HP ha reso noti i risultati di un’indagine globale che rivelano un’accelerazione nell’adozione del cloud da parte delle aziende, un incremento significativo degli investimenti nel cloud privato e l’affermazione di modelli di delivery ibridi, che saranno capaci di soddisfare le loro esigenze anche in presenza di requisiti organizzativi in evoluzione
Secondo un nuovo studio internazionale commissionato da HP, si prevede che entro il 2016 il 75% dei servizi IT aziendali sarà basato su cloud, di cui il 39% sarà costituito da cloud privato, il 21% da cloud gestito (ovvero cloud amministrato da terzi) e il 15% da cloud pubblico. L’IT tradizionale rimarrà tuttavia un modello di delivery chiave per il 25% degli intervistati.
Tassi di adozione così rapidi derivano dalle aspettative che gli intervistati ripongono nel cloud computing: riduzione dei costi (68%), incremento dell’agilità (59%) e miglioramento del servizio ai clienti/cittadini (55%). Tuttavia, a fronte dei benefici attesi dagli intervistati, quasi la metà delle aziende (48%) ammette di non aver condotto alcuna analisi sul ritorno degli investimenti dei propri progetti di cloud computing. Tra le aziende che invece dispongono di forme di misurazione, il 16% afferma di servirsi esclusivamente di metriche per rilevare il “time to delivery”, mentre l’11% misura le proprie implementazioni di cloud calcolando il rapporto costo-benefici.
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