Analysing animal anatomy using augmented reality

The University of Liverpool’s School of Veterinary Science is utilising cutting edge technology to allow students to analyse animals’ internal anatomy, using their smartphones.

The School, which topped the league table for veterinary science in the Guardian’s 2015 University Guide, is seeking to further enhance its offer by developing augmented reality (AR).

AR allows students to look inside an animal by holding their smartphone against an image or other physical source, which then reveals another set of images, such as a video, on their device.

Source: phys.org

 

Avril Senior is a Lecturer in Learning Technology and Senior Tutor in the School of Veterinary Science, she said: "We are always looking for new ways to engage learners and help them get the most out of their learning experience here.

"We follow evidence-based best practice to utilise and apply technology to improve teaching delivery."

The team developed a 3D image of an equine heart, which is revealed on the user’s smartphone when held up against cardiac drawings; as well as a short video of a horse in the School’s operating theatre that plays when a device is held up to an image of the theatre doors.

There is also an image of a horse that, when viewed through a smartphone or tablet, reveals its internal anatomy in three dimensions.

 

Avril said: "Designing guides to aid the understanding of anatomy, and the performance of clinical skills, by producing resources for our veterinary teaching suite and hospitals is the more serious teaching application of AR.

 

"Students can see through to the ‘inside’ of a horse just by holding up their smartphone. They can then relate this to the patients they are seeing in the clinic."

See on Scoop.itaugmented world

Smart city, le applicazioni Internet of Everythings di Copenhagen e Barcellona

Grazie all’Internet delle cose (Internet of Things o più semplicemente IoT) possiamo connettere in rete oggetti e dispositivi intelligenti che consentono ad un’amministrazione pubblica e un’azienda (ma anche a livello di abitazione privata) di risparmiare sui consumi e sui costi, moltiplicando l’efficienza delle macchine collegate.

Source: www.key4biz.it

 

Frigoriferi, televisioni, impianti per il riscaldamento, la sicurezza e l’irrigazione, device per la telemedicina e la scuola online, l’illuminazione esterna, tutto può essere gestito da remoto e con pochi passaggi sul nostro smartphone (dove per altro innumerevoli applicazioni ci consentono di monitorare salute, scorte alimentari, temperatura della casa e tanto altro).

L’Internet of everythings (IoE), tradotto suona più o meno ‘Internet di tutto’, è l’evoluzione tecnologica e culturale della IoT, dove ‘tutto’ (oggetti di uso quotidiano a casa e al lavoro, cose, persone, macchine, sensori in strada) è collegato e in connessione permanente (una rete da 50 miliardi di dispositivi/oggetti entro il 2020).

Un sistema così pensato è in grado di generare un giro di affari di migliaia di miliardi di dollari, circa 20 trilioni di dollari entro il 2023 secondo dati Cisco. Città come Barcellona e Copenhagen hanno firmato accordi con consorzi e singoli provider di servizi e tecnologie che potrebbero garantire enormi risparmi per le casse pubbliche (in termini di costi, consumi e inquinamento) e offrire a cittadini e aziende nuovi ed efficienti servizi.

Barcellona ha visto l’installazione di migliaia di sensori per la misurazione dell’efficienza energetica e dell’inquinamento, del traffico cittadino e della gestione dei rifiuti in strada. In teoria, ciò significa che presto l’amministrazione pubblica potrà risparmiare almeno il 30% rispetto ai costi attuali per tali servizi: nettezza urbana, illuminazione pubblica, costi di manutenzione delle strade, costi per l’inquinamento e molto altro. Le ricadute economiche calcolate da Cisco per Barcellona Smart City sono di un mercato servizi e infrastrutture da 3,6 miliardi di dollari grazie all’IoE nei prossimi dieci anni.

Stesso discorso per la Capitale della Danimarca, Copenhagen, dove applicazioni IoE sono state sviluppate in centro città tramite un esteso network Wi-Fi, sensori per il traffico, sistemi di smart parking, la raccolta e il trattamento di rifiuti e i servizi al turista. L’internet of everythings è inoltre fondamentale nel nuovo sistema di difesa urbano contro i cambiamenti climatici e l’innalzamento del livello del mare.

Sempre su tali linee di sviluppo sorge la Città di Vinge, a Nord di Copenhagen, totalmente concepita come smart city, in grado di mettere in pratica le soluzioni per l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale più avanzate al mondo. Tra queste le installazioni smart lighting per l’illuminazione pubblica a LED della piattaforma Denmark Outdoor Light Lab (DOLL), che ha visto un importante applicazione nella cittadina di Albertslund sull’isola di Zelanda nella Danimarca orientale.

