Eyenfluence, navigare il web con gli occhi

Controllare il monitor di un computer attraverso il movimento degli occhi. Ecco l’idea di una startup americana
E se potessi controllare il monitor di un computer col movimento degli occhi? Questa è l’idea di Eyenfluence, una startup della Silicon Valley impegnata nella realizzazione di tecnologie per la navigazione a mani libere.

Il team ha lavorato a lungo su dei prototipi, testandoli con occhiali per la realtà aumentata e videocamere che riescono a percepire dove si sta guardando in qualsiasi momento. Gli utenti potranno cliccare sulle icone semplicemente con uno sguardo.
L’azienda ha presentato questa nuova tecnologia dimostrando in un video come potrà essere utilizzata in diversi campi, dallo shopping online alla scrittura (gli eye-message).

La tecnologia “si muove alla velocità del pensiero”, ha detto Jim Marggraff, fondatore e Ceo dell’azienda. A differenza di molte altre tecnologie basate sull’eye-tracking, Eyenfluence non funziona strizzando gli occhi o facendo occhiolini, ma semplicemente guardando. Una vera e propria connessione “occhio-cervello”.
Eyenfluence intende collaborare con i brand più importanti, in modo da integrare la propria tecnologia ai prodotti di imminente uscita.

Sebbene stia ancora selezionando i progetti migliori, Marggraff ha rivelato che la tecnologia Eyenfluence potrebbe integrarsi con sistemi per la realtà aumentata o per la realtà virtuale. Secondo le sue previsioni, Eyenfluence potrà avere applicazioni commerciali, ma anche essere destinato agli utenti di qualsiasi tipologia, dai lavoratori “senza scrivania” ai pazienti negli ospedali.

Sourced through Scoop.it from: Fastweb.it

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Hololens sugli aerei della Japan Airlines

Microsoft ha stretto un accordo con Japan Airlines; la compagnia aerea utilizzerà Hololens per la formazione dei suoi team di meccanici ed ingegneri.

Microsoft, durante il Worldwide Partner Conference (WPC 2016), ha mostrato come il suo visore per la realtà aumentata, l’Hololens, possa essere utilizzato all’interno delle attività delle altre aziende rivoluzionandone le operazioni di lavoro di ogni giorno. La casa di Redmond ha anche stretto un accordo di collaborazione con Japan Airlines per portare l’utilizzo di Hololens all’interno del team di ingegneri e meccanici che lavorano alla manutenzione della flotta aera della compagnia composta da ben 170 velivoli.

Microsoft spera che Hololens possa servire ad aiutare ad a migliorare la preparazione del team di ingegneri e di meccanici e contestualmente aiutare nel loro apprendistato tutti coloro che vogliono diventare piloti. Koji Hayamizu, senior director della compagnia aerea, ha evidenziato come l’uso di Hololens possa non solo portare miglioramenti ai processi di formazione ma anche contribuire alla sicurezza delle loro attività che è poi l’obiettivo più importante per ogni compagnia aera. Japan Airlines ha sviluppato due programmi per fornire una formazione supplementare per la sua squadra di manutenzione della flotta utilizzando HoloLens.

Grazie a Hololens, ingegneri e meccanici potranno studiare come se stessero lavorando su di un motore reale o all’interno della cabina di pilotaggio. I motori, infatti, sono rappresentati realisticamente ed il personale potrà estrarre ed analizzare le componenti come si stesse operando su di un vero propulsore di un aereo. In futuro, inoltre, sarà possibile portare interi aerei durante le simulazioni per lo studio.

Al WPC 2016, Microsoft ha offerto un assaggio di come Japan Airlines stia utilizzando HoloLens per le sue necessità. In particolare è stata mostrata una simulazione in cui era possibile interagire attraverso il visore all’interno di un motore a reazione. Motore che poteva essere scalato dimensionalmente sino alle sue fattezze reali per poter esplorare ogni suo componente consentendo a ingegneri e meccanici di visualizzare con maggiore chiarezza ogni dettaglio.

Hololens, dunque, mostra un potenziale enorme per le attività professionali dove in futuro potrebbe diventare il vero baricentro di moltissime operazioni, migliorando la produttività e l’efficienza di molti team di lavoro.

 

Sourced through Scoop.it from: Webnews.it

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Eyefluence shows us how we’ll be able to navigate screens with our eyes

What if you could control a computer screen with just your eyes? Well that’s the vision of Eyefluence, a Silicon Valley-based startup that is working on technology for hands-free navigation.

The team has been working on prototypes, testing it out with augmented reality glasses equipped with cameras that can assess where you’re looking at any given time. Users can click on icons with a glance. The super secretive team gave us an early look at their technology, demonstrating in the above video how it could be used for everything from online shopping to texting. (They call it eye-messages, ha). The technology “moves as fast as you can think,” said Jim Marggraff, founder and CEO.

He said that unlike some of the other eye-tracking technology, Eyefluence works “without winking and without waiting.” It is their emphasis on biomechanics which they think will set them apart. Eyefluence claims they have the first user interface based on the “eye-brain connection.”

Eyefluence is said to be working with big brands to integrate their technology into upcoming products, but they are reluctant to share where or when. “We are working with the major manufacturers of head-mounted display devices,” is all Marggraff could say about the augmented reality and virtual reality integrations. Marggraff predicts that there will be both consumer and commercial applications. He estimates that there are 40 million “deskless workers” and sees use cases for everything from construction to a hospital operating room.

