Apple Wins a Patent for Next-Gen Indoor Mapping Technology based on Visual Inertial Navigation

The U.S. Patent and Trademark Office officially published a series of 46 newly granted patents for Apple Inc. today. In this particular report we cover intellectual property that Apple had acquired from Flyby Media Inc. Regents of the University of Minnesota that has now become a granted patent. The patent titled “Visual-Based Inertial Navigation” covers indoor mapping services. The technology supplements and compliments that which Apple acquired from startup WiFiSLAM back in 2013. The patent covers indoor mapping being communicated on a smartphone or VR headset using VR techniques and unique guidance Virtual Path Indicators that are presented in our cover graphic. The accuracy of inertial navigation is down to mere centimeters.

Today’s patent notes that “Visual-based inertial navigation systems rely on information obtained from images and inertial measuring devices in order to achieve localization and/or mapping. Since visual-based inertial navigation systems do not require signals from GPS or cell towers, such systems may be used indoors where GPS and cell signals cannot reach or are unavailable due to interference.

Furthermore, visual-based inertial navigation systems enable very high position accuracy, e.g., on the order of centimeters. However, visual-based inertial navigation systems are typically computationally intensive as they need to process large amounts of image data acquired from an image detector, such as a camera, and inertial readings generated by an inertial measurement unit (IMU), all in real-time. In addition, to achieve highly accurate measurements of position, a history of information related to previous poses (positions and orientations), inertial measurements and image features is typically stored, thus requiring devices to use a substantial amount of memory and consequently large computation time to process this information.”

Today’s granted patent improves on inertial navigation systems that could be used on a future iOS device and/or virtual reality headset which Apple is reportedly working on.

Apple’s patent FIG. 1 noted below is a schematic illustrating a floor plan overlaid with a path 10 computed by an electronic computing device having a visual-based inertial navigation system configured according to the present disclosure.

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The floor plan noted above is an overview of a hardware store (think Home hardware) including the different sections (e.g., plumbing section, tools and hardware section, etc.), where the shaded regions represent shelves and the white regions represent the aisles and other areas of the store in which a customer may move.

The device may be a portable electronic computing device (e.g., a camera phone, smartphone, smart glasses, a head mounted display, or a surveying device) that records images as the person moves through the store.

The portable electronic computing device also includes an inertial measurement unit (IMU) having components (e.g., accelerometer(s) and gyroscope(s)) that record inertial data such as linear acceleration and angular velocity of the device. During recording of the images and inertial data, the visual-based inertial navigation system calculates and stores estimates of the state of the computing device relative to a starting point, a process commonly referred to as “dead reckoning.” The positions may be used to compute the path 10, which is stored in memory of the device and/or overlaid on an image of the floor plan, as shown in FIG. 1, and which can be output to a display for a user to view.

Apple’s patent FIG. 10 noted below is an example of an image output by a display of a device that includes a visual-based inertial navigation system, in which a virtual arrow is overlaid on the image.

In Apple’s patent FIG. 11 noted below we’re able to see an example of an image output by a display of a device that includes a visual-based inertial navigation system, in which a virtual path is overlaid on the image.

Apple’s granted patent 9,424,647 was originally filed in Q3 2013 and published today by the US Patent and Trademark Office. Considering this is an acquired patent, it’s unknown what aspects are being considered for future use. To review the invention, click here. Noted below is the original patent application noting “Flyby Media, Inc.”

I noted in a report posted back in January titled “Apple’s ‘Secret’ VR Team isn’t that Secret Anymore” that Apple’s latest acquisition in the area of VR was Flyby Media, an augmented reality start-up that lets mobile devices ‘see’ the world around them. Flyby’s team had worked closely with Google in developing software for its 3D positioning technology Project Tango.” Interestingly enough, the key technology behind the original Project Tango was from PrimeSense now owned by Apple.

