Secondo gli analisti e gli esperti di mercato, non c’è limite al numero e alle tipologie di strumenti che supportano le aziende nell’adozione della tecnologia cloud. Oggi esistono infatti strumenti che possono aiutare i dipartimenti IT con il Configuration Management di macchine virtuali, altri che servono a migrare applicazioni in house sulla cloud, altri ancora che permettono una completa gestione dei servizi cloud e il monitoraggio di cloud multiple.
Ci sono inoltre tool che implementano policy di gestione, che impostano parametri di governance e gestiscono la crittografia del flusso di dati. Questi strumenti vengono rilasciati e commercializzati in ugual misura da provider di piattaforme cloud, system integrator, startup terze parti e vendor di fama consolidata, ma ciò che limita la loro diffusione è il fatto che le aziende non riescono a beneficiare completamente dei vantaggi della cloud. “Per molti di questi strumenti, il problema vero non è quanto la tecnologia sia effettivamente matura per essere utilizzata nelle grandi aziende; si tratta piuttosto capire se le aziende che lavorano sulla cloud sono pronte a utilizzarli”, dice Laurent Lachal, analista senior presso la società di consulenza Ovum. Mike Pearl, responsabile delle iniziative di cloud computing di PriceWaterhouseCooper (PwC), spiega che molte delle sue aziende clienti hanno passato gli ultimi due anni focalizzandosi sulla virtualizzazione dei loro data center e tenendo d’occhio la cloud pubblica per vedere come poteva adattarsi alle loro esigenze. Attualmente, la maggior parte di questi clienti di PwC sta lavorando per implementare l’automazione e mettere in atto i servizi necessari per acquisire i benefit dell’economia di scala che promette il cloud computing. “Il prossimo passo”, commenta Pearl, “sarà identificare i tool per il rilascio di servizi cloud automatizzati che siano qualcosa di più di una ‘point and click proposition’.
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