See on Scoop.itaugmented world

La realtà aumentata entra in officina

Moverio BT-200, gli smart glasses progettati da Epson per la realtà aumentata, sono lo strumento con cui Texa, società italiana leader nei sistemi di diagnosi elettronica per il settore automotive, ha sviluppato l’innovativa applicazione con cui si è aggiudicata il prestigioso “Automechanika Innovation Award”. Grazie a Texa, il meccanico che indosserà i Moverio non dovrà più spostare continuamente lo sguardo dalle mani allo strumento di diagnosi, ma avrà sempre tutto davanti agli occhi: più sicurezza, risultati migliori.

Source: www.omniauto.it

 

Con un’applicazione di realtà aumentata basata sull’utilizzo degli occhiali intelligenti Epson Moverio BT-200, l’italiana Texa si è aggiudicata il prestigioso “Automechanika Innovation Award” per la categoria “Riparazione/Diagnosi”, ad Automechanika, la più importante fiera internazionale dell’industria automotive, con 4.631 espositori provenienti da 71 paesi che si svolge a Francoforte ogni due anni.

 

L’applicazione è stata sviluppata da Texa in collaborazione esclusiva con Epson Italia ed è basata sugli occhiali Moverio BT-200. La novità di questa innovativa soluzione risiede nel fatto che, una volta in commercio, permetterà ai meccanici di lavorare sui componenti della vettura senza distogliere lo sguardo verso lo strumento di diagnosi, perché tutti i dati necessari/utili saranno proiettati negli occhiali stessi, i quali oltretutto saranno anche in grado di rispondere ai comandi vocali.

 

Altro aspetto significativo è quello della sicurezza: l’uso degli occhiali e delle informazioni di sicurezza ottenibili grazie alla realtà aumentata diminuirà infatti il rischio di operazioni pericolose, perché ogni punto critico apparirà evidenziato da segnali che appaiono in sovraimpressione al meccanico.

 

“La realtà aumentata – ha affermato Carla Conca, Business Manager Visual Instruments di Epson Italia – sta entrando nella quotidianità di molte professioni portando più sicurezza, risultati finali migliori, maggiore velocità e precisione di esecuzione. Questo esempio è emblematico non solo delle potenzialità dei nostri occhiali Moverio, unici per le applicazioni di realtà aumentata, ma anche della capacità innovativa delle aziende italiane.”

 

“La nostra azienda – ha commentato Bruno Vianello, fondatore e Presidente di TEXA – ha sempre puntato sull’innovazione più spinta e la collaborazione con Epson ci ha permesso di ottenere una soluzione all’avanguardia. Il premio vinto ad Automechanika, estremamente prestigioso anche perché ottenuto nel Paese dove risiedono i nostri maggiori competitor e ricevuto da una giuria di altissimo spessore, è un riconoscimento per le oltre 450 persone che lavorano in azienda”.

A cosa serve la realtà aumentata in officina? A lavorare meglio e in modo più sicuro.

 

Un problema che il meccanico si trova ad affrontare quotidianamente è la necessità di lavorare sul veicolo alternando continuamente lo sguardo dalle proprie mani allo strumento di diagnosi, cosa particolarmente fastidiosa in caso di operazioni in spazi angusti come il cofano motore o il sottoscocca.

Tutto questo potrà cambiare grazie all’utilizzo di Moverio BT-200 e dell’applicazione sviluppata.

 

L’uso degli occhiali Moverio BT-200 consentirà infatti al tecnico riparatore di guardare l’oggetto del suo lavoro in modo nuovo. La prova di un sensore, il collegamento e la misura con uno strumento TEXA avverranno con una facilità e comodità mai provate in precedenza. Il tecnico potrà regolare un sensore agendo con le mani sul suo posizionamento meccanico e contemporaneamente vedere sovrapposta alla scena l’informazione fornita dal software di diagnostica IDC4 TEXA.

 

Con l’arrivo di nuove tecnologie e motorizzazioni elettriche, l’uso degli occhiali e delle informazioni di sicurezza ottenibili grazie alla realtà aumentata diminuisce il rischio di operazioni pericolose, perché ogni punto critico è evidenziato da segnali che tramite gli occhiali appaiono sovrapposti ad esempio, alle parti sotto tensioni pericolose.

