisa e Indire) e piattaforme digitali (un Social Learning Environment realizzato attraverso un Portale diattico social e, da febbraio 2014, una App dedicata) che coinvolge la comunità scolastica provinciale e a breve, grazie al Protocollo di Intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale, i docenti e gli alunni delle Scuole e Classi 2.0 della Toscana.

 

Quali contenuti, quali strumenti, quali applicazioni e metodologie possiamo offrire a un soggetto attivo, mobile, che per apprendere e per insegnare interroga i dati e li manipola per redistribuirli in nuove forme? Ecco le domande da cui prende le mosse futurText, offrendo un contesto di discussione, dibattito, confronto ed elaborazione attiva per azzardare qualche risposta. «I contenuti digitali – spiegano gli organizzatori del Festival – sono, per fare un esempio, la principale risorsa di tutti i progetti editoriali scolastici e l’elemento essenziale di ogni parte didattica intrapresa attraverso l’uso delle nuove tecnologie: libri di testo misti, oggetti didattici multimediali e interattivi, LIM, tablet, smartphone.

 

Tutto nel mondo della scuola digitale e della formazione ha come referente insostituibile un contenuto multicanale integrato e la sua adattabilità alle condizioni on site e mobili». Ciò significa che è necessario fornire agli studenti e ai docenti delle scuole, dell’università e della formazione in genere, strumenti che consentano loro di interrogare direttamente le fonti, reperire contenuti, gestire le informazioni e rielaborarle con software adeguati. Lezioni interattive, strumenti multimediali e materiali sempre più a misura degli studenti. La scuola italiana, negli ultimi cinque anni, sta cercando di modernizzare programmi e didattica all’insegna delle nuove tecnologie, le quali, però, da sole non bastano a modificare il sistema di apprendimento e le performance scolastiche degli alunni. Ciò che fa la differenza è come queste, se inserite nella scuola con un corretto processo e supportate da una solida preparazione, servano a destabilizzare le vecchie pratiche didattiche favorendo l’innovazione e la riduzione del gap di cultura tra istruzione e sistema sociale: in questo modo, una scuola più vicina al mondo degli studenti e una didattica più efficace e aggiornata finiscono per creare le migliori condizioni anche per gli apprendimenti maggiormente significativi.

 

Il programma. FuturText si sviluppa tra la Chiesa di San Francesco e il Complesso di San Micheletto. La prima giornata, tra convegni e mostre, si svilupperà nell’ex convento fresco di restauro, con l’inaugurazione della rassegna prevista per venerdì 6 dicembre alle 14 nella Chiesa di San Francesco. Nella seconda giornata workshop e talks animeranno i chiostri e le stanze del Complesso di San Micheletto, dalle 9 alle 17. La chiusura, invece, è affidata a un concerto in grande stile che si terrà nella Chiesa di San Francesco, intorno alle 17.30, eseguito dal Duo Paolo Ardinghi (violino) e Federico Nicoletta (pianoforte), dell’Istituto «L. Boccherini», con musiche di Franz Schubert e César Franck.

 

Durante gli incontri di futurText potrà avviarsi un momento di mutuo supporto tra pari, dal quale potranno scaturire eventuali iniziative per supportare il proprio livello di innovazione scolastica. I conduttori dei workshop di lavoro saranno i ricercatori Indire, i docenti e i dirigenti scolastici che hanno fatto da apripista nell’innovazione scolastica e nella ridefinizione degli ambienti di apprendimento. Obiettivo esplicito è poi quello di indicare le esperienze di riferimento e attivare scambi di conoscenze che non si esauriscano con l’evento di venerdì 6 e sabato 7, ma che possano continuare nel tempo realizzando, per esempio, accordi di rete o tracciando percorsi di innovazione sostenibile per la didattica e l’organizzazione, replicabili da tutti gli istituti interessati.

 

Fittissimo il programma degli incontri che abbracceranno i tre ambiti di approfondimento: la didattica, che pensa le necessità pedagogiche e da esse elabora modalità e strategie di intervento attraverso scenari operativi; i contenuti, globalmente considerati nel flusso della loro selezione, riuso, elaborazione produzione; le tecnologie utili alla gestione, elaborazione, produzione e distribuzione degli artefatti digitali, specialmente in condizione di mobilità e connettività permanente. Quattro, invece, le tipologie di eventi previsti all’interno della rassegna: FT Talk, centrati sulla discussione e sul confronto; FT Workshop, per la condivisione di esperienze; FT Convegni, con interventi di studiosi ed esperti di prestigio; FT Performance, con mostre, concerti ed altri eventi artistici. Tra questi rientrano la mostra L’obiettivo sulla scuola, curata da Pamela Giorgi e Andrea Benassi (entrambi ricercatori Indire) con la collaborazione dei proff. Maria Messere e Alessandro Lamantea che troverà casa nella Sagrestia della Chiesa di San Francesco; lo spettacolo teatrale La stanza di Galileo, realizzato da «Venti Lucenti», in collaborazione scientifica con OpenLab dell’Università degli Studi di Firenze, che si terrà venerdì 6 dicembre, alle 19, nella Sala Affresco del Complesso di San Micheletto.

È possibile seguire l’iniziativa su Twitter con Indire (hashtag #futurText), mentre per avere ulteriori informazioni basta visitare i siti web Indire e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

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Narrazioni performative ed esperienziali a sostegno dell’ARTE e smart city

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Mirco Compagno (responsabile scientifico di THE ROUND) e Giuliana Guazzaroni  (Università Politecnica delle Marche) sono i curatori della nuova sezione ART & TECH della rivista JULIET CLOUD MAGAZINE. Figlia dematerializzata della prestigiosa rivista d’arte contemporanea JULIET ART MAGAZINE, la versione “cloud” offre ai suoi lettori contenuti scaricabili gratuitamente per iPad.

“Narrazioni performative ed esperienziali a sostegno dell’ARTE e smart city” il titolo del primo contributo, lo trovate a questo link "http://www.julietcloudmagazine.com/"

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