La Realtà Aumentata è una tappa dell’evoluzione della Realtà Virtuale: invece dell’occupazione incorporea dei mondi virtuali, lo spazio fisico e il virtuale sono percepiti come un insieme contiguo, stratificato e dinamico. L’Hyper Reality di Matsuda è aumentata non perché aggiunge un nuovo livello al reale, ma perché ci mostra una realtà in cui siamo già immersi. L’integrazione tra fisico e virtuale provocata dalle nuove tecnologie ha conseguenze sociali su ciò che ci circonda: l’architettura della città contemporanea, infatti, non è più vista semplicemente come uno spazio fisico fatto di edifici e paesaggi, ma diventa spazio determinato dalle informazioni digitali che raccogliamo, consumiamo e organizziamo.

Source: milano.mentelocale.it

 

La ricerca di Matsuda su questi temi ha un approccio non tecnico, ma culturale e sociale: da qui nasce il progetto Augmented (Hyper)Reality, un ciclo di tre film, di cui il primo in produzione, che racconta e visualizza attraverso le immagini e il linguaggio del film la dimensione satura di informazioni in cui siamo immersi, dando forma visiva ed espressione a un cambiamento che ci vede già protagonisti.

La forza del suo lavoro è la capacità di rappresentare con un linguaggio comprensibile e facilmente accessibile – come quello del cinema – il mondo dell’iperrealtà aumentata, di cui spesso sentiamo parlare ma non sempre cogliamo la portata.

Nei suoi film Matsuda non dimentica di evidenziare come l’Augmented Reality possa essere una tecnologia concepita come “human-centered”, in grado di restituirci al mondo, eliminando la sensazione di disconnessione che ci porta a essere allo stesso tempo connessi e distanti. «Oggi – sottolinea Matsuda – possiamo prendere un grande numero di informazioni e metterle ovunque; non abbiamo più bisogno di guardare uno schermo, di essere seduti alla nostra scrivania o guardare il telefono. Possiamo semplicemente essere nel mondo.

Questo significa che possiamo liberarci dei nostri devices e, invece di focalizzarci su questi rettangoli, torniamo improvvisamente a guardare il mondo. E questo è molto bello. L’Augmented Reality è una tecnologia centrata sull’uomo, è naturale e intuitiva».

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