Di Data Journalism abbiamo parlato non molto tempo fa nel nostro blog.
Oggi la massiccia invasione di dati attraverso la creazione di numerose piattaforme open source non rappresenta soltanto una crescente partecipazione collettiva alle discussioni generate intorno a temi d’interesse globale -si pensi al fenomeno Wikileaks, o alle proteste post elettorali in Iran che hanno avuto un’eco fortissima in tutto il mondo grazie a Twitter – ma definisce anche una nuova possibilità di fare giornalismo di qualità. I dati, da soli, servono a poco.
E’ compito dei giornali interpretarli e diffonderli. Il Data Journalism consiste proprio nell’analizzare, manipolare e rendere comprensibile il discorso che si cela dietro la montagna di dati che, senza un’ interpretazione adeguata, perderebbero di senso, o rischierebbero di passare inosservati nei meandri del web.
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