Intel: nel 2014 i portatili avranno telecamere in stile Kinect
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Nel 2014 i computer portatili che andrete ad acquistare potrebbero essere dotati di camera in stile Kinect. Ad annunciarlo è stata Intel, durante la sua Intel Developer Conference 2013. aranno ASUS, DELL, HP e Lenovo le prime ad inserire telecamere 3D all’interno dei propri computer, questo a partire dalla seconda metà del 2014.
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Realtà Aumentata per la collettiva “Muri e divisioni”. Macerata Opera Festival 2013
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Giuseppe Verdi in Realtà aumentata per la collettiva d’arte Muri e Divisioni
La mostra “Muri e divisioni” è visitabile fino al 29 settembre 2013 nei locali della Galleria Galeotti a Macerata. Collettiva d’arte che rientra nel programma della 49° stagione lirica del Macerata Opera Festival è promossa e organizzata da Adam Accademia, in collaborazione con l’Associazione Sferisterio e il Comune di Macerata.
“Muri e divisioni” è anche il titolo del Macerata Opera Festival 2013, per celebrare il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, attraverso Nabucco e Il Trovatore. Giuseppe Verdi in realtà aumentata è un’esperienza multisensoriale di fruizione delle opere artistiche esposte. Si tratta di installazioni sonore su sette quadri esposti. La realtà aumentata si attiva attraverso un dispositivo mobile e un’applicazione gratuita. Questo tipo di esperienza permette di rivelare elementi non immediatamente visibili.
Sono due i percorsi musicali possibili all’interno della Galleria:
1. Dio di Giuda, S’appressan gl’istanti e Va pensiero dal Nabucco
2. Di quella pira, Tacea la notte placida, Terzetto Anima mia! e Stride la vampa dal Trovatore.
Questi accrescono sette delle opere in mostra degli artisti: S. Breccia, H. Chavar, Dorian X, G. Gattari, L. Simoncini, M. Temperini e Tomas.
La mostra è aperta fino al 29 settembre 2013 nei seguenti giorni e orari:
Martedì, mercoledì, giovedì dalle 17 alle 20 – venerdì, sabato, domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
La performance di realtà aumentata è stata ideata e realizzata da Giuliana Guazzaroni (AR researcher) e Mirco Compagno (AR technoscientific researcher) per Adam.
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Big Data, quali implicazioni per l’ecommerce.
L’eCommerce è un degli ambiti in cui i Big Data risultano essere più strumentali allo sviluppo del business. Perché sono importanti e come stanno rimodellando il settore? Ne parla Luca Collacciani, Regional Manager di Akamai.
Nei prossimi anni, è lecito pensare che il cittadino medio sarà dotato di almeno 5 dispositivi connessi: Smartphone, PC, tablet, console portatili e persino elettrodomestici. Mentre aumentano le possibilità di connessione alla rete, aumenta anche l’orda di dati generati dai molteplici comportamenti dei consumatori.
Saranno proprio i Big Data a influenzare e definire le modalità con cui l’azienda sceglierà di interagire con il suo pubblico.
Obiettivo di ciascun brand sarà quello di essere rintracciabile sempre e ovunque e far vivere ai propri clienti e un’esperienza online ineccepibile, tagliata sulle esigenze dettate dal dispositivo utilizzato, dalla location, dal tipo di browser e dai bisogni stessi del consumatore.
Questo è ciò che, in Akamai, chiamiamo Situational Performance, e che crediamo rappresenti una vera svolta nella fruizione del web: ciò che si offre non è un semplice sito ma una vera e propria esperienza.
Qualunque sia la circostanza, requisito fondamentale per l’utente è un accesso veloce e senza problemi che consenta la navigazione di un sito dove, come e quando lo si desideri, nella cucina di casa propria così come all’interno di uno store: in un futuro non troppo lontano, non è da escludere che gli acquirenti potranno ricevere sul loro cellulare un coupon digitale personalizzato a seconda del reparto in cui si trovano, ad esempio.
Ad oggi, perseguire una strategia che raggiunga un target preciso al momento giusto e attraverso il canale più appropriato diventa imprescindibile per ogni business. Per non essere travolte dalle impressionanti quantità di dati generate dai consumatori, le aziende non solo devono comprendere il potenziale che i Big Data dimostrano di avere su più fronti ma devono saperlo sfruttare per processi di decision-making più informati e accurati che permetteranno loro di trarre il massimo vantaggio da un mondo sempre più iperconnesso.
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Editoria, New York Times torna in attivo con gli abbonamenti digitali
La “vecchia signora in grigio” torna in attivo: gli abbonamenti digitali spingono in nero i conti del New York Times, nonostante il calo inesorabile degli introiti pubblicitari. Nel secondo trimestre il giornale ha registrato un utile di 20,1 milioni di dollari. A puntare sull’online è anche il magnate Rubert Murdoch
La “vecchia signora in grigio” torna in attivo: gli abbonamenti digitali spingono in nero i conti del New York Times, nonostante il calo inesorabile degli introiti pubblicitari. Nel secondo trimestre del 2013, il giornale newyorkese ha registrato un utile netto di 20,1 milioni di dollari – pari a 13 centesimi per azione – contro la perdita di 87,6 milioni di dollari – meno 58 centesimi per azione – nello stesso periodo dello scorso anno. Il fatturato invece è calato dello 0,9% a 485,4 milioni di dollari. Complessivamente i ricavi generati dalla diffusione del giornale sono cresciuti dello 5,1%, ma il guadagno è stato in larga parte compensato dal calo delle entrate pubblicitarie, che hanno registrato un meno 5,8% (6,8% per quanto riguarda la carta stampata e 2,7% per il digitale).
A spingere in attivo i conti sono invece gli abbonamenti online: nel secondo trimestre 2013 sono cresciuti del 40%, pari a 738 mila unità (699 mila unità per Nyt e International Herald Tribune e 39 mila per Boston Globe). “Stiamo facendo progressi e le nostre iniziative strategiche di crescita sono sulla buona strada”, ha detto l’amministratore delegato Mark Thompson, precisando che “i risultati riflettono la continua evoluzione delle iniziative digitali, l’attenzione alla gestione dei costi e il moderato calo delle entrate pubblicitarie”. Il New York Times continua ad evolversi cercando nuovi modi per far soldi. Ora sta lavorando a nuovi prodotti digitali: prevede di lanciare una offerta per abbonamenti online a basso prezzo che si chiamerà “need to know”, bisogno di sapere, e punterà sul settore alimentare con più attenzione alle notizie sul cibo.
A puntare sul digitale è anche il magnate Rupert Murdoch. Da oggi infatti la versione online del The Sun è a pagamento: si chiama ‘Sun+’ e costa due sterline a settimana. Murdoch aveva annunciato la decisione lo scorso marzo, spiegando che i costi della versione gratuita non potevano più essere sostenuti.
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