Lo shopping experience in realtà aumentata diventa social

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La realtà aumentata usata nel camerino virtuale diventa l’asso nella manica di tutti i retailer che vogliono offrire ai propri clienti una customer experience innovativa e coinvolgente. Per ottimizzare la gestione del Crm e aumentare le vendite in negozio le nuove tecnologie sono in grado di offrire spunti sempre più interessanti. Le virtual fitting room spopoleranno tra chi ama fare shopping, con un tocco social, ma decisamente avanzato.

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Il camerino virtuale rappresenta senza dubbio una delle novità più interessanti per tutti i negozi di moda che vogliano stupire i propri clienti con un servizio inaspettato. Reply, per esempio, ha da poco presentato una virtual fitting room che permette di cimentarsi in innumerevoli cambi d’abito senza il fastidio di doversi davvero svestire e rivestire ogni volta. La chiave tecnologica del nuovo camerino virtuale viene dall’entertaiment: si tratta infatti di una telecamera XBox Kinect modificata e dotata di uno schermo Tv che funge da specchio a figura intera. L’abbigliamento, scelto con un semplice gesto da un apposito menu, viene sovrapposto virtualmente alla figura del cliente con un risultato del tutto naturale. Questo magic mirror rispetta le forme e i movimenti del corpo e il risultato è esattamente quello che si otterrebbe davanti a uno specchio reale (da qualsiasi angolazione).

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Sostenersi con il digitale.

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Antonio Tombolini vive nel business dell’editoria e ha appena sollevato domande interessanti sul futuro sostenibile delle attività digitali. 

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Da tanti secoli abbiamo superato i limiti del baratto e paghiamo i beni con il denaro. Il prezzo è un segnale, almeno così ci dicono i libri di economia, che informa il pubblico sull’allocazione dei beni sul mercato. Tali informazioni possono indicare la qualità, la scarsità, il posizionamento comparato, lo status symbol e tanto altro.

Il prezzo di 99 centesimi è però troppo alto per un ebook di nessuna qualità; così come è troppo basso per chi ha speso tempo per studiare, produrre, curare (il “packaging”) e distribuire l’opera che si deve confrontare, e spesso confondere, con tutti gli altri.

Pagare sembra una compensazione per giustizia morale nei confronti dell’autore più che un’azione di mercato, che ora infatti fallisce. Se tutto questo è confermato, vuol dire che l’incentivo a pagare è cambiato, e ci saranno enormi conseguenze.

 

Nel Novecento con la nascita dell’industria dei media, e in particolare con la televisione, paghiamo anche con il tempo della nostra attenzione, che viene rivenduto alle agenzie pubblicitarie.

Negli ultimi decenni si è aperta l’era dell’informazione, dove Internet è la regina, nella quale oltre al denaro e al tempo condividiamo informazioni che riguardano i nostri interessi. Vere miniere d’oro i cosiddetti Big Data, almeno per coloro che sanno utilizzarli.

 

L’era digitale, che si sta stratificando sopra l’era materiale, ora la governa. Stratificati nel senso che c’è qualcuno ben connesso con gli altri e con gli oggetti che determineranno rivoluzioni sociali ed economiche. (Alcuni, che per mancanza di accesso o per ritrosia culturale restano nell’era materiale, chiamano “crisi” questi momenti di digital divide.) In altre parole i vantaggi sono esponenziali, vediamoli espressi in due modelli più concreti:

– a fiducia condivisa io, cliente, ho fiducia in quello che tu, altro cliente, commenti dopo averlo comprato.

– a valore condiviso io, cliente, acquistando un bene di rete, da te usato, ne aumento il valore, sia mio che tuo. Es. l’informazione.

 

In pratica abbiamo introdotto nella catena del valore la Rete, quindi alla fine il servizio prodotto conterrà più informazioni; da una forma intensiva (pochi contatti ma molto intensi) a una forma estensiva (tante lasche interazioni). Sarà l’attività in rete delle persone a dare valore al servizio offerto e differenziarne il prezzo.

Torniamo ai basics: la globalizzazione e le innovazioni tecnologiche abbassano i costi di transazione, produzione e distribuzione.

Allora qual è la missione dell’azienda digitale?
Offrire contenuti di qualità.

Dove può aggiungere il suo valore?
Nella comunità dove favorisce la partecipazione.

 

Il fine è sempre quello di sostenersi (e innovare*) con tutto il mix che i consumatori sono disposti a dare: denaro, tempo e –last but not least- informazioni.

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Editoria: occhi puntati sul digitale.

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La risoluzione di sostegno al settore chiede il raggiungimento di intese tra editori e motori di ricerca per la corretta remunerazione dei contenuti. 