See on Scoop.itaugmented world

Internet of Things , le aziende nell’era dei servizi intelligenti

La convergenza di cloud, mobile, big data, social e di sensori dall’altra, sta generando enormi nuove opportunità per le aziende di offrire ai propri clienti e dipendenti servizi e modalità d’interazione fino a ieri impensabili.

Source: www.lastampa.it

 

Persone, cose, macchine e processi stanno diventando sempre più interconnessi in rete, creando un canale permanente tra mondo reale e dimensione virtuale, e rivoluzionando il modo di interagire di tutti non solo nella sfera privata ma anche nel contesto lavorativo e aziendale.

 

Al centro di questa rivoluzione c’è l’Internet of Things, che consente di realizzare nuove generazioni di soluzioni nnegli ambiti più diversi. A livello mondiale, il giro d’affari associato a questo mercato (sensori, servizi, piattaforme e analytics) crescerà dai 1.900 miliardi di dollari del 2013 ai 4.600 miliardi del 2018, sostiene IDC, gruppo mondiale specializzato in ricerche di mercato, con un CAGR del 19%.

 

A fine 2014, il valore potrebbe raggiungere i 2.300 miliardi di dollari, dei quali il 27% circa derivanti dall’ambito commerciale, il 19% dal settore pubblico e il resto dall’insieme dei comparti industriali.

 

Questa rivoluzione implica una profonda trasformazione dei processi produttivi e una progressiva convergenza fra il sistema industriale, le tecnologie Ict e le infrastrutture di comunicazione.

See on Scoop.itaugmented world

Internet of Things, mercato da 2.300 miliardi di dollari

Il mercato associato all’Internet delle cose (sensori, servizi, piattaforme e analytics) crescerà dai 1.900 miliardi di dollari del 2013 ai 4.600 miliardi del 2018, sostiene Idc, con un Cagr del 19%. A fine 2014, si stima un valore del mercato vicino ai 2.300 miliardi di dollari, dei quali il 27% circa derivanti dall’ambito consumer, il 19% dal settore pubblico e il resto dall’insieme dei comparti industriali.

Source: www.corrierecomunicazioni.it

 

La convergenza di cloud, mobile, big data e social da una parte, ovvero i quattro pilastri di quella che Idc definisce la Terza Piattaforma, e di sensori dall’altra, sta generando enormi nuove opportunità per le aziende di offrire ai propri clienti e dipendenti servizi e modalità d’interazione fino a ieri impensabili.

 

Persone, cose, macchine e processi stanno diventando sempre più interconnessi in rete, creando un canale permanente tra mondo reale e dimensione virtuale, e rivoluzionando il modo di interagire di tutti non solo nella sfera privata ma anche nel contesto lavorativo e aziendale.

Al centro di questa rivoluzione c’è Internet, o meglio l’Internet of Things (IoT), che facendo leva su sensori, informazioni e strumenti di analytics consente di realizzare nuove generazioni di soluzioni, sempre più automatizzate e intelligenti, in grado di trasformare il concetto di customer e workforce experience negli ambiti più diversi: consumer engagement, proximity marketing, digital signage, mobile & electronic payment, infomobility, asset management, fleet management, smart metering, remote patient monitoring e via dicendo.

 

"Gli oggetti connessi rivoluzioneranno la nostra vita lavorativa e privata. Il mercato IoT europeo promette una crescita veloce con un CAGR 2013-2018 del 21,3%, superiore quindi a quella del mercato mondiale, grazie alla diffusa consapevolezza ambientale e a una forte propensione alla sperimentazione delle aziende pubbliche e private”, sottolinea Daniela Rao, TLC Research & Consulting Director di IDC Italia. “Questa evoluzione in Italia sarà guidata dalle aziende che per prime saranno in grado di integrare competenze diverse, offrendo nuovi servizi e nuove forme di interazione con i clienti”.

 

Non a caso Idc vede il mercato IoT espandersi a ritmi impressionanti. A livello mondiale, questa rivoluzione implica una profonda trasformazione dei processi produttivi e una progressiva convergenza fra il sistema industriale, le tecnologie ICT e le infrastrutture di comunicazione.

 

Secondo IDC, nei prossimi anni device, sensori, applicazioni e data center dialogheranno sempre di più in un ambiente tecnologico eterogeneo, dove l’evoluzione sarà guidata dalla capacità di sperimentare e collaborare delle aziende più innovative. Tanto è il potenziale che solo il futuro ci svelerà quanti e quali altri esempi di applicazioni e casi d’uso le aziende sapranno creare per connettere e automatizzare i processi aziendali a favore dei propri clienti e dipendenti.

See on Scoop.itaugmented world