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Da quando il leaker Edward Snowden ha svelato, tramite il quotidiano britannico Guardian, come i servizi segreti americani e britannici raccolgano in maniera capillare tutti i dati postati da milioni di utenti su social network, motori di ricerca e affini, in molti si interrogano sulla reale estensione della cooperazione fra società della Silicon Valley e agenzie di intelligence. Ai dinieghi di Google, Facebook & C., del tipo ” non siamo a conoscenza di nessun programma chiamato Prism” – sono seguite prima caute ammissioni e poi sempre maggiori conferme. Ma, senza in nessun modo sminuire le informazioni fornite da Snowden, non serviva certo la sua denuncia per sapere che fra la Valley, i servizi e il governo americano esistono legami molto stretti, vere e proprie “porte girevoli” da cui entrano ed escono funzionari, quote di capitale, prodotti. 

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Tutti conoscono Google Earth. In pochi, però sanno che questo magnifico prodotto di Google deriva da una tecnologia finanziata una decina di anni orsono dalla Cia. L’agenzia ha una sua società di venture capital, In-Q-Tel (IQT), che nel 2003 effettuò un investimento strategico in Keyhole Inc., startup pioniera della mappatura digitale via satellite. Keyhole fu poi acquistata nel 2004 da Google, ponendo le basi per quello che sarebbe poi diventato Google Earth. Non è un segreto: lo raccontano gli stessi 007 sul loro sito. Altri "successi" di IQT nel settore dell’investimento tecnologico, dal 1999 in poi, sono la società di sviluppo di software crittografici Decru, acquistata poi nel 2005 da Network Appliance, la società di riconoscimento facciale in 3D, A4Vision, poi ceduta nel 2007; Initiate System, specializzata nel trattamento dei dati, venduta nel 2010 a Ibm, e molte altre. 

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