 

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“Soddisfazione” è stata espressa dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega all’Editoria e all’Attuazione del proramma, Giovanni Legnini, per l’approvazione, presso la I Commissione Affari Costituzionali del Senato, della risoluzione per la salvaguardia dell’editoria da lui stesso presentata alle commissione parlamentari competenti. Risoluzione che prevede, tra l’altro, misure a sostegno dell’innovazione tecnologica e multimediale.

 

Approvato a larga maggioranza con la sola astensione del M5S, il provvedimento impegna il governo ad adottare misure straordinarie per il rilancio del settore editoriale e sostenerne l’occupazione. Occhi puntati anche all’innovazione tecnologica, attraverso il rifinanziamento del credito agevolato per le imprese e gli incentivi fiscali dei contenuti digitali, nonché il sostegno a nuove imprese editoriali basate su progetti di innovazione multimediale.

 

Più tutele poi per la salvaguardia dei contenuti professionali e del diritto d’autore. Nella risoluzione, infatti, si chiede al governo di favorire un’intesa tra editori e motori di ricerca allo scopo di trovare forme adeguate di remunerazione per l’utilizzo dei contenuti editoriali online. Né sono escluse iniziative legislative ad hoc per la disciplina del diritto d’autore su Internet, con lo scopo di porre così fine al continuo saccheggio di contenuti.

“Si tratta di un atto di indirizzo molto importante – ha detto Legnini – che valorizzerò nel tavolo di confronto sull’editoria e nella definizione degli interventi da parte del governo volti a contrastare la crisi e a sostenere l’innovazione e il ricambio generazionale nel comparto. Ringrazio la presidente, Anna Finocchiaro, il relatore, Miguel Gotor, e tutti i gruppi parlamentari per il contributo offerto in un momento di crisi acuta dell’editoria italiana”.

 

Al momento dell’approvazione della risoluzione il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, ha commentato: “La grave crisi del mondo va affrontata urgentemente. Bisogna non solo garantire la sopravvivenza di molte importanti testate, ma soprattutto favorire la modernizzazione del mondo delle comunicazioni e tutelare il diritto d’autore contro la pirateria, che vede protagonisti anche grandi motori di ricerca. È giunto il momento – ha sottolineato – di iniziare a pagare ciò che si usa e rispettare il lavoro giornalistico. Riteniamo che oggi sia stato compiuto un significativo passo in avanti a garanzia del pluralismo dell’informazione”.

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Fipp World Magazine

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EDITORI DA TUTTO IL MONDO RIUNITI A ROMA TRA CARTA E DIGITALE
La 39esima edizione si terrà dal 23 al 25 settembre 2013

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Fipp (https://www.fippcongress.com/event/public/public_programme.aspx), l’associazione internazionale dei magazine presieduta da Chris Llewellyn, che riunisce gli editori e i gruppi di periodici di tutto il mondo, annuncia che la 39ª edizione del Fipp World Magazine Congress si terrà a Roma dal 23 al 25 settembre 2013.

 

L’evento internazionale offre ogni due anni a tutti i più importanti rappresentanti del mondo dei media l’occasione per incontrarsi e confrontarsi sullo stato del settore, condividendo esperienze e strategie per affrontare le sfide e sfruttare nuove opportunità. L’edizione 2013 vede già registrati i delegati di oltre 125 aziende provenienti da 35 Paesi.

 

L’apertura avrà luogo martedì 24 settembre presso l’Hotel Hilton Cavalieri di Roma. Ernesto Mauri, ad del Gruppo Mondadori, aprirà i lavori. Seguiranno due giorni con oltre 25 sessioni che prevedono le testimonianze di editori leader, gli interventi degli amministratori delegati delle principali aziende internazionali e panel con professionisti del settore sui temi di interesse per tutti gli operatori B2B e B2C.

 

In agenda incontri su: nuovi modelli di business, innovazione nel mondo dei media, potenzialità dell’editoria su tablet, il futuro della carta, misurazione e potere dell’audience, gestione dei contenuti su più piattaforme, il business del mobile, tendenze nei media digitali, sfide e opportunità della vendita integrata in un sistema multi-piattaforma, sviluppo dell’e-commerce per gli editori, sfruttamento dei database per creare valore, gestione del copyright, creatività ed eccellenza editoriale, futuro della pubblicità, trend e opportunità offerte dai social media, business dei contenuti, edicola digitale.

 

Sarà possibile seguire i lavori del congresso anche attraverso i profili ufficiali di Fipp sui principali social network:Twitter @FIPP_magazines e hashtag #FIPPCongress; Facebook www.facebook.com/FIPPmagazines e Linkedin FIPP.

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