Entrare nella casa di Oleg, ucraino di 11 anni, distrutta dai separatisti filo-russi oppure salire sulla piroga con cui Chuol, 9 anni, è fuggito trascinato dalla nonna dal suo villaggio nel Sud Sudan sotto attacco. O, ancora, seguire la giornata di lavoro della 12enne Hana, fuggita dalla Siria e ora insediata in un campo profughi nella valle della Bekaa libanese, in attesa di tempi migliori. Da oggi è possibile farlo sullo smartphone grazie alle realtà virtuale introdotta dal New York Times.
La carta stampata entra così nel’era della realtà virtuale. In seguito all’accordo siglato con Google, il New York Times ha reso disponibile in questi gioni la sua app per la realtà virtuale, NytVR (sia per iOs che per Android), e da oggi è disponibile il primo servizio con il video che si può scaricare e vedere arricchito in realtà virtuale, con il lettore completamente immerso nella realtà dei profughi.
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L’inaugurazione di questa nuova modalità di fruizione dell’informazione parte infatti da uno dei grandi temi che interroga quotidianamente il mondo, quello dei milioni di profughi che si stanno muovendo quotidianamente verso il mondo sviluppato in fuga da guerre, devastazioni, integralismi e povertà. Il servizio del New York Times Magazine del prossimo weekend racconta la storia di tre bambini che riassume la realtà di 30 milioni di minori in tutto il mondo che hanno dovuro abbandonare la loro casa in seguito a guerre e persecuzioni.
La loro esperienza è raccontata dal quotidiano americano in un documentario multimediale con interviste video, fotografie e, per la prima volta, un video girato appositamente per la realtà virtuale. In base all’intesa con Google, il New York Times ha recapitato questa setitmana ai suoi abbonati un dispositivo di cartone in cui infilare il proprio smartphone e visualizzare il video in modalità immersiva, con la realtà virtuale.
Anche chi non ha l’apposito dispositivo, può comunque scaricare sul telefonino il video e vederselo in modalità 360 gradi. Non è la stessa cosa, ma aiuta a capire la realtà di milioni di bimbi in tutto il mondo meglio di tante parole.
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