Set 4, 2014 | News on Augmented, Mixed and Virtual Reality

Entro 20 anni gli uffici saranno caratterizzati da nuove tecnologie come realtà aumentata, robot e droni che cambieranno il modo di lavorare
Source: www.datamanager.it
Secondo i dipendenti del Settore Pubblico, entro 20 anni gli uffici saranno caratterizzati da tecnologie innovative che cambieranno in maniera significativa il modo di lavorare. Ad affermarlo è una ricerca condotta da Coleman Parkes per conto di Ricoh
Una ricerca commissionata da Ricoh Europe e realizzata da Coleman Parkes mette in evidenza come i dipendenti del Settore Pubblico si aspettano entro i prossimi 20 anni un posto di lavoro tecnologicamente evoluto in cui verranno utilizzati:
• sistemi per la realtà aumentata (70% del campione)
• robot da ufficio (62%)
• droni (62%)
Rispetto a quanto affermano gli intervistati del Settore dell’Istruzione, dei Servizi Finanziari e della Sanità, i rispondenti del Settore Pubblico non credono che le innovazioni tecnologiche più dirompenti verranno introdotte sul posto di lavoro nei prossimi 5-10 anni ma in un futuro più lontano. Le innovazioni che secondo i rispondenti potrebbero diventare realtà includono i trasmettitori sensoriali (56%), vale a dire piccoli dispositivi adattati all’orecchio che consentono di trasmettere dati audio e video direttamente al cervello sotto forma di segnali elettronici.
Grazie a questi trasmettitori, informazioni relative a servizi ai cittadini, a iniziative interne oppure a normative locali, nazionali ed europee potranno essere inviate rapidamente ai dipendenti prima dello svolgimento di riunioni importanti.
Secondo gli intervistati un posto di lavoro tecnologicamente evoluto consente una migliore condivisione delle informazioni e rende le comunicazioni più efficaci.
Oltre la metà dei rispondenti del Settore Pubblico afferma che l’innovazione tecnologica in ufficio consentirà un migliore accesso alle informazioni di cui necessitano per lo svolgimento delle attività (59%), il 55% ritiene che l’IT aiuterà a eseguire il proprio lavoro più rapidamente e il 51% è convinto che migliorerà la collaborazione tra i dipendenti. Il tempo risparmiato grazie all’adozione di nuove tecnologie e all’innovazione dei processi può essere utilizzato per migliorare i servizi ai cittadini.
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Set 4, 2014 | News on Augmented, Mixed and Virtual Reality

Courtesy of Google Glass, Vuzix and other new hardware, augmented reality (AR) has had its share of media attention in the last two years. Raj Raheja, CEO of training firm Heartwood, discusses the how AR technology could potentially for training engineers.
Source: www.mro-network.com
Many people confuse virtual reality and augmented reality (AR), so let’s start with a simple definition that covers most AR use: AR is technology that enables digital data to be overlaid on a live view of the real world.
When this data (be it text, graphics or sound) is displayed on a person’s real-time view, it can open up new ways to learn about one’s surroundings, from navigating a street we are walking down or practicing the best way to work on a piece of equipment we are using. This video shows AR for machine maintenance in action:
Looks promising, doesn’t it? But does it really help one learn easier or faster? Yes!
The good folks at Colombia University concluded, after a series of tests, that users completed the same task in 53 per cent of the time, and more accurately than previous forms of instruction. They also found it to be a more natural and intutive way of learning.
So, if you’re in charge of a training in your organisation, you’re probably thinking you should invest in Augmented Reality technology – but you shouldn’t. Why?
AR is not at the cutting edge of technology right now – it’s at the “bleeding edge”. And I’m not thrilled to say so, because from a business standpoint, I look forward to offering interactive AR solutions. But at Heartwood we have had the oppurtunity to analyse training initiatives at countless organisations.
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Set 4, 2014 | News on Augmented, Mixed and Virtual Reality

