La Sirenetta al cinema con la realtà aumentata

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A 14 anni dalla sua uscita originale, La Sirenetta torna ancora nei cinema: solo che questa volta, lo fa in una versione decisamente più “interattiva”; perché il grande classico Disney si ripresenta su grande schermo forte delle nuove tecnologie legate alla realtà aumentata. Si tratta di Second Screen Live, un’App per iPad che permette allo spettatore di interagire in tempo reale con il film.

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Il display del tablet di Apple, infatti, funzionerà proprio come un secondo schermo, dove gli utenti potranno visualizzare informazioni aggiuntive e funzionalità inedite basate sulla realtà aumentata, creando così il primo esempio di esperienza cinematografica interattiva. Al momento la proiezione de La Sirenetta con Second Screen Live è prevista solo in America, durante un evento unico che si svolgerà in differenti sale cinematografiche il prossimo 20 settembre; sotto, potete vedere il trailer.

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Basterà uno sguardo per scattare una foto

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Un laboratorio sudcoreano è riuscito a inserire un elettrodo flessibile e trasparente all’interno di una lente a contatto morbida, aprendo la strada a un futuro in cui le immagini saranno proiettate direttamente nei nostri occhi, e basterà uno sguardo per scattare una foto o scandire un documento.

 

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Per realizzare elettrodi trasparenti, i ricercatori dell’Unist (Ulsan National Institute of Science and Technology) guidati dal professor Jang-Ung Park hanno per prima cosa scartato l’ossido di stagno e iridio, costoso e troppo fragile. Rimanevano i nanotubi d’argento (filamenti monodimensionali) e il grafene (strati bidimensionali), due materiali promettenti, ma le cui irregolarità strutturali generano una resistenza elettrica elevata. Il problema è stato risolto creando un materiale ibrido grafene-nanotubi, in cui la corrente può trovare un percorso privo di forti resistenze, aggirando le aree in cui ogni singolo componente si opporrebbe al suo passaggio.

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Verso i computer “viventi” dotato di sensi ma con poco senso della privacy

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La metafora è elementare, fin troppo. I chip sono il cervello, sensori e touch screen sono il sistema nervoso, le telecamere gli occhi e il microfono le orecchie. Ecco il perceptual computing, l’evoluzione secondo Intel, del personal computer. 

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Quella del più grande produttore al mondo di chip non è una piattaforma o un prodotto ma una visione. Un computer che nasce dall’indagine sulle applicazioni delle percezioni umane nell’information technology. Vale a dire un computer vivente, affezionato, non più solo "personale" ma "percettivo". «Attualmente non c’è una relazione umana con il nostro laptop – spiega a Nova24 Paul Tapp, senior product manager di Perceptual Computing per Intel -. Siamo da sempre abituati ad aprire un portatile e interrogare database o usare motori di ricerca attraverso una tastiera e un mouse. Continueremo a farlo a lungo intendiamoci – tiene a precisare il manager di Santa Clara – ma la potenza dei processori, l’evoluzione degli algoritmi e i sensori possono trasformare il nostro pc in un compagno in grado di percepire le intenzioni degli utenti». Cioè? «Gli potremo parlare e lui non solo ascolterà e capirà ma saprà connettere i nostri input a alle informazioni che conoscerà di noi».

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La realtà aumentata applicata allo sport

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Per ora Google Glass è più un concetto che qualcosa di reale. Se ne parla spesso per dare un’idea di come cambierà il mondo quando le informazioni appariranno davanti ai nostri occhi e non dovremo neppure andarle a cercare.

Eppure la maggior parte delle demo viste finora sono grottesche: gente che indossa un brutto paio d’occhiali impegnata a fotografare e registra video a tutto spiano qualunque cosa, è il commento Tyler Hayes sul sito di Fast Company.

 

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Forse ora è uscito qualcosa che davvero mostra le potenzialità dei Glass. Si chiama Blue e si attiva durante le partite di baseball. L’obiettivo è fondere il meglio dell’esperienza dello stadio con la quantità d’informazioni disponibili in tv: dati grezzi, statistiche, velocità di tiro ecc. Blue, rispetto all’esperienza televisiva, tutto ciò è interattivo e le informazioni sui singoli giocatori possono essere richieste a piacimento: è la realtà aumentata, ed ecco un video di come funziona.

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Webcam 3D in stile Kinect, Intel li integrerà fra non molto

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Lo avevamo visto già l’anno scorso sempre all’IDF, quando Intel presentò il primo, concreto passo verso il perceptual PC: una webcam 3D permetteva l’interazione uomo-macchina attraverso gesti interpretabili, a cui far corrispondere dei comandi. L’idea non è certo nuova in quanto in ambito gaming è una realtà consolidata, basti pensare a Kinect e sistemi simili, ma sui PC tutto è più complesso a causa di sistemi operativi molto più complessi e che devono fare i conti con un numero elevatissimo di applicativi.

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n vendita ufficialmente dalla settimana scorsa, la videocamera 3D Creative Senz3D permette proprio di portare l’esperienza delle gesture all’interno del nostro ambiente operativo, a patto ovviamente di sfruttare applicazioni compatibili. L’evoluzione tecnologica in un anno ha permesso di miniaturizzare il tutto in una sottile striscia di plastica, tanto da poter essere comodamente integrata in tablet e PC.

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