Il management del colosso asiatico detta le linee guida per il 2015 negli auguri di fine anno ai dipendenti: bisogna recuperare fatturato dopo il calo nel segmento dei telefonini intelligenti. Focus anche sulla piattaforma di servizi per gli operatori business.

Source: www.repubblica.it

 

La lavatrice che comunica con il frigorifero e tutto il resto della casa, e a sua volta con lo smartphone in borsetta al lavoro, per organizzare i cicli di lavaggio.

 

Le luci intelligenti, la medicina a distanza, i sistemi di sorveglianza. L’automobile che si accende prima ancora di scendere nel box, grazie a un’app, o la temperatura di casa che si regola dal telefonino.

 

Secondo Samsung, il colosso sudcoreano della tecnologia digitale, il futuro è in questo ambito, che prende il nome di Internet of Things, Internet delle cose o degli oggetti. Un mondo che sta crescendo rapidamente e prevede – per sommi capi – la connettività degli oggetti della vita quotidiana, grazie alla rete web, con la possibilità di decuplicarne le funzioni e l’efficienza. Un mondo in cui tutte le cose parlano tra loro e con l’uomo.

 

Samsung ha dunque deciso di accelerare su questo nuovo business crescente, che metterà la sua impronta sul 2015 insieme al settore per gli operatori business (B2B), allo sviluppo di software e alla piattaforma di servizi.

 

Lo ha sottolineato Kwon Oh-hyun, amministratore del gruppo asiatico, nella lettera di auguri natalizi ai dipendenti. Per assicurare un futuro competitivo al gruppo, Kwon ha indicato come ambiti di sviluppo la sanità (‘smart health’) e la domotica (‘smart home’).

Dietro alla visione del futuro tecnologico, c’è una scelta economica precisa.

 

Samsung, che copre tutta la filiera dell’elettronica dalle lavastoviglie agli schermi piatti, è famosa nel mondo per essere il numero uno degli smartphone. Ma il settore ha mostrato negli ultimi tempi pericolosi scricchiolii. Nell’ultimo esercizio, infatti, i ricavi sono pesantemente crollati proprio a causa dei telefonini intelligenti, che si sono trovati la rinnovata concorrenza di Apple nel segmento più alto del mercato e sopratutto quella agguerrita dei produttori cinesi a basso costo nel segmento più economico.

 

Nel terzo trimestre del 2014, Samsung ha visto cadere la sua quota del mondo degli smartphone del 7,7% a quota 24,4 punti percentuali, secondo i dati del consulente Gartner. Di contro, i primi quattro marchi cinesi (Huawei, Xiaomi e Lenovo) sono cresciuti di oltre quattro punti – considerati tutti insieme – e pesano per oltre il 15% del totale.

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