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24.000 tecnici di ascensori faranno manutenzione grazie a Hololens

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Quello della realtà aumentata è un tema di particolare interesse per Microsoft: l’azienda ha incentrato i propri sforzi a riguardo nel progetto Hololens ma sino ad ora sono mancate implementazioni di business su larga scala che prevedessero l’utilizzo di questa soluzione su larga scala.

Il primo passaggio in questa direzione è però avvenuto, grazie all’importante accordo sottoscritto con il gruppo tedesco Thyssenkrupp. L’azienda è impegnata, tra i vari servizi, nello sviluppo e nella manutenzione degli ascensori a livello mondiale, mercato che vede una base installata di circa 12 milioni di impianti che trasportano ogni giorno oltre 1 miliardo di persone.

Saranno circa 24.000 i tecnici Thyssenkrupp che avranno a disposizione anche Hololens quale strumento di lavoro a loro disposizione per l’attività giornaliera di ispezione e riparazione di impianti ascensore. In particolare l’utilizzo di Hololens permetterà di visualizzare e identificare eventuali problemi prima di intervenire fisicamente sull’impianto, potendo eseguire videochiamate via Skype ad un collega in remoto mantenendo le mani libere. Non solo: i due partecipanti alla call potranno condividere tra di loro istruzioni di tipo olografico, utili pe risolvere in tempi più brevi i problemi evidenziati e chiudere nei tempi prestabiliti l’intervento di manutenzione.

Il sistema si poggia su MAX, il software di servizio sviluppato internamente da Thyssenkrupp grazie proprio alla collaborazione con Microsoft. MAX è basato su un approccio, ovviamente di tipo cloud, incentrato sulla piattaforma Microsoft Azure: i dati di funzionamento degli impianti ascensore vengono costantemente monitorati così da evidenziare immediatamente l’insorgenza di eventuali malfunzionamenti. L’integrazione con Hololens permette al tecnico manutentore di intervenire in tempi più rapidi, con il termine delle operazioni che giunge sino a 4 volte prima che in precedenza secondo i dati divulgati da Microsoft.

https://youtu.be/8OWhGiyR4Ns

Quello con Thyssenkrupp è il primo accordo che vede l’utilizzo di Hololens su larga scala in un’attività di business. Al pari di quanto si verifica con i visori per la realtà virtuale anche il contesto della realtà aumentata viene più frequentemente associato al mondo del gaming e dell’intrattenimento ma è implementato nelle attività di business che può trovare maggiore spazio di diffusione portando positive ricadute su alcune attività svolte ogni giorno.

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Realtà aumentata e tecnologie indossabili: ingredienti base per Industria 4.0 e IoT

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Il paradigma è cambiato: non è più necessario cercare le informazioni, sono esse che ci trovano grazie all’IoT e a nuovi dispositivi come gli smartglass Epson Moverio

UXCON16, organizzata da SketchIn, società di consulenza strategica, è la conferenza che offre alle aziende un’occasione di confronto sul futuro del business e non solo. Al suo interno, sarà Mauro Rubin, uno dei massimi esperti italiani di realtà aumentata, a illustrare, insieme ad Epson, le nuove frontiere dell’industria. La conferenza si terrà il 30 settembre a Brescia all’interno della manifestazione Supernova e durante il suo intervento, Rubin spiegherà come i nuovi trend e le tecnologie più innovative stiano trasformando radicalmente lo scenario industriale; insieme a lui, la responsabile Visual Instruments di Epson Italia, Carla Conca, illustrerà come gli smartglass Moverio siano fra i protagonisti di questa rivoluzione.

In particolare, ciò che spinge l’innovazione è un ecosistema in cui una nuova generazione di software adattabili può percepire l’ambiente e collegare l’utente con lo spazio circostante, riconoscendo eventi rilevanti e fornendo previsioni sulle esigenze future. E’ quello che si chiama Context Computing Ecosystem e che sta cambiando rapidamente il paradigma di interazione tra utente e informazioni.

