I ricavi da editoria digitale delle imprese editrici di quotidiani sono in costante crescita e la loro incidenza sul fatturato totale ha superato la soglia del 5%. Al contrario, per l’editoria tradizionale il 2012 ha rappresentato il quinto anno consecutivo che si è chiuso con un risultato negativo in termini di vendita e fatturato. Questi dati appartengono allo studio “La stampa in Italia (2010-2012)“, realizzato da FIEG, Federazione Italiana Editori Giornali.
L’indagine di FIEG ha analizzato i dati raccolti su stampa quotidiana e periodica registrati negli ultimi tre anni. Ne è emerso che l’editoria tradizionale è uno dei settori che ha risentito notevolmente della crisi finanziaria che ha colpito l’Europa. “L’impatto del quadro economico fortemente recessivo è risultato particolarmente pesante per le imprese editrici di quotidiani e periodici, amplificando una tendenza già segnatadalla crisi strutturale dei media cartacei, in uno scenario caratterizzato dall’avanzamento tumultuoso delle tecnologie digitali“, si legge nello studio.
Proprio la diffusione delle tecnologie digitali ha fatto sì che l’editoria digitale diligasse in Italia e non solo. Oggi l’informazione viene raggiunta da tablet, smartphone o su Web. Nel mese di gennaio 2013 sono stati raccolti i dati sulla diffusione delle copie digitali di quotidiani e periodici e quelli riferiti a marzo mostrano come la vendita di copie digitali abbia raggiunto cifre interessanti, con 185mila copie al giorno. Il calo dell’editoria tradizionale si traduce anche in un calo negli investimenti pubblicitari. Tale andamento negativo incide sui dati dei bilanci delle imprese editrici che registrano un calo dei ricavi del 9% per quel che riguarda i quotidiani e del 9,5% per i periodici. Gli interventi, afferma il team che ha condotto lo studio, si muovono su due strade: da un a parte gli editori devono sforzarsi di mantenere alto l’interesse per la carta stampata (che ad oggi continua comunque a produrre il 90% dei ricavi); dall’altra bisogna investire sullo sviluppo tecnologico e di conseguenza prestare attenzione ai comportamenti delle persone legati ai nuovi media. Importante considerare, infine, che l’utente che visita il sito web della testata solitamente non coincide con la persona che acquista il quotidiano o il periodico nella versione stampata.
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