“L’Editoria italiana deve munirsi di un progetto, di un piano industriale di sviluppo che deve riguardare anche chi distribuisce e gli edicolanti”.
Lo ha dichiarato Giovanni Legnini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, intervenendo stamani alla presentazione di Digitalecco.
”La rete delle edicole italiane – ha spiegato Legnini – è un patrimonio del nostro Paese. Non tutelarle metterebbe a rischio, oltre a molti posti di lavoro, la libertà e la pluralità dell’informazione”.
Ma Legnini rivolge un appello anche agli edicolanti, per dir loro che “il calo delle vendite del cartaceo è un processo inarrestabile, come l’evoluzione verso il digitale. Si può e si deve con altri strumenti sostenere la rete delle edicole. Il governo ha previsto le prime misure oggetto di intesa con la categoria che saranno adottate in tempi brevi”.
Il Sottosegretario stamani era a Lecco per la presentazione di Digitalecco, il primo progetto in Italia che risponde all’adeguamento voluto dalla nuova normativa sull’informatizzazione delle edicole a partire da gennaio 2014.
“Un progetto importante – ha detto Legnini – che ricalca la strategia fin qui adottata dal governo, cioè il coinvolgimento dell’intera filiera come risposta alla grave crisi del settore”.
Digitalecco è un progetto comunicativo avviato da editori, distributori ed edicolanti con il supporto della Camera di commercio e degli enti locali, che vede l’installazione di monitor in punti strategici della città per la divulgazione di informazioni di pubblica utilità e la promozione di eventi e iniziative culturali legate al territorio, implementati oggi con un totem in tutte le edicole con il palinsesto Digitalecco, il Wi-Fi gratuito e il coupon Bluetooth, che permetteranno al lettore di conoscere le promozioni editoriali.
Il progetto contiene tutto quanto è contenuto nella normativa: tracciabilità delle vendite e delle rese tramite il protocollo Inforiv che collega editori, distributori ed edicole; un lettore per il sistema di pagamento veloce; un monitor digitale collegato online alle testate editoriali locali che così possono aggiornare, in tempo reale, le notizie e anticipare i temi sul giornale in uscita il giorno seguente.
“Questo appuntamento – ha concluso il sottosegretario – costituisce per il governo un momento importante: al contrario di quanto spesso accade, cioè che l’amministrazione centrale predispone un modello e poi lo cala sul territorio, questa volta la nostra intenzione è provare a prendere le buone pratiche che esistono sul territorio, come questa di Lecco, per elevarle, verificandole, implementandole e nel caso arricchendole, al livello nazionale”.
Legnini è ben consapevole della crisi che sta fronteggiando l’editoria e del calo delle vendite dei giornali, prova ne è che nella Legge di Stabilità ha voluto l’inserimento della norma che prevede l’istituzione di un fondo straordinario per gli interventi a sostegno dell’editoria (Leggi Articolo Key4biz).
Nella bozza della legge in mano alla stampa all’articolo 9, comma 7, si legge che il Fondo avrà una dotazione di “milioni di euro per l’anno 2014, 40 milioni di euro per l’anno 2015 e 30 milioni di euro per l’anno 2016, destinato ad incentivare l’innovazione tecnologica e digitale, a promuovere l’ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media ed a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali”.
Il Sottosegretario ha precisato che non saranno dati soldi a fondo perduto alle aziende editoriali, perché queste dovranno dire "se e quanti giovani assumeranno".
Per consentire il rinnovo generazionale all’interno delle aziende editoriali, sarà introdotto un criterio di priorità nella valutazione dei piani di riconversione di chi è in crisi.
“Riteniamo – ha sottolineato – che nel valutare le crisi aziendali per la necessità di ammortizzatori sociali e prepensionamenti, le aziende ci devono dire se e quanti giovani assumeranno. Questo elemento sarà valutativo nell’accesso o meno agli ammortizzatori”.
Entro un mese poi, ha promesso Legnini, ci sarà una "mia proposta concreta" sull’equo compensodei giornalisti.
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