Related Articles Eyefluence’s Eye-Tracking Interface Lets You Navigate Virtual Reality Hands-Free Eyefluence Eye Interaction System Emerges From Stealth With $14 Million Investment But some of this may sound familiar to those who heard the early promises of Google Glass, which struggled to gain significant traction. Other smart glasses have debuted with little fanfare. It is also a competitive landscape.

While their technology isn’t quite the same as Eyefluence’s, Vuzix and Tobii are amongst the many companies working on hands-free navigation. The team has raised over $21 million in fundraising from Intel Capital, Motorola Solutions and others.

 

Sourced through Scoop.it from: TechCrunch

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Let’s Be Evil: trailer dello sci-fi thriller in Realtà Aumentata

Nel nuovo sci-fi thriller Let’s Be Evil, tre adulti vengono assunti per supervisionare un programma di apprendimento avanzato per bambini dotati. Per vivere al meglio la loro educazione, i bambini indossano occhiali per la Realtà Aumentata.

Presto questo esperimento, però, prende pieghe disastrose negli alloggi sotteranei dove sono ospitati i bambini. Il film è stato presentato allo Slamdance Festival a Park City (Utah) a gennaio di quest’anno.

Questo nuovo sci-fi thriller sembra avere la giusta dose di ansia. L’uso degli occhiali AR è un buon pretesto per mostrare il film allo spettatore in prima persona, per farlo sentire parte del pericolo. Le potenzialità sono molte, speriamo che l’occasione venga colta nel modo giusto. Il film è diretto da Martin Owen.

Nel cast troviamo Elizabeth Morris, Elliot James Langridge, Kara Tointon e Isabelle Allen. Let’s Be Evil sarà pubblicato in cinema selezionati, in Video on-demand e su alcune piattaforme digitali a partire dal 5 agosto.

 

Sourced through Scoop.it from: Cinematographe.it

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Cyborg umani prossimi venturi

Intelligenza artificiale, tecnologia e neuroscienze, super computer, arti artificiali, tutto questo sta cambiando il nostro modo di percepire e comprendere la realtà. I progressi in questi settori sono a velocità crescente. E tutto questo spiana la strada alla fusione dell’uomo con la macchina: alla creazione di cyborg dotati di una maggiore gamma di competenze oltre a quelle “normali” umane.

Gli scienziati prevedono che nei prossimi cinquant’anni l’intelligenza dei robot supererà quella umana. Ma qual’ è la differenza tra cyborg e robot? Se cerchiamo il termine in Rete troviamo: Il termine cyborg o organismo cibernetico (anche organismo bionico) indica l’unione omeostatica (cioè la capacità degli organismi viventi di mantenere un equilibrio interno pur nel variare delle condizioni esterne) costituita da elementi artificiali e un organismo biologico.

Il termine è nato nell’ambito della medicina e della bionica, pur avendo avuto maggior successo nell’immaginario fantascientifico. Se pensiamo ai progressi sopracitati delle tecnologie applicate alle protesi e agli organi artificiali, i contorni tra tra essere umano e cyborg appaiono sempre più attenuati.

 

Prendiamo ad esempio il guanto sensorizzato (vedi immagine) sviluppato presso l’Università di Tor Vergata dal gruppo “Hiteg” (http://www.hiteg.uniroma2.it/) guidato dal prof. Giovanni Saggio, che misura i movimenti naturali della mano di un operatore e li replica fedelmente tramite una mano robotica. Quest’ultima può applicare forze anche molto superiori a quelle esercitabili da una mano umana e può compiere movimenti manuali perfezionati alla manualità operativa, risparmiando tempo e ottimizzando energia.

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Quando si parla di robot, il termine indica una qualsiasi macchina in grado di svolgere più o meno indipendente un lavoro al posto dell’uomo. Il robot è quindi una macchina che svolge una funzione prima operata dall’uomo, e nel caso che quest’ultimo avesse sembianze umane nei movimenti e nella forma, allora viene definito come androide.

Come si vede il cyborg è ben diverso dal concetto di robot e di androide. Nel cyborg abbiamo la fusione e la combinazione tra umano e tecnologico.

Ci sono cyborg che possono vedere il colore ascoltando il suono; altri hanno la capacità di rilevare i campi magnetici; alcuni sono dotate di teleobiettivi per aumentare la loro visione o computer impiantati per monitorare il loro cuore, o per comunicare con un altro computer o per manipolare un braccio robotico come abbiamo visto sopra. E non abbiamo ancora sottolineato l’enorme sviluppo che sta avendo l’intelligenza artificiale. Tutto questo sta accadendo ora e non si può più chiamarla fantascienza.

 

I progressi nella robotica, nell’intelligenza artificiale, nelle neuroscienze, nell’ ingegneria dei materiali, mettono in condizione gli scienziati di creare macchine intelligenti con sofisticate funzionalità simili se non superiori, a quelle umane.

Non è azzardato immaginare che la fusione e la combinazione di così tanta e “intelligente” tecnologia con l’essere umano, compresi i dispositivi di elaborazione impiantati all’interno nel cervello stesso, trasformerà l’uomo da essere biologico in uno basato sulla tecnologia, in grado di evolversi secondo le leggi della tecnologia, più che secondo le leggi di evoluzione biologica.

 

Tuttavia i cyborg, già da ora, ci mettono davanti a precise responsabilità politiche affinchè si possa agire per creare una società giusta ed equa in grado di proteggere le libertà delle diverse forme di vita che emergeranno nel 21° secolo.

 

Sarà un processo graduale e inevitabile. Ma non così graduale da richiedere chissà quanti secoli, ma in tutta la probabilità sarà qualcosa che accadrà in questo secolo o all’inizio del prossimo.

 

Sourced through Scoop.it from: Caosmanagement.it

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