“L’informazione – afferma Mauro Rubin, presidente di JoinPad e Moverio Evangelist di Epson Italia – deve raggiungere l’utente nel posto giusto, al momento giusto, per il giusto scopo. Realtà aumentata e dispositivi indossabili come gli smartglass Epson Moverio sono i punti chiave di questo sistema: approfittare di questi strumenti è fondamentale per lo sviluppo di strategie e per raggiungere nuove opportunità di business.”

Un nuovo approccio al software: più dati significherà maggior valore per le aziende

Oggi ci troviamo in un momento in cui sta avvenendo un cambiamento netto nello scenario industriale: sta nascendo una nuova generazione di software che si adatta al contesto in modo completamente nuovo rispetto ai software di vecchia generazione, poiché percepisce l’ambiente circostante e fornisce importanti dati come la posizione di un oggetto, il luogo in cui si trova, la sua forma e molto altro. Questi software producono una quantità di nuove informazioni che permettono di cambiare le carte in tavola nei processi industriali, poiché offrono un importante miglioramento sui processi facendo risparmiare soldi e tempo nella produzione, nella logistica, nella manutenzione: essendo adattabili, questi software possono essere utilizzati in diversi ambienti a seconda delle esigenze, offrendo un nuovo pattern di dati che può essere integrato con i vecchi software per una gestione completa del lavoro.

“La rivoluzione è già in atto”, spiega Rubin. “Sta alle aziende decidere se adottare per prime queste soluzioni, con il vantaggio di essere “pionieri” rispetto ai competitor. Non va inoltre sottovalutato l’aspetto patrimoniale, poiché il valore dei dati generati da questi software sta per essere capitalizzato da nuove normative e potrà essere presto messo a bilancio dalle società, senza contare il ritorno di investimento immediato offerto dalla semplificazione dei processi.”

Epson Moverio, gli smartglass che fanno la differenza

L’uso della realtà aumentata e dell’Internet of Things nel settore industriale è già una realtà. Molte importanti aziende del settore energetico, manifatturiero, petrolchimico e logistico stanno già implementando progetti che si basano sulla realtà aumentata e sull’IoT, grazie ad Epson che offre la più ricca gamma di occhiali intelligenti sul mercato: i diversi modelli, adattabili alle più svariate esigenze, permettono di fruire rapidamente delle informazioni per semplificare e ottimizzare i processi industriali.

Sourced through Scoop.it from: datamanager.it

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Parabrezza a “realtà aumentata” brevettato da Honda

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Parabrezza a “realtà aumentata” che mostrano al conducente anche ciò che fuori dal suo campo visivo. Basandosi sulla tecnologia dell’ Head-Up Display (HUD), Honda ha brevettato un sistema capace di rilevare i pedoni anche al di fuori del campo visivo del conducente, proiettandone la posizione sul parabrezza attraverso l’HUD. Il sistema riuscirebbe quindi a proiettare sul parabrezza anche la visione laterale, rendendo superflui i finestrini.

Un altro brevetto di Honda consentirebbe invece di visualizzare sul proprio parabrezza, tramite la tecnologia di comunicazione V2V (Vehicle-toVehicle) associata a quella HUD, l’icona delle auto che ci precedono, segnalando posizione e status del veicolo di testa. Il sistema renderebbe quindi possibile una sorta di vista attraverso i parabrezza delle altre auto, segnalando ad esempio se l’auto in prima fila e se si sta fermando, avvisando in anticipo i guidatori che la precedono.

In futuro dovremmo quindi aspettarci parabrezza estremamente evoluti, molto più simili a display digitali che a semplici cristalli.

Sourced through Scoop.it from: carrozzeria.it

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Il futuro dell’infermieristica è adesso: 7 modi in cui Microsoft HoloLens trasformerà l’assistenza

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Non è più fantascienza, il primo computer olografico è già realtà e non c’è limite alle cose che l’intelligenza artificiale potrà realizzare in un futuro sempre più “prossimo” al presente. Ma per il momento limitiamoci al modo in cui Microsoft HoloLens potrà modificare la professione infermieristica e le cure ai pazienti.

