La Ford sta usando la realtà virtuale nel processo di progettazione delle proprie auto. Tutto ciò risale ai tempi del DK1, ma nel frattempo la compagnia ha aumentato ancora di più il suo coinvolgimento nella VR.
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Stando a quanto dichiara Elizabet Baron, guru della VR dal 1999 e che oggi lavora in Ford, la VR ha già cambiato il modo in cui Ford crea i veicoli attraverso lo sviluppo del prodotto e i processi di manifattura.
La Baron spiega infatti che la compagnia costruisce meno modelli fisici rispetto al passato, in favore di modelli virtuali, con Ford che accetta nuove configurazioni e compie azioni all’inizio del processo di design grazie alla VR.
È proprio grazie alla Baron che è avvenuto questo cambio di cultura in Ford, dove la VR è diventata una parte della produzione “olistica e collaborativa”. Grazie alla tecnologia immersiva, la compagnia può creare in VR un intero veicolo, con tutte le sue componenti. In questo modo, tutti i membri delle diverse divisioni, come carrozzeria, interni e strutture, possono guardare allo stesso oggetto contemporaneamente. Al momento Ford fa uso di Oculus Rift e HTC Vive, anche se il vero gioiello secondo la Baron è FIVE, un sistema VR creato dalla stessa Ford che permette di avere una precisione millimetrica.
Secondo il senior technical leader Jeff Greenberg, un veicolo non può passare attraverso i cancelli della produzione senza essere stato prima verificato virtualmente. Ecco le sue parole: “L’impatto sul costo, il tempo e la qualità sono significative, e hanno permesso ai nostri designer e ingegneri un maggiore grado di libertà creativa, che ha permesso loro di esplorare opzioni che in passato avrebbero richiesto molte risorse in termini di tempo e costi”.
La VR è quindi entrata a far parte del DNA della compagnia, e ha rivoluzionato il modo in cui lavora, abbattendo le frontiere tra i dipendenti sparsi in giro per il mondo. Spiega la Baron: “Avevamo un membro del team australiano e un manager qui a Dearborn, immersi nello stesso veicolo, dove comunicavano tramite l’audio. Parte degli aspetti ingegneristici è stata realizzata in America, quindi un membro della dirigenza senior americana voleva capire la direzione che l’Australia stava prendendo con il design. Sono rimasti immersi per oltre mezz’ora”.
Non è l’unico scenario da fantascienza che si sta verificando in questo momento in Ford. La VR viene anche usata per sviluppare le macchine del futuro, quelle che si guideranno da sole. Ford e lo Stanford Center for Automatic Research (CARS) hanno infatti stretto un’alleanza di due anni per studiare un concept di “controllo condiviso” nell’ambito della guida automatica.
La Baron spiega che la specializzazione di Stanford nel valore cognitivo legato agli ambienti immersivi e il cambio di cultura nella VR hanno aiutato Ford a capire quale potrebbe e dovrebbe essere il cambio di cultura.
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