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Secondo l’Agenda digitale, entro quest’anno tutti i testi dovranno avere una versione interattiva. 

digital publishing‘s insight:

Entro quest’anno scolastico tutti i libri acquistati dagli studenti dovranno avere un versione digitale, secondo quanto previsto dall’ Agenda digitale. Non un comune pdf, ma un ebook interattivo. È su questo che punta per far crescere ancora il proprio business l’ex startup Dudat, nata nel 2003 con l’obiettivo di creare prodotti e piattaforme digitali. Dall’inizio del 2012 Dudat infatti è attiva con un progetto di migrazione dei testi scolastici che consente agli editori di creare, o semplicemente pubblicare tutti i propri testi all’interno dell’app Booktab. Questa consente allo studente di sincronizzare la propria attività, dai compiti alle sottolineature, fra computer e tablet. Da settembre 2012 hanno utilizzato Booktab circa 15mila utenti fra studenti e docenti, ma a catalogo lo scorso anno c’erano ancora pochi libri, ci ha spiegato Fabio Fellini, uno dei tre co-fondatori di Dudat: “ Quest’anno abbiamo circa 300 titoli e ci aspettiamo molti più utenti”.

A che punto siamo con la digitalizzazione dei testi scolastici?

"Grosso modo il 100% delle novità e il 70% dei testi in uso hanno una versione digitale, ma entro l’anno scolastico corrente dovranno tutti essere a norma".

Che uso viene fatto di questi prodotti?

"Nella migliore ipotesi ci sono studenti che usano solo libri digitali e lo fanno esattamente come prima si faceva con il libro di carta. Ci sono alcune sperimentazioni con circa 200 classi in Italia che fanno così. Nelle altre classi molto dipende dai docenti, che devono compiere una scelta precisa nell’adozione del testo".

Cosa offre in più un libro digitale?

"Ci sono espansioni che mancano in quello di carta. Nella versione digitale le cinque immagini che un libro normale utilizza per spiegare un concetto vengono sostituite da photogallery, animazioni e video, con un audio che approfondisce i temi principali".

Studiare su un tablet non mette l’alunno a continuo rischio di distrazione?

"Per i nativi digitali, a livello di distrazioni, non c’è differenza: se non ricevono le notifiche dal tablet le ricevono dallo smartphone".

Qual è il vostro modello di business?

"Ci occupiamo di editoria dal 2007, ma Booktab è stato reso pubblico solo nel 2012. Lo studente non paga nulla, i nostri clienti sono gli editori che ci pagano per mettere i loro testi a disposizione nella nostra app o per creare l’edizione digitale di un loro volume. Gli editori di scolastica sono pochi, quindi conquistare un singolo editore per noi significa aggiungere svariati libri. Gli editori importanti in Italia sono una decina e noi lavoriamo con sei di loro, tre dei quali costituiscono l’80 per cento del mercato".

Rimarrete in Italia o pensate a un mercato globale?

"Abbiamo avuto qualche contatto con Inghilterra e Portogallo, ma per il momento siamo concentrati sull’Italia perché il mercato qui è accelerato molto dalla normativa, mentre nel resto d’Europa c’è più libertà. Inoltre in Italia essendoci pochi editori c’è una particolare concorrenza e questo si concretizza con una rincorsa alla creazione di contenuti originali, sia per la carta che a maggior ragione per il digitale".

Chi sono i vostri concorrenti e perché il vostro prodotto dovrebbe essere migliore?

"Il nostro principale rivale è Scuolabook, che è stato il primo sul mercato, ma all’inizio distribuiva solo PDF da sottolineare. Ce ne sono poi altri, ma non hanno quote di mercato rilevanti o non offrono il servizio via tablet".

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