Il settore del farmaceutico, tra riforme di legge che aboliscono antichi privilegi e lentezza della burocrazia, sta attraversando uno dei momenti più critici degli ultimi anni. Ma dalla “nuvola” potrebbe piovere un aiuto inaspettato
Un settore chiuso, erede della migliore tradizione corporativista italiana, che nel corso dell’ultimo anno ha dovuto confrontarsi con un doppio ordine di ostacoli: crisi economica e lentezza dei processi burocratici della macchina amministrativa, un mix letale per i profitti delle multinazionali, che fino a oggi avevano operato tutto sommato in maniera discreta nel Paese; attacco frontale del legislatore al monopolio storico dei grandi marchi, costretti, seppure al netto di alcune concessioni poi ottenute dallo Stato, a competere tutto a un tratto con i farmaci no-logo, che assicurano gli stessi benefici ma costano molto meno.
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