Sono sempre di più i colossi dell’informatica che investono in intelligenza artificiale e salute, IBM con Watson Health è già balzato agli onori della cronaca in queste ultime settimane, per essere riuscito nel difficile compito di diagnosticare un raro caso di leucemia ad una donna del sol levante e nell’aver proposto contestualmente la terapia più appropriata.

Anche Apple ha già realizzato apparecchi medicali sofisticati, dei veri e propri moduli aggiuntivi (Skinvision) per i propri iPhone, che riescono a trasformare un semplice smartphone in un apparecchio in grado di rilevare un melanoma, con un margine di errore inferiore al 10 %, ed inferiore anche rispetto al margine di errore di un bravo dermatologo.

Microsoft Hololens sarà di grande aiuto nel realizzare:

Formazione infermieristica:
HoloLens consentirà di fare formazione come mai fatto prima. Dallo studio del corpo umano alla dissezione dei cadaveri (negli USA è, anche così, che gli studenti di infermieristica studiano l’anatomia e la fisiologia). La realtà virtuale permetterà di simulare infiniti scenari di assistenza. Alcune abilità, come imparare ad inserire un sondino naso gastrico o un catetere vescicale, posizionare un PICC line potranno essere acquisite virtualmente, con l’aiuto dei docenti che passo dopo passo potranno far da guida, grazie a ciò che vedranno attraverso le lenti dei loro studenti.

Formazione per i disastri:
HoloLens creando scenari realistici darà modo agli infermieri di esercitarsi nel dare una risposta concreta in caso di disastri come un terremoto, attacchi terroristici, disastri aerei o di vario tipo.
Telemedicina: il modo in cui gli infermieri hanno sempre inteso la telemedicina non avrà più senso di esistere. Non più paziente ed infermiere dietro ad uno schermo, con la propria visione del mondo che li circonda. Con HoloLens sarà possibile per l’infermiere interagire con il paziente nel suo ambiente in maniera assai realistica.

Risposta alle emergenze:
chiamare il 911 o l’equivalente italiano del 118 o 112 potrà voler dire per i soccorritori vedere immediatamente la situazione. Quando ogni minuto conta, HoloLens permetterà ai clinici di dare le giuste indicazioni, in attesa del loro arrivo.

Favorire la comprensione:
i pazienti potranno usare HoloLens per esprimere se stessi. Uno schizofrenico potrà rendere il suo mondo interiore e lasciare che un infermiere veda lo struggimento che prova e le immagini terribili che visualizza e senta le voci agghiaccianti, sviluppando un modo di dare assistenza realmente empatico.

Educazione al paziente:
HoloLens consentirà agli infermieri di educare con efficacia ed in maniera personalizzata i propri pazienti. Insegnare ad un bambino ad utilizzare il proprio spray diventerà più semplice e divertente. Spiegare in maniera semplice le procedure sarà altrettanto facile. La comunicazione efficace e la visualizzazione di ciò che accadrà renderà il paziente più compliante e saranno migliori gli esiti di cura.

Protesi personalizzate:
Le protesi del futuro potranno essere fatte su misura utilizzando questa tecnologia, che sarà la base per la realizzazione delle stesse, grazie a stampanti 3D.
Questo percorso appena cominciato, nel futuro prossimo della tecnologia, sarà sempre più al servizio dell’assistenza e gli infermieri sapranno certamente farne un buon uso.

Se la tecnologia e l’intelligenza artificiale verranno messe al servizio dell’assistenza per migliorare l’erogazione delle cure, non c’è limite alle cose che potremmo riuscire a fare, mi auguro semplicemente che non sostituiscano mai l’autenticità di un rapporto, quello tra paziente-infermiere, che è ciò che rende il nostro lavoro non soltanto un lavoro, ma un gran bel lavoro.

Sourced through Scoop.it from: nursetimes.org

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