Il catalogo Ikea 2015 sullo Store: con le nuove funzioni che sfruttano la realtà aumentata e le immagini 3D la scelta del mobile è digitale
Source: www.macitynet.it
Scegliere il mobile dal catalogo Ikea e provare a vedere se è adatto alla nostra stanza con pochi tap ora è possibile grazie alle nuove funzioni che sfruttano la realtà aumentata dell’app del colosso svedese del faidate domestico. L’app per iOS Ikea Catalogo permette di sfogliare e usare il nuovo catalogo 2015 in una modalità tutta nuova: sarà possibile verificare se c’è abbastanza spazio per i mobili e gli accessori desiderati e se si adattano a tutto ciò che è già presente nella stanza.
Il catalogo digitale, circa 300 pagine colorate con tante novità interessanti, offre una serie di contenuti speciali (gallerie di immagini, immagini 3D, link interattivi al sito Ikea, video), ma è una piccola rivoluzione rispetto ai cataloghi digitali offerti in passato, dal 2011 in avanti, proprio grazie alle novità che riguardano la realtà aumentata.
Senza fretta di dire addio al metro per misurare pareti e spazio disponibile mobili e accessori, chi sta cercando di capire se un mobile è adatto o meno ad un ambiente, può armarsi di iPhone o iPad e provare a visualizzare il proprio mobile con pochissimi tap: basterà accedere alla funzione dell’app “Disponi i mobili nella tua stanza”, inquadrare il luogo in cui si desidera posizionare il prodotto, fare tap e aspettare che il mobile venga visualizzato sullo schermo, per poi migliorare la sua posizione, e scattare una fotografia. I prodotti si potranno ruotare e spostare e poi si potrà ricominciare da capo, con tutti i mobili che si desidera provare.
Tutte le sorprese del catalogo Ikea sono nascoste dietro al se dispone del catalogo in formato cartaceo o digitale su computer potrà avvalersi della funzione “Scannerizza e scopri”. Scannerizzando il simbolo “+” che compare sul catalogo cartaceo e su quello digitale, sarà possibile accedere ai filmati, vedere gli ambienti del catalogo a 360 gradi, conoscere la storia dei diversi prodotti e dei loro designer. L’app è gratuita ed è sullo Store. L’utente può scegliere quali cataloghi e brochure scaricare e consultare sempre anche offline.
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Set 4, 2014 | News on Augmented, Mixed and Virtual Reality

Like most people I spend much of the day digitally connected, gazing at screens that make my life and work more interesting and productive. Yet for all the positives that connectivity provides us there’s also a downside lurking in those glowing pixels.
Source: www.wired.com
Like most people I spend much of the day digitally connected, gazing at screens that make my life and work more interesting and productive. Yet for all the positives that connectivity provides us there’s also a downside lurking in those glowing pixels.
They’re just not real. So as we extend our Internet time, we risk getting sucked into an isolated virtual reality that lacks the richness, emotional relevance and real experiences engendered by the analog world.
Facebook made a big bet on the virtual reality vision of the future with its recent $2 billion acquisition of Occulus RV, developer of the powerful new virtual reality headset Rift. Rift directly stimulates parts of the brain’s visual cortex, immersing users in an engineered hyper-reality.
Great for gamers, to be sure, but Facebook’s ultimate goal is for this technology to become the next big computing platform after smartphones and tablets, for applications in schools, healthcare and entertainment. In this troubling scenario, the only reality we might experience will be artificial simulations inside helmets or goggles that prevent us from touching, seeing, feeling or interacting with a real person or object.
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Set 4, 2014 | News on Augmented, Mixed and Virtual Reality

Jaguar propone la realizzazione di un display a realtà aumentata HUD per la sua nuova berlina XE, capace di svolgere funzioni futuristiche.
Source: www.techgenius.it
Per molti i Google Glass hanno rappresentato una svolta sotto tutti i punti di vista, qualcosa che si poteva soltanto immaginare o vedere nei film di fantascienza, ma che oggi sono una realtà che si sta affermando un po’ per volta. Jaguar sembra esserne rimasta particolarmente colpita, così tanto da arrivare a realizzare un display a realtà aumentata HUD, che funziona come i Google Glass, ma senza gli occhiali.
Quello proposto dall’azienda automobilistica non è un concetto completamente nuovo, infatti già Land Rover all’inizio di quest’anno, ha presentato a New York, il suo Discovery Concept Vision, dotato di uno “Smart Glass” capace di visualizzare immagini, indicazioni e mostrare punti di interesse ai passeggeri. Tuttavia ciò che è stato mostrato da Land Rover era solo un concept di cui essa si vantava, e purtroppo non aveva nulla di reale o utilizzabile. Al contrario Jaguar, spinta da quell’esempio, è riuscita a realizzare uno Head-Up Display per il parabrezza della sua nuova berlina XE, che si propone di essere in grado di proiettare immagini nitide ed ad alto contrasto, grazie all’impiego di un dispositivo che è più piccolo e leggero di molti proiettori laser HUD di oggi.
Secondo le affermazioni della casa automobilista inglese, il suo sistema sarà capace di rappresentare informazioni riguardo la velocità, la navigazioni e molti altri dati, direttamente sul parabrezza della XE. Le asserzioni di Jaguar non sono le voci di un folle, ma sembra che il progetto sia in lavorazione, almeno questo è quanto dice un fornitore di semiconduttori giapponese, Nichia Corp., che ha annunciato che nel mese di ottobre 2015, si occuperà dello sviluppo di una serie di diodi di laser verde e blu che dovrebbero essere utilizzati per l’HUD.
Già Pioneer al CES di qualche anno fa aveva mostrato un sistema HUD laser, che possedeva caratteristiche simili a quelle annunciate da Jaguar. Tuttavia secondo i rapporti del direttore marketing di Nvidia, Danny Saphiro, per riuscire a realizzare un sistema HUD capace di proiettare una realtà aumentata, sono necessari una serie di miglioramenti tecnici.
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