L’editoria e’ in crisi e soffre di una ”storica debolezza”. Di fronte a cio’ l’intervento pubblico ”si impone” avendo come obiettivo, certo con una quota di risorse ”necessariamente ridimensionata rispetto al passato”, la ”salvaguardia del pluralismo del sistema editoriale e del sistema dell’informazione”.
Lo afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Giovanni Legnini, nel corso di un’audizione in commissione Cultura alla Camera. Alla ”crisi conclamata” del sistema, spiega, si affianca la ”continua contrazione delle risorse pubbliche destinate alle politiche per l’editoria”. Da cio’ emerge, rileva Legnini, un quadro ”segnato dall’incertezza e dall’instabilita’ delle risorse disponibili”, che comprime ”entro lo stretto orizzonte dell’emergenza ogni prospettiva di ordinato e coerente sviluppo del mercato editoriale nazionale”. In questo senso quindi, sostiene il sottosegretario, ”si impone oggi innanzitutto un intervento che garantisca al sistema dell’editoria una quota di risorse pubbliche stabile e certa, ancorche’ necessariamente ridimensionata rispetto al passato”. Un intervento, puntualizza, che ricomprenda i temi della ”salvaguardia del pluralismo del sistema editoriale e del sistema dell’informazione”. La persistente ”congiuntura economica avversa da un lato” e la ”rapida trasformazione del mercato dei media dall’altro”, rileva Legnini, ”stanno esponendo l’intero sistema editoriale italiano a una crisi profonda, con conseguenze che non potranno che essere sistemiche”. Detto questo, e in un contesto nazionale ”cronicamente affetto dalla scarsa propensione alla lettura”, si ”e’ in presenza – assicura il sottosegretario – di una elevata domanda di informazione, attestata dal crescente interesse per le edizioni online dei giornali”. Insomma, ”una situazione difficile ma anche ricca di opportunita”’ a partire ”dall’evoluzione tecnologica e dall’avanzata del digitale, che sta indirizzando gli utenti verso diversi modi di accesso e fruizione delle notizie”.
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